Aspartame e cattiva informazione
7 maggio 2012
L’aspartame, uno dei più diffusi e utilizzati dolcificanti artificiali fa ancora scalpore. Cancerogeno? Alcuni studi sostengono di sì, ma altri, più numerosi e completi, smentiscono.
Una recente inchiesta di Report ha portato alla ribalta il dibattito sulla pericolosità dell’aspartame, un dolcificante con un elevato potere edulcorante (circa 200 volte superiore allo zucchero). Il giornalista ha messo l’accento sui risultati di alcuni studi della Fondazione Ramazzini, un istituto di ricerca sui tumori di Bologna, secondo cui questo edulcorante sarebbe cancerogeno, anche alle dosi di sicurezza indicate dalle istituzioni sanitarie. Non si tratta di nulla di nuovo: questi studi condotti nei primi anni del duemila sono già stati presi in considerazione e scartati sia dalla Fda (l’ente americano per la sicurezza alimentare) sia dalla nostra Efsa (l’omologa autorità europea) perché ritenuti poco affidabili.
Sicuro per l’Efsa
L’ultima opinione dell’Efsa è del 2009 e in merito alla cancerogenicità dell’aspartame sostiene che, in base a tutti gli studi e dati attualmente disponibili: non c'è alcuna indicazione che l'aspartame sia cancerogeno e non c'è alcun bisogno di correggere la dose giornaliera giudicata accettabile per l'uomo (40 mg/kg di peso corporeo).
L’Autorità per la sicurezza alimentare europea pubblicherà una nuova valutazione sulla sicurezza dell’aspartame tra alcuni mesi (settembre 2012), ma verosimilmente non ci aspettiamo grandi novità.
Quanto aspartame ingeriamo? Un esempio pratico
Supponendo che i prodotti che adesso prendiamo in considerazione contengano la massima quantità di aspartame ammessa dalla legge, se in un giorno assumessimo:
- 2 lattine di bevande light;
- 2 yogurt light;
- 4 caffè con dolcificante;
- 10 dolciumi tra caramelle e zuccheri;
introdurremmo nel nostro organismo 835 mg di aspartame. La dose giornaliera accettabile per una persona di 70 kg è pari a 2800 mg di aspartame, cioè tre volte di più di quello che concretamente si assume in questo esempio. Una persona più leggera? Supponendo un peso di 50 kg, la dose giornaliera accettabile è di 2000 mg, ancora una volta più alta rispetto alla quantità di aspartame introdotta.
Cosa fare
In generale, a prescindere dalle polemiche sulla pericolosità degli edulcoranti, abbiamo sempre sostenuto che ricorrere a prodotti light, all'interno di un'alimentazione equilibrata, non è necessario. Meglio cercare di mangiare più sano: più verdura e frutta, meno zuccheri e grassi. Se non si riequilibra l'alimentazione, non sarà una caramella o una bibita light a fare la differenza.
Ricordiamo, comunque, che i prodotti con dolcificanti, dalle bibite agli yogurt, non sono destinati ai bambini. L'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione ne sconsiglia l'uso fino al terzo anno di età e durante la gravidanza e l'allattamento. Particolare attenzione va riservata ai bambini di età superiore ai tre anni: l'eventuale somministrazione di prodotti contenenti dolcificanti deve avvenire con cautela.
Dal sito di Altroconsumo