Il Ministero del Lavoro ha comunicato che la Corte dei Conti ha dato il placet al decreto con cui vengono individuati i cosiddetti “lavoratori svantaggiati”.


 Questi si dividono in tre gruppi:

1. Soggetti che non hanno un impiego retribuito da almeno 6 mesi: nell’ultimo semestre non hanno prestato attività lavorativa riconducibile ad un rapporto di lavoro subordinato della durata di almeno sei mesi ovvero coloro che, sempre in questo lasso di tempo, hanno svolto attività lavorativa in forma autonoma o parasubordinata dalla quale derivi un reddito annuale minimo personale escluso da imposizione;

2. Coloro che non possiedono un diploma di scuola media superiore o professionale ovvero coloro che non abbiano conseguito un titolo di studio di istruzione secondaria superiore rientrante nel livello terzo della classificazione internazionale sui livelli di istruzione;

3. Soggetti occupati in uno dei settori economici dove c’è un tasso di disparità uomo/donna che supera di almeno il 25% la disparità media rilevata in tutti i settori economici italiani “sottorappresentati”: si tratta di dati annualmente individuati dalla Rilevazione continua sulle forze del lavoro dell’ISTAT.

La somministrazione di lavoro a tempo determinato è ammessa a fronte di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, anche se riferibili all'ordinaria attività dell'utilizzatore. I limiti previsti dalla norma non si applicano tuttavia in presenza delle categorie sopra dette (art. 18 Regolamento CE n. 800/2008).



Fonte: http://fiscopiu.it/news/ecco-il-decreto-che-individua-i-lavoratori-svantaggiati