L’ex giocatore di Roma, Juve e Milan si confessa alla Gazzetta dello Sport. Parla del suo passato juventino e afferma di sentire suoi gli scudetti vinti a Torino in bianconero. In futuro non vestirà il ruolo di tecnico, ma magari cercherà di aiutare i bambini brasiliani per mezzo della scuola che sta aprendo in patria. Vi proponiamo un estratto.
E’ un personaggio strano Emerson. In pochi probabilmente lo hanno capito e ha lasciato un buon ricordo nel calcio del nostro paese. Anche lui si sente molto legato al calcio italiano: “Sono stato 9 anni in Italia. La vostra nazione è una seconda casa per me. Ho imparato tante cose e mi sono trovato benissimo. Roma mi ha dato la possibilità di diventare titoltare nel Brasile. La Juve è la società a cui sono più legato”.
Anche se la sua permanenza in bianconero è durata molto poco, Emerson si sente ancora legato al club torinese: “Sono stato solamente due anni purtroppo, poi sono andato via perché è successo quello che è successo. In quel momento ci sono rimasto male perché ci hanno tolto due scudetti e quella juve era veramente forte. Mi sento campione d’Italia con la Juve perché noi sul campo abbiamo fatto il nostro e tutti hanno visto questa cosa. Potevamo vincere altri due, tre o quattro scudetti”.
Emerson dal Brasile dice la sua anche sulle due delusioni della Juve di quest’anno, Diego e Melo: “I tifosi in questo momento non sono contenti di Diego e Melo. Mi hanno chiesto di loro. Io ho detto che Melo può essere un giocatore importante, ma si deve cercare di capire che è difficile perché gioca in una squadra che deve vincere sempre”.
Gioele Urso