Autore Topic: Megaupload chiuso: ha provocato perdite per oltre 500 milioni  (Letto 1639 volte)

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Offline edi67


Megaupload chiuso: ha provocato perdite per oltre 500 milioni

La compagnia Megaupload è sotto accusa per violazione di copyright e delle leggi anti-pirateria, provocando una perdita di oltre 500 milioni di dollari a causa della condivisione illegale di film ed altri contenuti.

La procura federale ha chiuso il maggior servizio mondiale di streaming e file sharing su internet, Megaupload.com, e ha condannato il proprietario e altri membri dello staff per violazione delle leggi di pirateria.

Come riporta The Associated Press, l’accusa rivolta alla compagnia è di costare oltre 500 milioni di dollari per gli introiti persi dalla mancata vendita di film ed altri contenuti. Lo stato di accusa è stato aperto dopo che il giorno prima diversi siti sono stati sospesi in segno di protesta, in seguito a due proposte del congresso che ostacolerebbero la pirateria online di programmi TV e film.

Megaupload.com, con i siti del suo network – tra cui Megavideo – è il 13esimo sito più popolare del pianeta.

AGGIORNAMENTI: l’FBI ha confermato di aver arrestato Kim Schmitz, fondatore di Megaupload, accusandolo di crimini relativi alla pirateria online.


Fonte: http://attualissimo.it/megaupload-chiuso-ha-provocato-perdite-per-oltre-500-milioni/

Offline Druidosan

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Re:Megaupload chiuso: ha provocato perdite per oltre 500 milioni
« Risposta #1 il: Gennaio 19, 2012, 22:23:32 pm »
 :o :o :o
 

funcool3

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Re:Megaupload chiuso: ha provocato perdite per oltre 500 milioni
« Risposta #2 il: Gennaio 19, 2012, 22:28:32 pm »
 

Offline pinkfloyd

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Re:Megaupload chiuso: ha provocato perdite per oltre 500 milioni
« Risposta #3 il: Gennaio 19, 2012, 22:55:37 pm »
 :o :o :-\
Vivi e lascia vivere, perché niente è più importante della vita, quindi fregatene di ciò che pensano, fregatene di chi non ti è amico, fregatene di chi parla alle tue spalle, vivi alla faccia di coloro che sono invidiosi, vivi alla faccia di chi è falso, dimentica chi ti ha fatto male e sorridi, si indifferente al suo pensiero e ricorda che... il vero amico sei solo tu! Straordinaria follia.
 

Offline Pecos

Re:Megaupload chiuso: ha provocato perdite per oltre 500 milioni
« Risposta #4 il: Gennaio 20, 2012, 09:43:26 am »
 :-X :-X :-X
Vi veri universum vivus vici
 

Offline pantani

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Re:Megaupload chiuso: ha provocato perdite per oltre 500 milioni
« Risposta #5 il: Gennaio 20, 2012, 11:40:40 am »
azz! e mo? :diavolo:
 

Offline Druidosan

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Re:Megaupload chiuso: ha provocato perdite per oltre 500 milioni
« Risposta #6 il: Gennaio 20, 2012, 12:01:21 pm »
azz! e mo? :diavolo:

E mo si pedala Pantani  :winko:
 

Offline ambarambacicicoco

Re:Megaupload chiuso: ha provocato perdite per oltre 500 milioni
« Risposta #7 il: Gennaio 20, 2012, 14:11:22 pm »
PIRATERIA: L'Fbi chiude Megaupload e Megavideo
offensiva degli hacker contro il governo

Arrestato il fondatore, rischia 50 anni. Si tratta dei più popolari archivi di film e musica online, spesso usati per diffondere materiale protetto da copyright. In manette Kim Schmitz e altre tre persone, gli indagati in totale sono sette. I pirati attaccano il sito della giustizia Usa, dell'Universal, della Riaa e dell'Mpaa


L'Fbi chiude Megaupload e Megavideo offensiva degli hacker contro il governo 
NEW YORK - Pugno di ferro degli Stati Uniti contro la pirateria digitale: l'Fbi, in collaborazione con il Dipartimento della Giustizia americano, ha chiuso il sito Megaupload.com e Megavideo.com, ottenendo l'arresto del fondatore e di altre tre persone.

Megaupload è uno dei più noti e più imponenti archivi di film, musica e software, spesso pubblicati senza autorizzazione. Secondo l'accusa, l'attività di Megaupload è costata più di 500 milioni di dollari in mancati profitti ai legittimi detentori del copyright.

Il fondatore del sito, Kim Schmitz, e altri tre sono stati arrestati in Nuova Zelanda su richiesta delle autorità statunitensi. Altre due persone sono ricercate e numerose altre due risultano incriminate. L'atto di forza arriva a 24 ore dallo sciopero di internet 1 per protestare contro il Sopa, la legge antipirateria in discussione al Congresso che, secondo molte internet company tra cui Google e Wikipedia, metterebbe a repentaglio la libertà di espressione online.

