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Offline ninfea

Allarme truffe agli anziani
« il: Maggio 30, 2013, 19:22:18 pm »

Allarme truffe agli anziani
I consigli per evitare brutte sorprese


Presi dai carabinieri due nomadi appena usciti dall’abitazione di una donna di 85 anni, Segnalazioni a Torino, Moncalieri e Nichelino


Claudio Laugeri


Hanno finto di essere carabinieri in borghese, volevano trarre in inganno un’anziana di 85 ani a Nichelino. «Dobbiamo fare un sopralluogo per un sospetto furto» hanno spiegato alla donna. Lei, però, non ci è cascata e ha chiamato il «112». In pochi minuti, sul posto è arrivata una pattuglia di militari di Moncalieri: i due (nomadi sinti, di 24 e 35 anni, residenti in un campo del capoluogo) sono stati arrestati per tentato furto aggravato. 

E’ soltanto l’ultimo episodio di una lunga serie, che in questo periodo ha avuto un incremento. È un vecchio trucco: uomini e donne fingono di essere poliziotti, carabinieri, finanzieri, ma anche impiegati dell’azienda elettrica, del gas oppure delle Poste. I «bersagli» prediletti sono gli anziani. I truffatori mostrano per pochi secondi tesserini fasulli, riescono a farsi aprire ed entrano in casa. L’obiettivo è di rubare, a volte riescono persino a convincere le persone a consegnare banconote per controllare l’autenticità, prima di fuggire, magari liberandosi per la fuga con uno spintone.

Gli interventi 

Proprio su questo tipo di «bidone», ad agosto i carabinieri sono intervenuti per bloccare cinque personaggi (anche questa volta nomadi sinti). Una «batteria», come gli investigatori definiscono in gergo un gruppo di criminali specializzati in un particolare tipo di reato. Come anche per i due arrestati l’altro giorno, è difficile ricostruire quanti anziani siano riusciti a ingannare. Anche perché questi gruppi si spostano sul territorio, di solito passano «a tappeto» una zona e poi passano a un’altra. In più occasione, le forze dell’ordine hanno organizzato incontri con la popolazione per spiegare le tecniche utilizzate dai truffatori e per suggerire alcune regole di elementare prudenza per evitare situazioni spiacevoli.

 

Come evitare la truffa


Evitare di aprire la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità.



1) È bene controllare sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla vostra porta e per quali motivi. Senza rassicurazioni da parte dell’ente di riferimento è meglio non aprire. 


2) Va ricordato che nessun Ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente. 

 
3) Una ulteriore raccomandazione è di non fermarsi mai in strada per dare ascolto a chi offre facili guadagni o a chi chiede di poter controllare i soldi o il libretto della pensione. Questo vale anche se la richiesta arriva da una persona distinta e dai modi affabili. 

 
4) È anche importante (quando possibile) farsi accompagnare per fare operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate. Se c’è motivo di dubitare di essere osservati, basta fermarsi all’interno della banca o dell’ufficio postale e chiedere aiuto agli impiegati oppure a chi effettua il servizio di vigilanza. Se questo avviene in strada, basta entrare in un negozio e comporre il 112 o il 113. 


5) Nel tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale, con i soldi in tasca, è bene non fermarsi con sconosciuti e non farsi distrarre.Nessun cassiere di banca o di ufficio postale può inseguire i clienti in strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che vi ha consegnato. 


6) Poi, c’è l’utilizzo del bancomat: è sempre consigliata prudenza, ma soprattutto è meglio evitare di utilizzarlo se c’è il pericolo di essere osservati. Per qualunque problema e per qualsiasi dubbio, basta chiamare il 112 oppure il 113.
 




                                  
 


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