Il Salone di Parigi 2010 si è appena messo in moto, e la prima grande novità presentata alla rassegna francese di quest’anno è la Opel GTC Paris, prototipo che la casa tedesca ha portato nella Ville Lumiére per dare un’indicazione assolutamente attendibile di quello che sarà l’Astra GTC di serie.
Accanto alla coupé, che ha fatto davvero una buona impressione per le sue linee molto dinamiche (l’ennesima dimostrazione di talento da parte del designer inglese Mark Adams, autore di tutte le Opel recenti, e -di fatto- dello svecchiamento dell’immagine del brand), è stata presentata sempre in prima mondiale la nuova Astra Sports Tourer, le cui foto erano state diramate già nei mesi scorsi.
A proposito della GTC Paris, Adams l’ha definita “la Opel più emozionante di sempre”. Il tocco di classe di questo prototipo? La frase ripresa da “Il gabbiano Jonathan Livingston” e impressa sui sedili sportivi: “and the speed was pure beauty”. La proposta, lunga 446 cm e appoggiata su enormi cerchi da 21″ (che rimarranno ovviamente roba da Salone…), è caratterizzata da una versione evoluta del telaio adattativo FlexRide e monta un differenziale autobloccante anteriore. E nel cofano?
La GTC Paris monta un poderoso 2.0 turbo da ben 290 CV, moderno e -si presume- piuttosto parco in virtù dell’iniezione diretta e dello start&stop, altre caratteristiche che ne indicano la vicinanza alla serie. Al quattro cilindri sovralimentato è abbinata una trasmissione manuale a sei rapporti.
Per quanto riguarda la variante familiare della nuova Astra, anch’essa riuscita sul piano stilistico, la sua caratteristica saliente è senza dubbio la presenza del FlexFold, sistema di abbattimento “intelligente” dei sedili posteriori che li fa “sparire” grazie alla semplice pressione di un tasto.
Tra le altre dotazioni vanno ricordati il telaio adattativo FlexRide e i fari anteriori intelligenti AFL+. Lo start&stop arriverà solo nel 2011, e la variante 1.3 CDTI ecoFLEX, anche grazie a questo dispositivo, potrà vantare emissioni di CO2 pari a 109 g/km.
Bye bye
