Dal Giappone arriva un'innovazione che rivoluzionerà il settore delle quattroruote. L'azienda nipponica Genepax, infatti, ha presentato, secondo quanto rivela il sito duemotori.com, una microcar che utilizza nient'altro che acqua per la propulsione. La Genepax è dotata di un generatore che estrae l'idrogeno dall'acqua contenuta nel serbatoio, idrogeno con cui genera l'elettricità necessaria per alimentare i motori elettrici che spingono la vettura.
Non sono mancati negli anni dispositivi presentati sul mercato come in grado di ridurre i consumi in modo drastico con poche modifiche all'auto, a partire dai magneti da mettere intorno ai tubicini di alimentazione della benzina al motore per arrivare a dispositivi "magici" tipo Tucker.
Nel caso di Genepax, il "miracolo" avviene nel cosiddetto generatore, in grado di trasformare efficacemente ed a bordo della vettura l'acqua in idrogeno ed ossigeno. L'idrogeno poi alimenta le fuel cell.
Il problema è che si tratta di un sistema non continuo, perchè la generazione dell'idrogeno avviene in contemporanea con la formazione di ossido di alluminio sulla superficie delle barre, e si interrompe quando non rimane più superficie di alluminio da ossidare.
Genepax non ha rivelato nulla sul funzionamento del proprio generatore, e la breve dimostrazione fatta con una microcar Reva convertita con il sistema Genepax non è certo esaustiva, visto che appunto un sistema a piastre di alluminio può facilmente generare quel tanto di idrogeno sufficiente a far percorrere qualche chilometro ad una vettura.