Sarà dunque la Juventus a sfidare l'Inter per la lotta scudetto: è questo il verdetto della supersfida dell'Olimpico di Torino tra la squadra di Ranieri e il Milan. E' vero, la stagione è ancora lunghissima, ma il posticipo della 16a giornata di Serie A lascia pochi dubbi ai tifosi bianconeri che vedono la propria squadra impartire una dura lezione a un Milan lento, prevedibile e nettamente inferiore dal punto di vista atletico, fisico e della corsa. Ranieri non recupera Camoranesi (sostituito da Marchionni) e sceglie Mellberg al posto dello squalificato Legrottaglie; dall'altra parte, comunque, anche Ancelotti non può sorridere. A Kakà non riesce il recupero lampo e il brasiliano si deve accomodare in tribuna: Ronaldinho, dunque, alle spalle di Pato con Seedorf vertice alto di un rombo composto da Pirlo, Ambrosini ed Emerson.
Partita veramente bella, primo tempo eccezionale. Nonostante la fitta pioggia che rende il terreno di gioco pesante, le due squadre si affrontano a viso aperto. Ritmo di gioco indiavolato anche se serve un intervento scomposto di Jankulovski ai danni di Del Piero per sbloccare il match. Rizzoli non ha dubbi e decreta il calcio di rigore per i padroni di casa: dal dischetto, lo stesso capitano bianconero non sbaglia (16'). Il Milan non si scompone, anzi. Sono proprio i rossoneri, infatti, a rendersi maggiormente pericolosi. Ambrosini si divora il pareggio al 18' mandando alto di testa da pochi passi un perfetto cross di Seedorf, mentre Manninger è bravo a respingere la punizione di Pirlo deviata dalla barriera (21'). Alla mezz'ora, circa, doppia tegola per la Juventus. Nedved alza bandiera bianca e lascia al posto a De Ceglie, mentre sessanta secondi dopo Ronaldinho disegna un assist al bacio per Pato: 1-1. L'illusione rossonera però va in frantumi 180 secondi dopo quando Chiellini stacca più in alto di tutti sul corner di Del Piero e fredda Abbiati di testa. Il Milan accusa il colpo e nel finale di tempo subisce anche il tris bianconero: splendida discesa di De Ceglie sulla sinistra, cross col contagiri per Amauri che batte Abbiati con un potente colpo di testa (3-1).
Una rete pesante che taglia inesorabilmente le gambe alla squadra di Ancelotti che lascia negli spogliatoi il fantasma di Emerson, sostituito da Shevchenko. Il Milan comincia la ripresa con la marcia giusta anche se al 51' Abbiati si deve superare sulla fucilata di Sissoko dal limite. Passano 5 minuti e Ambrosini riapre i giochi: destro improvviso dal limite, leggera deviazione di Chiellini che manda fuori tempo Manninger. Il Milan comincia a credere alla rimonta ma Zambrotta complica i piani di Ancelotti andando a prendersi il secondo giallo stendendo l'imprendibile De Ceglie (56'). Il Milan passa alla difesa a tre, mentre la Juve si chiude in difesa per poi ripartire in contropiede. Amauri va a nozze tra le praterie rossonere e al 69' firma la sua personale doppietta che chiude il match. Scambio al limite con Sissoko, sombrero di testa ai danni di Kaladze e piatto sinistro che non lascia scampo ad Abbiati. Gli ultimi 20 minuti sono pura accademia Juventus con Del Piero che centra anche un clamoroso palo dopo una splendida azione (70').
Un 4-2 che apre inevitabilmente una crisi Milan, ora a -9 dall'Inter capolista, che ha pagato forse le assenze di Gattuso e Kakà, i due veri cardini di questa squadra. Attenuante che però non regge contro una Juventus priva, anche lei, di molti titolari: bravo Ranieri nella gestione del gruppo, bravi i vari baby Marchisio e De Ceglie, e brava a tutta la squadra che ha ferocemente voluto e meritato la vittoria. L'Inter è sempre a + 6 ma la caccia, ora, è ampiamente aperta...
