Da Cupertino l'accusa per violazione del marchio e concorrenza sleale
Amazon entra nel business delle applicazioni per cellulari con un «app store» per Android, che aprirà ufficialmente martedì prossimo. Il negozio virtuale, accessibile sul sito e attraverso un'applicazione mobile dedicata, venderà programmi per i telefoni Android, offrendo agli utenti un'alternativa che taglia fuori Google dallo scambio commerciale.
La notizia, scrive il New York Times con riferimento a un'agenzia pubblicata da Bloomberg News, ha infastidito Apple, che la scorsa settimana ha citato il colosso americano della vendita online per violazione del marchio e concorrenza sleale, rivendicando il diritto di proprietà del nome di «App Store».
Poiché Android è una piattaforma aperta, a differenza dell'azienda di Cupertino, altre società possono venderne le applicazioni, ma Amazon è forse il concorrente più temibile, perché conta moltissimi clienti già fidelizzati e abituati fare acquisti sul sito.
E rispetto al Google Android Market promette qualcosa in più: per esempio, utilizzerà lo stesso algoritmo con il quale propone ai consumatori suggerimenti personalizzati per gli acquisti, ogni giorno offrirà un'app gratuitamente (tra cui il popolare Angry Birds Rio) e gli utenti potranno provare i software sul sito prima di comprarli.
Amazon fisserà i prezzi, che potranno essere inferiori rispetto al prezzo di vendita sul mercato di Android, e pagherà agli sviluppatori il 70% del prezzo d'acquisto dell'applicazione o il 20% di quello di listino.
A differenza di Google, infine, Amazon esaminerà le applicazioni prima di metterle in vendita, e le bloccherà se non funzionano o se possono mettere a rischio la sicurezza dei dati dei clienti.