Giro d'Italia 2008
garfield:
Ed Emanuele Sella ce l'ha fatta, ha vinto per distacco, e dopo una lunghissima fuga, la quattordicesima tappa del 91/mo Giro d'Italia, da Verona all'Alpe di Pampeago, per un totale di 195 km.
Al secondo posto, staccato di qualche minuto, si è piazzato il bielorusso Vasil Kiryienka (Tinkoff); terzo lo spagnolo Jaoquin Oliver Rodriguez (Caisse d'Epargne), a più di 5' da Sella. Quarto, a oltre 7', il venezuelano José Humberto Rujano (Caisse d'Epargne, quinto il toscano Paolo Bettini (Quick Step).
Il milanese Gabriele Bosisio, 27 anni, che aveva vinto la settima tappa del 91/mo Giro d'Italia (con arrivo a Pescocostanzo, in provincia dell'Aquila, il 16 scorso), è il nuovo leader della classifica generale del Giro. Bosisio prende il posto del palermitano Giovanni Visconti, che è giunto sul traguardo dell'Alpe di Pampeago con un ritardo di oltre 16'.
E domani un'altra grandissima tappa che potrebbe già dare una proiezione del vincitore del giro.
mozagga:
ma ho capito male....ha fatto una fuga di 180km...incredibile..praticamente tutto da solo...
garfield:
--- Citazione da: mozagga - Maggio 24, 2008, 18:18:04 pm ---ma ho capito male....ha fatto una fuga di 180km...incredibile..praticamente tutto da solo...
--- Termina citazione ---
ha fatto una fuga dal 13° km assieme ad una decina di corridori e poi la fuga in solitaria per 53 km infliggendo distacchi abissali...
e questa è la tappa di domani:
la quindicesima tappa si annuncia con un percorso interamente dolomitico, che prevede addirittura ben sei Gran premi della montagna. I corridori partiranno alle 11,05 dal piazzale Funivia Portavescovo di Arabba (Belluno) e arriveranno a Passo Fedaia (Marmolada): poco più di 150 km per questa frazione che ha tutti i crismi del cosiddetto tappone dolomitico, visto i continui saliscendi fra le vallate del Trentino.
Subito i corridori affronteranno il passo Pordoi, a quota 2.239 e un dislivello di 637 metri, con una pendenza massima del 10 per cento. Questo passo rievoca grandi battaglie agonistiche al Giro d'Italia. La discesa porta verso Canazei e poi nell'alta Val di Fassa. Quindi, si passa per famosa località sciistica di Moena, da dove comincia la salita verso il passo San Pellegrino, posto a quota 1.918, con un dislivello di 753 metri e una pendenza massima del 14 per cento.
Poi entra in scena la provincia di Belluno, con la lunga discesa su Falcade, che offre uno sfondo davvero suggestivo con le cime del Focobon e del Civetta. Una breve ascesa inedita, quella di San Tomaso Agordino, a quota 1.082, con un dislivello di 294 metri e una pendenza massima dell'11 per cento, prima di giungere ad Alleghe, con il suo caratteristico lago ai piedi del monte Civetta.
Caprile e Selva di Cadore introducono all'ascesa verso il passo Giau (2.236 metri), che presenta un dislivello di 1.238 metri e una pendenza del 14 per cento. E' il passo che introduce la corsa nella conca ampezzana dove, da Pocol, si propone un'altra salita leggendaria: il Falzarego, a quota 2.117, con un dislivello di 582 metri e una pendenza del 9 per cento. Discesa su Caprile, Rocca Pietore e, dopo il passaggio lungo la spettacolare strada nello scenario dei Serrai di Sottoguda, il passaggio da Malga Ciapela. Infine, il passo Fedaia, a quota 2.057 metri, con un dislivello di 1.059 metri e una pendenza del 18 per cento.
garfield:
Emanuele Sella ha vinto per distacco la quindicesima tappa del 91/o Giro d'Italia, da Arabba a Passo Fedaia/Marmolada (tappone dolomitico di 153 km). E' il secondo successo consecutivo per il ciclista della Csf Group-Navigare che ieri si era già presentato da solo al comando sull'Alpe di Pampeago.
Lo spagnolo Alberto Contador è la nuova maglia rosa. Il ciclista della kazaka Astana, vincitore del Tour de France 2007, l'ha strappata al milanese Bosisio, che ieri l'aveva conquistata a spese di Giovanni Visconti.
Ordine d'arrivo:
1. Emanuele Sella (Ita) in 4h53'24" (+20" di abbuono)
(media di 31,492 km/h)
