l'attaccante Michele Paolucci, in prestito al Catania ma in comproprietà fra Udinese e Juve, racconta la sua voglia di tornare a vestire la casacca juventina: "L'ho sempre detto, questo è non tanto il mio sogno, ma il mio obiettivo che mi sono posto fin da quando ho concluso il ciclo delle giovanili. Ora sto vivendo una bella stagione a Catania, mi sto togliendo tante soddisfazioni e mi piacerebbe continuare a farlo anche nella prossima stagione, sempre qui a Catania, per poi tornare a Torino da protagonista".
Non ti senti ancora pronto per farlo nella prossima stagione?
"Ora ci sono ancora diverse partite, tutte importanti, ed è chiaro che ancora non posso rispondere con sicurezza. Per arrivare a giocare alla Juventus, però, bisogna maturare molta esperienza oltre a fare tanti gol importanti. Posso dire che non ho fretta, ma quando tornerò non sarà per fare la comparsa".
La Juventus ha dimostrato in questi anni di saper aspettare i giovani e valorizzarli, su tutti Marchisio e Giovinco.
"Anche De Ceglie, che per me è un giocatore importante e di grandissima prospettiva. Negli ultimi hanno il club ha cambiato linea e sta raccogliendo i risultati, alcuni anni fa era impensabile che un giovane cresciuto nel vivaio arrivasse in prima squadra da protagonista".
Torniamo a parlare di te, anche ieri hai segnato un gol.
"Si, ho realizzato l'ultima rete ed ho contribuito a raggiungere un risultato importante. Questa è una vittoria fuori casa, che non arrivava da due anni mi pare, ed è stato addirittura un 4-0 nel derby".
Ripassiamo alla Juve, ti aspettavi la sconfitta in Champions? E secondo te dove sono stati gli errori?
"Ho visto una buona Juve, peccato il gol subito all'inizio ed in maniera particolare. Con queste squadre, poi, se vai sotto è dura e puoi anche rischiare di prendere altri gol scoprendoti. La squadra comunque è rimasta compatta, senza scoprirsi e ripartiva creando buone occasioni, ma è chiaro che non è più quella macchina da guerra che era ad inizio dicembre e che non perdeva mai. Ora sono pronto a scommettere che campioni come Buffon, Nedved, Trezeguet e Del Pieri in casa si sapranno riscattare e faranno qualificare la Juventus".
Credi che i tanti infortuni siano stati penalizzanti?
"Quest'anno ho smesso di contarli, ma ci sono stati tantissimi infortuni soprattutto di tipo muscolare. Penso a Camoranesi, Zanetti, Marchisio, Poulsen e Chiellini, una serie infinita che ha causato problemi, ma non ha compromesso più di tanto la classifica. La squadra è ancora vicina all'Inter e ha anche lasciato qualche punto per strada in maniera sfortunata. Credo che l'Inter debba ancora aspettare per cantare vittoria".
Del pareggio fortunoso di ieri sera cosa ne pensi?
"Ho visto la partita e mi fa un po' rabbia vedere il rigore inesistente che è stato accordato all'Inter. La Roma ha fatto una partita gagliarda, spavalda e mi è piaciuta molto, ma di riffa o di raffa l'Inter è riuscita a riacciuffare il risultato. Dispiace perché la Juve poteva essere un po' più vicina".
La corsa alla Scudetto dunque non è chiusa?
"No perché se l'Inter perde una delle prossime partite fuori casa può rimanere solo a +4 e poi fra poco ci sarà lo scontro diretto. Se la Juve ci arriverà a distanza ravvicinata allora il risultato sarà ancora più importante. I nerazzurri non sono più la squadra di inizio stagione ed in Champions hanno dimostrato di non essere invincibili perché sono stati messi sotto, in casa, dal Manchester".
In chiusura, che partita è stata Juventus-Napoli secondo te?
"La Juve era sicuramente stanca e provata dalle fatiche di coppa, però ha un organico talmente tanto ampio che anche quando ruota qualche giocatore il livello medio rimane alto. Non hanno giocato una partita eccezionale, ma come tutte le grandi squadre anche non giocando benissimo hanno trovato la zampata decisiva e portato a casa il risultato. E' una vittoria importante in virtù sia della prossima gara di campionato, sia del ritorno in Coppa Campioni".