L'offensiva dei pirati. La risposta degli hacker non si è fatta attendere: anunciando su Twitter l'operazione #OpMegaUpload, l'attacco di alcuni individui legati ad Anonymous ha reso irrangiungibili i siti del dipartimento di Giustizia statunitense, della casa discografica Universal, della Recording Industry Association of America (Riaa) e della Motion Picture Association of America (Mpaa).

Cos'è Megaupload? Tecnicamente il sito si presenta come un "cyberlocker", una sorta di magazzino tramite il quale gli utenti possono archiviare file troppo grandi da spedire via e-mail per condividerli in via riservata con altre persone. Un uso del tutto legittimo nel quale si innesta una zona grigia di illegalità, poiché molti caricano file protetti da copyright e poi diffondono il link per scaricarli su forum e blog, mettendo di fatto in piedi un giro di contenuti pirata. Megaupload guadagna vendendo pubblicità sulle sue pagine e facendosi pagare da gli utenti che vogliano scaricare più di un certo numero di file a velocità più elevata.

In un comunicato pubblicato poco prima della chiusura, Megaupload bollava come ridicole le accuse di violazione del copyright, affermando che "la stragrande maggioranza del traffico generato dal sito è legale. Siamo qui per restare", garantiva Megaupload, aprendo al dialogo con l'industria dell'entertainment che, scrivevano gli autori del messaggio, "vuole avvantaggiarsi della nostra popolarità".

Di tutt'altro avviso il Dipartimento di Giustizia, secondo il quale Megaupload "ha riprodotto e distribuito illegalmente su larga scala copie illegali di materiale protetto da copyright, tra cui film - anche prima dell'arrivo in sala - musica, programmi televisivi, libri elettronici e software. Le accuse nei confronti degli indagati sono pesanti: associazione a delinquere finalizzata all'estorsione, al riciclaggio e alla violazione del diritto d'autore. Rischiano oltre 50 anni di prigione ciascuno.

Dal sito di Repubblica
(19 gennaio 2012)

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 

Offline iNnOmInAbIle-mUGuu

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Re:Megaupload chiuso: ha provocato perdite per oltre 500 milioni
« Risposta #8 il: Gennaio 20, 2012, 14:20:53 pm »


Megaupload e Megavideo chiudono: l'FBI denuncia sette persone per pirateria online

L’FBI ha completato proprio in queste ore (da noi serali) la chiusura di MegaUpload.com, uno dei siti di file-sharing più conosciuti e usati al mondo, al quale era tra l’altro associato MegaVideo.com, anch’esso chiuso dal Federal Bureau of Investigation. Oltre all’oscuramento dei due siti, al momento irraggiungibili senza nessun avviso di sorta, l’FBI ha anche fatto sapere di aver arrestato quattro persone coinvolte nella gestione della piattaforma, accusandole di pirateria online.

Come al solito in questi casi, il dibattito è immediatamente divampato: si può ritenere i proprietari del “mezzo” i responsabili di ciò che viene condiviso al suo interno? A quanto pare sì, almeno da oggi: particolare soprattutto il tempismo con il quale arriva questa offensiva, vista la clamorosa protesta di ieri contro SOPA e PIPA guidata dai blackout di Wikipedia e Reddit, condivisa anche da altri soggetti importanti come Google, Microsoft e Facebook.

La base legale a Hong Kong a quanto pare non è bastata a MegaUpload a mettersi al sicuro, mentre un totale di sette persone sarebbero state accusate di pirateria in Nord Virginia, quattro delle quali come dicevamo già fermate dalle autorità, coordinatesi con altre agenzie in giro per il globo riuscendo a compiere l’arresto in Nuova Zelanda. Operazione “benedetta” anche dal Dipartimento di Giustizia USA. Secondo le accuse, MegaUpload sarebbe responsabile di almeno 500 milioni di $ di perdita per i proprietari dei copyright violati, al punto da definire nel documento (che trovate sul Wall Street Journal) l’intera piattaforma come una “organizzazione criminale basata in tutto il mondo, i quali membri sono coinvolti in violazione di copyright e riciclaggio di denaro in massa”.

La stessa attività di MegaUpload, secondo il documento, avrebbe garantito ai suoi fondatori guidati da Kim Schmitz un totale di 175 milioni di $ in guadagni. Non mancheremo di tenervi aggiornati sull’intera faccenda.



Megaupload chiuso: Anonymous attacca i siti di Dipartimento di Giustizia, Ufficio Copyright e Universal Music

Rappresaglia immediata dopo la chiusura di Megaupload, attraverso quello che il famoso gruppo Anonymous ha definito come il proprio attacco più grande di sempre, con oltre 5.000 persone coinvolte. Obiettivi della dimostrazione di forza alcuni siti web dei soggetti coinvolti, tra i quali ovviamente quello del Dipartimento di Giustizia USA all’indirizzo justice.gov.