2. Domenico Pozzovivo (Ita) a 2'05" (+12" di abbuono)
3. Riccardo Riccò (Ita) a 2'11" (+8" di abbuono)
4. Danilo Di Luca (Ita) a 2'20"
5. Gilberto Simoni (Ita) a 2'27"
6. Alberto Contador (Spa) s.t.
7. Denis Menchov (Rus) a 2'34"
8. Juergen Van den Broeck (Bel) a 3'18"
9. Marzio Bruseghin (Ita) a 3'22"
10. Tadej Valjavec (Slo) a 3'27"
11. Franco Pellizotti (Ita) s.t.
12. Fortunato Baliani (Ita) a 3'49"
13. Joaquin O. Rodriguez (Spa) a 5'07"
14. Vincenzo Nibali (Ita) a 5'10"
15. Maxim Iglinskiy (Kaz) a 5'55"
16. Francis De Greef (Bel) a 6'13"
17. Felix Rafael Cardenas (Col) a 6'52"
18. Jens Voigt (Ger) a 7'26"
19. Sylvester Szmyd (Pol) a 7'27"
20. Andreas Kloden (Ger) a 7'47".
Classifica generale:
1. Alberto Contador (Spa) in 68h06'43"
km percorsi 2.603.000 (media 38,216 km/h)
2. Riccardo Riccò (Ita) a 33"
3. Danilo Di Luca (Ita) a 55"
4. Marzio Bruseghin (Ita) a 1'18"
5. Denis Menchov (Rus) a 1'20"
6. Gilberto Simoni (Ita) a 1'26"
7. Franco Pellizotti (Ita) a 2'27"
8. Juergen Van den Broeck (Bel) a 2'50"
9. Domenico Pozzovivo (Ita) a 4'04"
10. Emanuele Sella (Ita) a 4'41"
11. Vincenzo Nibali (Ita) a 4'44"
12. Tadej Valjavec (Slo) a 5'58"
13. Andreas Kloden (Ger) a 6'26"
14. Fortunato Baliani (Ita) a 8'35"
15. Gustav Erik Larsson (Sve) a 8'53"
16. Felix Rafael Cardenas (Col) a 9'07"
17. Paolo Savoldelli (Ita) a 9'17"
18. Gabriele Bosisio (Ita) a 12'16"
19. Levi Leipheimer (Usa) a 12'25"
20. Sylvester Szmyd (Pol) a 13'03"
garfield:
Franco Pellizotti ha vinto la 16/a tappa del Giro d'Italia, cronoscalata San Vigilio di Marebbe-Plan de Corones di km. 12,900. Lo spagnolo Alberto Contador ha conservato la maglia rosa. Pellizotti ha concluso la cronometro in 40'26". Al secondo posto si è piazzato Emanuele Sella, a 6"; terzo Gilberto Simoni, a 17", 4/o Alberto Contador a 22" e 5/o Riccardo Riccò a 30".
Dalla ghiaia e dal fango di Plan de Corones si staglia, imperiosa, la sagoma di Franco Pellizotti. Il corridore nato a Latisana (Udine), a trent'anni suonati, conquista - fra due ali di folla - la più alta 'onorificenza' da quando corre in bicicletta, risultando il più veloce sulla terribile ascesa che chiude la cronometro individuale, 16/ma tappa del Giro. Una vera medaglia al valore. Pellizotti ha strappato per soli 6" il successo a Emanuele Sella (per lui sarebbe stato il terzo consecutivo, praticamente un record) che, non pago della doppietta firmata fra sabato e ieri, oggi era partito per vincere. E ci ha provato fino all' ultimo metro, con la solita grinta, il solito cuore, una pedalata rabbiosa. Ma non è bastato. Pellizotti è stato più bravo, firmando il suo primo successo in un Giro che gli aveva già permesso d'indossare la maglia rosa. Come Sella, anche Riccardino Riccò ha cercato il grande tempo, ma si è dovuto fermare a 30" dal vincitore e in più è stato superato da Alberto Contador che gli ha preso altri 8" in classifica generale. Riccò ha pagato uno slancio eccessivo, la sua voglia di andare oltre: ogni qualvolta si alzava sui pedali sentiva slittare sulla ghiaia e sul fango le ruote della sua bicicletta. Una vera disdetta, che ha fatto perdere all'emiliano della Saunier Duval, ieri rimasto orfano del fido Piepoli, secondi pesantissimi anche in prospettiva. Non ha slittato, invece, Contador, il cui slancio sullo sterrato gli ha permesso di firmare un quarto posto che alla fine peserà sul bilancio complessivo di questo Giro d'Italia. Contador era addirittura secondo dopo i primi 7,6 km, mentre Pellizoli risultava solo quinto, per poi portarsi al comando nel secondo settore del tracciato, vale a dire dai 7,6 ai 12,9 km. Nella cronometro delle occasioni perdute, anche Gilberto Simoni si è dovuto accontentare di un altro piazzamento: il capitano della Diquigiovanni Androni, che promette battaglia fino a Milano, ma avrà soltanto un'altra vera tappa per ricucire lo strappo dal vertice, non è andato oltre il terzo posto. Bruseghin, ormai soprannominato 'L'asino volanté, per quel suo vezzo di allevare questi infaticabili quadrupedi, è giunto settimo. Forse il vero sconfitto, dopo questa cronometro, può essere considerato Danilo Di Luca, al quale evidentemente la grinta non basta più. L'abruzzese si è visto infliggere un perentorio 1'45" di distacco da Pellizotti e non è mai stato seriamente indiziato per la vittoria finale: ottavo dopo il primo tratto, addirittura tredicesimo dopo il secondo. Il vincitore del Giro d'Italia dell'anno scorso, anche per via del suo ritardo in classifica generale (che è salito a 2'18"), a meno di clamorosi rovesci, difficilmente riuscirà a bissare il successo nella corsa rosa. Se Di Luca è in affanno non sta meglio il russo Menchov, vincitore dell'ultima Vuelta d'Espana: il corridore della Rabobank, sul tratto sterrato della cronometro odierna, ha sofferto le pene dell'inferno e alla fine è riuscito a contenere il proprio distacco al di sotto dei 2'. Domani la carovana tirerà il fiato per ricominciare, per dirla un po' alla Simoni, un altro Giro a partire da mercoledì, con la disputa della Sondrio-Locarno (Svizzera), una tappa interlocutoria verso la marcia di avvicinamento ai famigerati Gavia e Mortirolo, che annunciano nuove battaglie sui pedali, ma anche una storia ancora tutta da scrivere.
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