Autore Topic: Fillerina, sanzione dell'Antitrust: scorretta, ai sensi del Codice del consumo,  (Letto 641 volte)

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Offline ambarambacicicoco

Fillerina, sanzione dell'Antitrust
29 luglio 2014


Applicatore a forma di siringa, nome che richiama un trattamento di chirurgia estetica e slogan ingannevoli. Così il 4 giugno 2014 l’Antitrust ha dichiarato scorretta, ai sensi del Codice del consumo, la promozione e la diffusione della gamma dei prodotti cosmetici “Fillerina”, dell'azienda LABO.


Si chiama  “Fillerina” ed è un cosmetico, per uso esterno, dell’azienda LABO. Si tratta di una miscela di acido ialuronico a diverso peso molecolare, che, a differenza del filler, non va iniettata, bensì applicata sulla superficie della pelle. Dunque un normale prodotto ad uso topico, come una crema o un gel.

L'autorità garante ha ritenuto scorretta la pratica commerciale del prodotto, per l'evidente accostamento del cosmetico "Fillerina" ai trattamenti medicali, volta a falsare il comportamento dei consumatori che, attratti da una rappresentazione errata del prodotto, sono spinti ad un acquisto che altrimenti non avrebbero fatto.

Il nome, infatti, non è l'unico aspetto poco chiaro della vicenda. Per la linea Fillerina, anzichè solo classici tubetti o vasetti, l’azienda ha preferito inserire nella confezione anche uno speciale "dosatore",  in tutto e per tutto simile a una siringa,  dispositivo ad uso medico, con la quale normalmente viene iniettato uno dei trattamenti per  la giovinezza più diffusi. Il filler, appunto.

E non è finita qui

I prodotti  sono stati poi pubblicizzati attraverso una comunicazione atta a rendere ancora più evidente e voluta l’associazione del cosmetico all’iniezione di filler, eseguita dal chirurgo estetico o dal dermatologo.


Immagine della pubblicità di “Fillerina” tratta da una rivista femminile
e utilizzata per l’articolo di AC di Maggio 2014

Ecco lo slogan riportato a chiare lettere: "Filler da fare a casa: oggi si può con Fillerina".  Le immagini sottostanti raffigurano una grande siringa al cui interno è contenuta la miscela, insieme ad altre fotografie equivoche, quali un seno prosperoso e labbra carnose.

E poi, tutta una serie di informazioni "mediche", fornite inserendo anche dei dati molto tecnici con l'obiettivo di aumentare rigore e scientificità del prodotto reclamizzato.

La delibera del garante

La comunicazione esercitata dall’azienda, oltre ad essere scorretta, è stata definita complicata e di difficile comprensione per il consumatore medio. La raffigurazione dell’applicatore che rassomiglia ad una siringa "contribuisce in maniera consistente ad ingannare quest'ultimo, con l’aggravante, di riferirsi ad uno specifico target di utenti che, per età e condizionamento sociale, sono particolarmente sensibili a tali sollecitazioni commerciali".

Con queste motivazioni la delibera ha chiesto la cessazione della pubblicità e il pagamento da parte della LABO International S.r.l. di una sanzione pecuniaria di 150 mila euro.

Conclusioni e consigli

Non è la prima volta che un prodotto cosmetico viene multato per gli accostamenti spinti dei risultati ottenibili a quelli derivanti dalla chirurgia estetica e altri trattamenti medicali. E' successo recentemente con la crema di Clinique Repairwear Laser, di cui abbiamo dato notizia sul sito. Per non incorrere in banali fregature è sufficiente:

  • leggere la lista degli ingredienti (come nel caso dei cosmetici che vantano sostanze vegetali o un ingrediente particolare)
  • affidarsi al buon senso (come nel caso dei cosmetici medici) ricordando che un prodotto cosmetico può avere effetti solo superficialmente e non è in grado di sostituirsi a un farmaco o a una seduta di un trattamento medico.


Dal sito di ALtroconsumo

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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