Autore Topic: I probabili effetti della Riforma: pensioni, quel che potrebbe accadere [Informativa]  (Letto 941 volte)

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Offline ambarambacicicoco

I probabili effetti della Riforma: pensioni, quel che potrebbe accadere
Lo spartiacque è il capodanno del 1952: i nati in quell'anno potrebbero dover lavorare 3 anni e mezzo in più

I nati nel 1952 potrebbero dover lavorare oltre tre anni e mezzo in più rispetto a quelli nati nel dicembre del 1951. E' l'effetto della riforma pensioni se ci sarà il ripristino della legge Maroni, che prevede l'età minima per l'anzianità a 62 anni e 35 anni di servizio, ma anticipandola al 2012. Colpite in modo consistente anche le donne. Con un paradosso: tra una mamma nata nel 1946 e la figlia nata nel 1966 potrebbero essere necessari fino a 21 anni e mezzo di lavoro in più e un divario di età per l'uscita che può superare i 27 anni.

Ecco alcune simulazioni:
- BASTANO POCHI GIORNI DI DIFFERENZA E SI LAVORA 3 ANNI E MEZZO IN PIU': lo spartiacque è il capodanno del 1952. Un lavoratore nato nel dicembre 1951 che ha cominciato a lavorare nel 1974 ha raggiunto i requisiti per l'anzianità nel 2010 (bastavano 59 anni di età e 36 di contributi) ed è uscito con la "finestra" del luglio 2011. Il suo collega nato a gennaio del 1952 e che ha cominciato a lavorare sempre nel 1974 ha subito il doppio scalino dell'aumento dell'età a 60 anni previsto dalla legge Damiano del 2007 (dal primo gennaio 2011) e della finestra mobile introdotta con la manovra del 2010 (12 mesi per i dipendenti e 18 per gli autonomi). Sperava di uscire quindi dal lavoro nel gennaio 2013, una volta raggiunti i 61 anni e un anno e mezzo dopo il lavoratore precedente. con la nuova ipotesi, rischia di essere nuovamente bloccato. Il nuovo scalone a 62 anni si aggiunge alla finestra mobile. Potrà dunque uscire a gennaio 2015, quando avrà compiuto i 63 anni.

- TRA MAMMA E FIGLIA ANCHE 21 ANNI E MEZZO DI LAVORO IN PIU': Grazie alle baby pensioni, in vigore fino al 1992, una donna nata nel 1946, con figli, poteva andare in pensione con 19 anni sei mesi e un giorno di lavoro. Quindi poteva essere collocata a riposo, avendo lavorato dal 1966, anche nel 1986, prima di raggiungere i quaranta anni. Per sua figlia nata nel 1966 la pensione di anzianità sarà raggiungibile solo con almeno 40 anni di contributi (oltre a un anno di finestra mobile, quindi con 41 anni di servizio) o con 62 anni di età e 35 di contributi (di fatto 63 anni considerata la finestra mobile). Se poi la figlia non è riuscita ad ottenere un lavoro stabile o ha cominciato a lavorare tardi e quindi non ha i contributi per la pensione di anzianità dovrà sperare di arrivare alla pensione di vecchiaia che per chi ha oggi 45 anni sarà solo nel 2033, a 67 anni e tre mesi.

Fonte TelevideoRAI
« Ultima modifica: Aprile 22, 2014, 21:16:41 pm da ninfea »

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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