Autore Topic: Sicilia: Esenzione ticket, da oggi si cambia. [Cittadino e Istituzioni]  (Letto 1486 volte)

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Offline ridethesnake

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Scattano le nuove regole, non sarà più preso in considerazione l'Isee

Esenzione ticket, da oggi si cambia. Valgono età e reddito familiare

Giornale di Sicilia
Ed. del 21.01.2012 - pag. 14

PALERMO - Da oggi per l’esenzione dal ticket saranno presi in considerazione l’età e il reddito familiare e non più il modello Isee. Per sapere se si rientra o meno tra i beneficiari si potrà chiedere al proprio medico generico, al pediatra o al distretto sanitario d’appartenenza. Saranno esentati dal pagamento delle prestazioni i bambini sotto i sei anni o coloro che hanno più di 65 anni, appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro. E ancora: disoccupati e loro familiari a carico appartenenti a un nucleo familiare con un reddito inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 in presenza del coniuge e di ulteriori 516.46 euro per ogni figlio a carico. Saranno esentati anche i titolari di assegno sociale (ex pensione) e loro familiari a carico, i titolari di pensione al minimo di età superiore a 60 anni e loro familiari a carico, appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo a 8.26.3,31, incrementato fino a 11.362,05 in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico. Per fronteggiare disservizi all’utenza, l’assessore regionale per la Salute Massimo Russo ha inviato una circolare esplicativa ai dirigenti generali delle aziende sanitarie.
Da ieri, inoltre, è in vigore la nuova legge che ha abolito i consorzi Asi istituendo ufficialmente le Irsap, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive. Secondo l’assessore Marco Venturi, la norma «manderà in pensione i vecchi e costosi carrozzoni e garantirà risparmi». Tra le novità c’è il rilascio, in alcune aree, di un’unica autorizzazione che si intende approvata per «silenzio» dopo 90 giorni. Plauso da Confindustria Palermo, per la quale «è stato avviato un rilancio ispirato a un modello di sviluppo unico». Nel frattempo nessuna novità dalla giunta regionale per quanto riguarda le nomine dei dirigenti regionali, mentre a Palazzo d’Orleans è stato firmato il provvedimento che aumenta l’Irpef dall’1,4 all’1,73 per cento e che avrà effetto immediato sulla prossima busta paga dei lavoratori siciliani.

Si conclude così un altro gioco di prestigio di Massimo Russo (Assessore alla Sanità) che, appena un anno fa, quando innalzò la soglia Isee a 11.000, esentando in pratica tutte le famiglie con reddito inferiore a 30.000 euro lordi (moglie e 2 figli a carico), dichiarò con magnificenza "l’ampliamento della fascia di esenzione è uno degli effetti della buona amministrazione della sanità che ha permesso di riqualificare il sistema". Se ne deduce che il netto restringimento della fascia di esenzione (in pratica solo a redditi inferiori a 8.263,31) sia l'effetto della pessima gestione degli ultimi anni.

Per colpa dei ricchi si sentono autorizzati a rubare ai poveri. Viene la voglia di far saltare tutto, altro che forconi...  :-X

Aggiornamento

In Sicilia niente tagli ai costi della politica, niente norme per ridurre sprechi e inefficienze, aumentano le imposte e contemporaneamente riducono i servizi fondamentali, come i servizi del trasporto pubblico. Aumenta l’Irpef e diminuisce fascia esenti dal pagamento del ticket.

Gli effetti delle manovre nazionali susseguitesi da agosto a ieri si abbattono in Sicilia sui contribuenti.
La manovra Monti prevede una riduzione di finanziamenti sulla sanità a livello nazionale che per la Sicilia si traduce - spiega l’assessore all’Economia, Gaetano Armao - in un taglio dei trasferimenti di circa 250 milioni. È il probabile effetto della riduzione di incassi dall’Irap.

C’è un buco da coprire e la Sicilia lo farà applicando un altro punto della manovra nazionale, l’aumento dell’Irpef. Roma ha previsto di aumentare la quota fissa dell’addizionale regionale: oggi è pari a 0,9%, a cui si aggiunge una percentuale variabile da Regione a Regione. La Sicilia applica l’aliquota aggiuntiva massima di mezzo punto. Dunque oggi in Sicilia si paga un’addizionale regionale pari a 1,4%: il top a livello italiano. Aumentando la quota fissa da 0,9 a 1,23 in Sicilia si arriverà dunque a un’aliquota finale dell’addizionale pari a 1,73% e, secondo i primi calcoli dell’assessorato all’Economia, si coprirà il primo nuovo buco da 250 milioni.

Ma lo Stato sta tagliando anche altri 400 milioni di finanziamenti ordinari. Armao prevede che ciò si tradurrà «in una riduzione dei contributi a enti e associazioni ma anche in una diminuzione dei servizi»: si pensa infatti di tagliare i finanziamenti per il trasporto pubblico locale.

La sola tabella H - che eroga aiuti a pioggia a oltre 300 sigle vicine a tutti i partiti - vale più di 60 milioni ma non è mai scomparsa dal bilancio malgrado puntuali annunci.
 La Regione doveva già fare i conti con la manovra di agosto che tagliava una cifra compresa fra i 770 milioni e il miliardo. E per questo motivo ieri Lombardo ha ammesso che «bisogna rivedere di sana pianta i conti».

È l’ufficialità del rinvio del varo di bilancio e Finanziaria. Anche perchè, sempre sul fronte della sanità, la Regione deve ancora colmare un altro buco da 650 milioni: è la percentuale di finanziamento del settore che Palermo vorrebbe trasferire sui conti di Roma. Ma lo Stato non ha ancora acconsentito e difficilmente lo farà. Così come non ha ancora acconsentito a trasferire l’equivalente sotto forma di incassi dalle accise sui prodotti petroliferi: altra richiesta della Regione.

La batosta, per ora, sarà l’obbligo di pagare il ticket che verrà introdotto a carico di 500 mila persone finora esenti. Ciò passa dall’abolizione del modello Isee per calcolare la fascia di esenzione e dal passaggio alla semplice dichiarazione dei redditi. Col modello attuale si tiene conto di familiari a carico e altre spese (affitto, mutuo). Col nuovo sistema si applica generalmente una soglia di 36 mila euro al di sotto della quale non si paga ma solo se si ha meno di 6 anni o più di 65.

L’assessore Massimo Russo ieri ha incontrato i sindacati lasciando pochi margini sulla legge che sta per essere discussa («altrimenti perderemo 98 milioni di fondi statali») ma aprendo alla possibilità di rivedere in futuro l’intero sistema. Restano le perplessità di Cgil, Cisl e Uil. Per Mariella Maggio «abolire l’Isee è iniquo». Per Maurizio Bernava «sono tagli a colpi d’accetta su famiglie e povera gente». E Claudio Barone invoca al più presto «una rivisitazione di tutta la struttura del ticket sanitario». (da GdS)

Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
« Ultima modifica: Aprile 19, 2014, 22:48:09 pm da ninfea »
Se do da mangiare ad un povero, mi dicono che sono un santo, ma se chiedo perchè quel povero è povero, mi dicono che sono un comunista!



Se non avete niente di meglio da fare andate a farlo da un'altra parte.
 


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