Al via “Non cadere nella rete”, una campagna informativa sulle insidie del web a danno dei minori e sul fenomeno del ‘cyberbullismo’, curata dal Governo, dai provider e dalla polizia. Per educare i piccoli, ma anche i genitori. Una maggiore consapevolezza nell’utilizzo del web e delle sue infinite possibilità. Questo l’obiettivo di “Non cadere nella rete”, una campagna promossa dal Moige, una delle principali associazioni di genitori, con il Ministero delle Comunicazioni, la Polizia Postale e i fornitori di connessioni Internet. Ecco il decalogo messo a punto dagli esperti.
COMUNICARE CON I FIGLI E CONDIVIDERE L’USO DEL COMPUTER
1. Educare a non fornire mai informazioni riservate. Spesso infatti i malintenzionati usano i bambini per riuscire a raccogliere informazioni private, come il loro nome, indirizzo, numero di telefono e le preferenze d’acquisto. Proteggere le password dei bambini usando parole generiche, assicurandosi inoltre che non usino nick name che rivelino delle informazioni personali, come il cognome, l’età o il sesso.
2. Educare i ragazzi a non parlare con gli sconosciuti, ad interrompere le conversazioni in cui vengono fatte domande imbarazzanti e a raccontare l’accaduto ad un adulto.
3. Non posizionare il computer nella stanza dei ragazzi, ma in una zona di passaggio così che il genitore possa controllare con frequenza e facilità le attività on line del figlio
4. Comunicare con i bambini, spiegando loro con chiarezza, ma senza terrorizzarli, quali sono i contenuti della rete per loro inappropriati e/o diseducativi, come siti ed email p@rn@grafici, incoraggiandoli a confidarsi quando incontrano testi o immagini che li mettono a disagio.
5. Conoscere le loro abitudini di navigazione, monitorando le attività svolte online, compresi instant messaging, download di musica e giochi online.
SISTEMI DI SICUREZZA E DI CONTROLLO PARENTALE
6. Dotare il PC di adeguati sistemi di sicurezza (firewall, antivirus, etc) in grado di contrastare qualsiasi minaccia in tempo reale e di agire anche preventivamente.
Adottare soluzioni di protezione che consentano ai genitori di predefinire i percorsi di navigazione dei ragazzi e di bloccare l’accesso a pagine Web con contenuti e immagini inappropriati alla visione dei minori e segnalare siti tematici di maggior interesse.
7. Installare filtri antispam che rilevano e filtrano i messaggi di spam. Una risposta a queste mail, infatti, conferma agli spammer l’esattezza dell’indirizzo e può determinare l’arrivo di altri messaggi nella casella.
8. Impostare funzionalità di controllo sull’accesso a servizi interattivi come newsgroup, chat room, forum, instant messaging, bacheche elettroniche dove i ragazzi potrebbero avviare conversazioni su temi inappropriati con degli sconosciuti.
9. Non permettere l’uso di programmi P2P di condivisione file per scaricare illegalmente musica e film: spesso i contenuti trovati differiscono da ciò che si cerca e contengono cavalli di Troia che trasformano il proprio PC in uno strumento per commettere crimini informatici. Insegnare a rispettare i diritti altrui, anche se sono immateriali (diritto d’autore).
10. Non permettere l’acquisto online senza la guida dei genitori e impostare misure di sicurezza che inibiscano le connessioni non protette con negozi on-line e altri siti Web di e-commerce.