Autore Topic: “Mai firmare in bianco”, ora lo dice anche la legge [Lavoro]  (Letto 487 volte)

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Offline ninfea


“Mai firmare in bianco”: lo diceva il proverbio, ora lo dice anche la legge

 

Con 300 voti favorevoli, 101 contrari e 21 astenuti, è stata approvata, alla Camera dei Deputati, la proposta di legge che mette fine all’usuale pratica di richiedere al lavoratore, ma soprattutto alla lavoratrice, di firmare una lettera di dimissioni al momento dell’assunzione. La decisione finale toccherà, ora, al Senato. Una maggioranza insolita, composta da Partito Democratico e Sel, ha approvato, martedì 25 marzo, una proposta di legge, che renderà impossibile l’orribile consuetudine delle “dimissioni in bianco”. Tale strumento, in passato e fino ad ora, ha permesso ai datori di lavoro di disfarsi facilmente di lavoratori, considerati “scomodi”. Pratica usuale. La pratica è stata utilizzata soprattutto contro le donne, che spesso non sono state viste di buon occhio nel momento in cui erano in gravidanza. In base a questo testo, la lettera di dimissioni volontarie andrà firmata su moduli specifici, con una durata limitata di 15 giorni dal momento dell’emissione, che dovranno essere messi a disposizione dagli uffici territoriali del lavoro, dai funzionari comunali e dai centri dell’impiego. Nessuno è escluso. Non ci saranno eccezioni, tutti i contratti (dai rapporti di lavoro subordinato a quelli di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto, ai contratti di collaborazione di natura occasionale, alle associazioni in partecipazione, ed al contratto di lavoro instaurato dalle cooperative con i propri soci) saranno sottoposti alla nuova normativa. In più, sarà previsto uno snellimento dell’onere amministrativo, connessi alla risoluzione del contratto. Se il lavoratore sparisce nel nulla... Tuttavia, anche il datore di lavoro viene, in parte, tutelato: nel caso in cui la lavoratrice o il lavoratore si assentino dal lavoro, senza fornire comunicazioni, per oltre sette giorni, il rapporto verrà considerato risolto per dimissioni volontarie, anche senza la preventiva sottoscrizione di questi moduli. Le reazioni. La Camera dei Deputati si è, però, spaccata in due: mentre PD e Sel hanno espresso grande soddisfazione, sottolineando la questione di civiltà alla base del provvedimento, Nuovo Centrodestra e Scelta Civica hanno criticato l’indebolimento imprenditoriale che si verrebbe a creare. Non è ancora finita, però. Il testo passa, ora, in Senato e, al momento, i numeri non ci sono.



Fonte: www.dirittoegiustizia.it

                                  
 


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