è stato finalmente rilasciato; atteso per lo scorso settembre e successivamente rinviato per poter essere completato “a dovere”,
GNOME 3.0 vede l’avvento di GNOME Shell e rappresenta una rottura con il passato.
Come già anticipato, a rubare la scena è la tanto chiacchierata nuova interfaccia che, a differenza di
Unity, presenta all’utente un’impostazione differente: nessun pulsante per ridurre o massimizzare le finestre, workspace “dinamici” e menù unico per l’accesso alle applicazioni.
Un altro aspetto interessante di GNOME 3.0 è rappresentato dal nuovo sistema di notifiche: sviluppato per ridurre al minimo le distrazioni dell’utente, consente, per esempio, di rispondere ad un messaggio di chat direttamente dalla notifica, evitandoci di aprire la finestra del client.
In virtù del passaggio alle
librerie Gtk+ 3 anche le applicazioni del desktop hanno ricevuto un po’ di attenzione:
Nautilus, per esempio, si presenta più snello e anche il Control Center vanta una vesta grafica rinnovata.
A proposito di aspetto grafico segnaliamo l’adozione del nuovo font Cantarell e la possibilità (grazie alle Gtk+ 3) di creare nuovi temi utilizzando una sintassi molto simile a quella dei fogli di stile Web.
Le note negative di GNOME 3.0? Molte opzioni presenti nella precedente versione sono scomparse: alcune di esse sono ancora configurabili attraverso l’editor di configurazione mentre altre sono state proprio eliminate. In base al riscontro degli utenti, però, non è da escludere un loro ritorno nelle prossime versioni di GNOME 3.
Come provare GNOME 3.0? Se siete solamente curiosi potete utilizzare il
live-CD messo a disposizione del progetto, in caso contrario le distribuzioni che attualmente offrono GNOME 3.0 sono
Fedora 15 alpha e
openSUSE 11.4;
Ubuntu mette invece a disposizione un
PPA sperimentale https://launchpad.net/~gnome3-team/+archive/gnome3/, simile al repository dedicato di Arch Linux.
GNOME 3 based on openSUSE 32 bitGNOME 3 based on openSUSE 64 bitGNOME 3 based on Fedorada "oneopensource.it"