Autore Topic: Marmellata Rigoni "radioattiva": nessun rischio [Consumatore]  (Letto 723 volte)

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Offline ambarambacicicoco

Marmellata Rigoni "radioattiva": nessun rischio [Consumatore]
« il: Ottobre 30, 2013, 14:50:33 pm »
Marmellata Rigoni "radioattiva": nessun rischio
30 ottobre 2013


Il ritiro della confettura ai mirtilli Rigoni in Giappone perché "radioattiva" ha seminato il panico tra i consumatori. In realtà, dopo l'incidente di Fukushima, il Giappone ha imposto limiti più bassi rispetto a quelli europei. Ecco perché c'è da stare tranquilli.


La confettura di mirtilli Rigoni è radioattiva, è questo l'allarme circolato alcuni giorni fa. In realtà, la presenza di cesio 137 pari a 140 Bq/kg nella confettura Rigoni non deve preoccuparci: ecco perché.

Il ritiro in Giappone e le norme europee

In seguito all'incidente di Fukushima, il Giappone ha fissato il limite massimo previsto per il cesio 137 a 100 Bq/kg per prodotti come le confetture. Per questo motivo, le autorità nipponiche hanno disposto il ritiro del prodotto. Precedentemente, invece, il limite era di 500 Bq/kg. E in Europa? Da noi il limite massimo previsto non può superare i 370 Bq/kg per i prodotti lattiero-caseari e per gli alimenti destinati ai lattanti e i 600 Bq/kg per tutti gli altri prodotti. La presenza di 140 Bq/kg nella confettura, perciò, rende il prodotto Rigoni conforme ai limiti previsti dalla legge.

L'eventuale pericolosità dei quantitativi

Il limite massimo di 600 Bq/kg si raggiunge difficilmente negli alimenti. Per quanto riguarda invece l'eventuale pericolosità di questi quantitativi per la nostra salute, basti pensare che, per raggiungere il limite di sicurezza annuo (cioè il limite massimo di dose di radioattività assorbita) stabilito dalla legge italiana per la popolazione (quantità che va ad aggiungersi alla dose di radiazioni che assorbiamo per effetto della radioattività naturale), occorrerebbe ingerire almeno mezzo chilo di marmellata al giorno avente un contenuto di cesio 137 pari a 600 Bq/kg (cioè pari al limite massimo stabilito dalla legge).

E se consumo 50 g di marmellata al giorno?

Se ipotizzassimo di ingerire due porzioni al giorno (50 g) di marmellata avente un contenuto di cesio 137 pari al limite previsto dall'Europa (600 Bq/kg), la dose di radioattività assorbita sarebbe pari al 10% del limite di sicurezza annuo. Utilizzando il valore di 140 Bq/kg rilevato nella marmellata Rigoni, invece, se supponessimo di ingerirne 50 g ogni giorno, la dose assorbita sarebbe pari al 2,5 % del limite di sicurezza annuo e corrisponderebbe all’1% di quella assorbita annualmente da ogni individuo per effetto della radioattività naturale.

Dal sito di Altroconsumo
« Ultima modifica: Gennaio 09, 2014, 22:51:59 pm da ninfea »

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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