Autore Topic: Storie di Natale: 10 curiosità su questa festa  (Letto 273 volte)

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Offline ambarambacicicoco

Storie di Natale: 10 curiosità su questa festa
« il: Dicembre 22, 2017, 14:27:24 pm »
Storie di Natale: 10 curiosità su questa festa


Il periodo delle feste è iniziato, con la sua atmosfera raccolta e che spinge alla riflessione, e tutti i giramondo e gli amanti dell’avventura si stanno incamminando sulla strada di casa, almeno per breve tempo, per festeggiare il Natale in famiglia. Ma la sacralità di questi giorni non è un buon motivo per rinunciare al divertimento! Per fortuna le varie tradizioni natalizie, vecchie e nuove che siano, ci offrono tantissime curiosità di ogni genere: l’ideale per iniziare il periodo delle feste con una bella risata. Eccole qua apposta per voi, 10 curiosità sul Natale da tutto il mondo!
1.   Verso la fine degli anni ’90, uno studio ha cercato di stabilire se Babbo Natale potesse esistere effettivamente da un punto di vista scientifico. Secondo le informazioni statistiche disponibili, si è calcolato che, per poter distribuire tutti i regali, la sua slitta dovrebbe muoversi a una velocità di 1040 km/h.
2.   Per alcuni l’albero di Natale deve essere gigantesco e pieno di decorazioni, mentre altri sono più sensibili alla natura e preferiscono dipingerlo sulle pareti di casa. Fino al XX secolo, però, era piuttosto comune appenderlo al soffitto come un gigantesco ramo di vischio, per mancanza di spazio. Non è fantastico? Chissà quanti regali potevano starci sotto!
3.   In Gran Bretagna e negli Stati Uniti vengono organizzati dei seminari per Babbo Natale, in cui viene insegnato ai candidati come interpretarlo nel modo giusto. In un secondo momento i novelli Babbi vengono affiancati da elfi esperti e sono tenuti a imparare tutte le ultime novità nel panorama di giocattoli, CD e videogiochi.
4.   Dove abita davvero Babbo Natale? La risposta varia a seconda della persona a cui lo si chiede: negli USA e in Europa si ritiene che viva al Polo Nord, mentre in Finlandia si crede che risieda nella Lapponia finlandese (dove hanno persino costruito un villaggio di Natale!). Lo svedese Tomte, invece, non ha una residenza fissa. Lo stesso vale per San Nicola: se gli svizzeri credono che arrivi in groppa a un asino dalla Foresta Nera, accompagnato dal suo fedele aiutante, “Schmutzli”, gli olandesi pensano che provenga dalla Spagna a bordo di un piroscafo.
5.   A Natale tutto è diverso, e quindi non c’è nulla di male nel buttare alle ortiche il proprio senso della moda e permettersi qualche trasgressione. Questo motto vale soprattutto per i famigerati maglioni di Natale, l’apoteosi del kitsch: ormai, quello dell’Ugly Christams Sweater è un vero e proprio trend. Su diversi modelli è possibile trovare paesaggi invernali, o perfino applique con decorazioni e palline natalizie!
6.   Girl power! In natura, le renne maschio perdono le corna intorno al periodo di Natale. Le renne femmina, invece, (che sono l’unico esemplare della famiglia dei cervidi ad avere le corna) non le perdono fino alla primavera. Va da sé che le renne di Babbo Natale devono essere tutte donne (o castrati) e che il celebre Rudolf in realtà si dovrebbe chiamare Rodolfa.
7.   L’Università di Scranton ha analizzato le letterine scritte a Babbo Natale da bambini fra gli anni 1998 e 2010 e ha constatato che, nel corso del tempo, sono diventate sempre più scortesi.
8.   Tutti conosciamo “Canto di Natale” di Charles Dickens e ne amiamo la versione più comune, in cui l’un tempo avido e amareggiato ma ormai indolcito Ebenezer Scrooge pranza con la povera famiglia Cratchit. Nell’originale, però, Scrooge non festeggia con i Cratchit, ma con la nipote benestante.
9.   Fra il 1645 e il 1660, in Inghilterra il Natale è stato messo al bando. L’allora capo dello stato, Oliver Cromwell, lo riteneva una festività immorale e imponeva delle pene detentive molto severe a chiunque venisse scoperto festeggiare.
10.   Sentire i cori dei bambini che intonano “We wish you a merry Christimas” riscalderebbe il cuore di chiunque! Nel XVI, però, questo canto tanto amato era principalmente una canzone da bevute. In genere veniva intonato da amici e famiglie mentre andavano di casa in casa, quasi come una sorta di allegra minaccia che precedeva la richiesta di dolcetti e bevande (un po’ come accade ai giorni nostri per Halloween). È per questo che nel testo troviamo una frase come: “We won’t go until we get some, so bring it out here”!

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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