Autore Topic: In pensione prima del tempo, ora si può [Informativa]  (Letto 829 volte)

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Offline ambarambacicicoco

In pensione prima del tempo, ora si può [Informativa]
« il: Gennaio 21, 2014, 22:25:42 pm »
In pensione prima del tempo, ora si può
21 gennaio 2014


In caso di eccedenza di personale in azienda, il dipendente può godere del prepensionamento. A differenza del passato, è il datore di lavoro che si accolla le spese di questa operazione. Ecco in quali casi è possibile ricorrere a questo provvedimento e quali sono le circostanze necessarie.


Torna la possibilità di andare in pensione prima di avere maturato i requisiti anagrafici e contributivi. Come abbiamo chiarito nello speciale di Soldi & Diritti, a differenza di un tempo, non è più lo Stato a dover mettere di tasca propria il necessario perché il lavoratore acceda in anticipo al trattamento pensionistico. Secondo quanto previsto dalla cosiddetta riforma Fornero, infatti, tocca al datore di lavoro accollarsi il pagamento dei contributi dovuti dal lavoratore che conclude in anticipo l'attività.
Quando è possibile richiederlo

Per ricorrere al prepensionamento è necessario che sussistano alcune circostanze:

  • in situazioni di emergenza, cioè per le aziende con più di 15 dipendenti che abbiano un esubero di personale oppure che stiano avviando procedure di mobilità nei confronti dei lavoratori;
  • in questi casi, in accordo con i sindacati aziendali, è possibile incentivare le uscite anticipate dei dipendenti più prossimi alla pensione;
  • il provvedimento può essere applicato solo ai lavoratori a cui mancano non più di 4 anni al raggiungimento dei requisiti minimi per il pensionamento.

In pratica, l'azienda si impegna a versare all'Inps sia i contributi necessari perché il dipendente raggiunga i requisiti minimi previdenziali sia una cifra pari alla pensione "ridotta" spettante al lavoratore che lascia l'attività prima dei tempi previsti dalla legge. Il prepensionato inizierà concretamente a ricevere la pensione una volta maturati i requisiti anagrafici e contributivi: nella stragrande maggioranza dei casi, però, l'importo sarà più basso di quanto avrebbe percepito se avesse continuato a lavorare e a versare i contributi relativi.
Il calcolo della riduzione

Chi va in prepensionamento prima dei 62 anni subisce una riduzione che si applica solo sulla parte "retributiva" (cioè su quanto versato fino al 31 dicembre 2011): l'1% su ognuno dei primi due anni prima dei 62 anni e il 2% sui successivi due anni (il prepensionamento non scatta se mancano più di 4 anni alla pensione). Facciamo l'esempio di un lavoratore nato nel 1956 che va in pensione anticipatamente nell'agosto 2015 quindi all'età di 58 anni e 6 mesi, cioè 3 anni e 6 mesi prima del compimento dei 62 anni di età. La sua pensione verrà ridotta del 5%, ovvero

  • 2% per i primi due anni (59-60)
  • 2% per il terzo anno (61)
  • 1% per i successivi sei mesi dell'anno (2% x 6/12)

A conti fatti, se la sua pensione fosse di 1.800 euro al mese (1.500 euro per la parte retributiva e 300 euro per quella contributiva) lui prenderà invece 1.725 euro. Cioè 1.425 per la parte retributiva (1.500 euro -5%) più 300 euro per quella contributiva.

Dal sito di Alttroconsumo
« Ultima modifica: Aprile 06, 2014, 20:56:35 pm da ninfea »

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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