L’arresto di quattro persone, incluso il fondatore di Megaupload, ha scatenato dunque l’ira dei gruppi di hacker in giro per la rete, che non hanno risparmiato neanche i vari siti RIAA.org, universalmusic.com e copyright.gov, con un attività che nel momento in cui vi scrivo continua ad andare avanti incessantemente su Twitter, dove tra l’altro l’hashtag #megaupload è ovviamente diventato in men che non si dica trending topic.

Una situazione in costante evoluzione, che dà l’impressione di essere tutt’altro che finita: la chiusura di Megaupload il giorno dopo la protesta contro SOPA è di fatto vista come un vero e proprio affronto a chi ha alzato la propria voce contro lo scellerato disegno di legge USA. Da qui le ire di Anonymous e gli attacchi ai siti di proprietà dei soggetti ritenuti responsabili.

Via | Mashable.com




Megaupload già pronto a riaprire?

http://109.236.83.66 o in alternativa megaupload.bz: sembrano essere questi gli indirizzi dove Megaupload potrebbe clamorosamente riaprire nel giro di poche ore, anche se in un caso del genere è ovviamente necessario prendere tutto con le molle in caso di fake. Soprattutto nel caso in cui ci siano richieste di account e password di mezzo, altra minaccia che potrebbe far gola ai soliti malintenzionati.


Il messaggio sembra essere eloquente: prendendolo per buono, lo staff rimanente dopo gli arresti sarebbe già al lavoro per tornare a pieno regime con la piattaforma. L’estensione .bz appartiene allo stato del Belize: con un Whois si riesce a vedere che megaupload.bz è stato registrato il 9 agosto 2010, pertanto in ottica fake non sembrerebbe essere un qualcosa creato ad hoc nelle ore post-chiusura.

Ripetiamo comunque di andarci cauti, soprattutto prima di inserire dati riguardanti il proprio account. Grazie a giokj per la segnalazione.
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Offline mistermax

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Re:Megaupload chiuso: ha provocato perdite per oltre 500 milioni
« Risposta #9 il: Gennaio 20, 2012, 18:01:31 pm »
 :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o
 

Offline iNnOmInAbIle-mUGuu

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Re:Megaupload chiuso: ha provocato perdite per oltre 500 milioni
« Risposta #10 il: Gennaio 22, 2012, 15:28:10 pm »
Megaupload chiusa dall'FBI. Ma il file sharing c'entra poco

Prima di prendere le difese di Megaupload, leggete i capi d'accusa in sintesi o per intero. I suoi titolari non sono stati arrestati per semplice file sharing di materiale sotto copyright. Hanno fatto ben di peggio: riciclaggio di denaro, tanto per dirne una.



Ne parlerò in dettaglio nella puntata del Disinformatico di oggi (venerdì) alle 11 sulla Rete Tre della RSI, ma a costo di dire cose impopolari, mi tocca segnalare che la reazione isterica (denial of service a raffica) di Anonymous alla chiusura di Megaupload e Megavideo da parte dell'FBI fa esattamente il gioco di chi vuole difendere lo status quo del copyright e inasprirne le leggi. Proprio adesso che si stava arrivando a liquidare SOPA e forse anche PIPA, Anonymous realizza un autogol attaccando i siti di FBI, Dipartimento di Giustizia USA, Universal Music, RIAA e altri. Adesso le varie lobby potranno puntare il dito e dire “Visto? Ve l'avevamo detto che l'accusa di censura e la difesa della libertà d'espressione erano foglie di fico per poter continuare a scroccare.”

Prima di prendere le difese di Megaupload, leggete i capi d'accusa in sintesi o per intero. I suoi titolari non sono stati arrestati per semplice file sharing di materiale sotto copyright. Hanno fatto ben di peggio: riciclaggio di denaro, tanto per dirne una.

Inoltre sono diventati multimilionari scroccando le fatiche altrui (proprio come certi magnati della musica e del cinema). Non stiamo parlando di un gruppo di ragazzini che mette su un server per condividere le puntate introvabili di Magnum PI o sottotitolare in russo Doctor Who rimettendoci tempo e soldi. Stiamo parlando di gente che s'è fatta cinque Mercedes AMG e decine di milioni di profitti con Megaupload. Sicuri di volerli presentare come paladini della lotta contro la censura per la libertà di Internet? Un conto è il file sharing senza scopo di lucro; un altro è lucrare sul file sharing.

Io non ho problemi a elogiare la “pirateria” come modo per custodire la cultura e la libertà delle idee, ma qui rischiamo di trovarci dei compagni d'avventura decisamente imbarazzanti. Se fossi complottista, direi che sono stati scelti apposta perché spettacolarmente impresentabili.


VIA E FONTE attivissimo.blogspot
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