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Una "freccia" in biblioteca: nome in codice ARROW
« il: Dicembre 28, 2011, 23:53:01 pm »

Anche l'Italia partecipa al progetto per la semplificazione dei diritti d’autoresulle opere digitali


Una biblioteca digitale condivisa a livello internazionale. Dopo Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, anche il nostro paese entra a far parte di ARROW, Accessible Registries of Rights information and Orphan Works towards the European Digital Library.

 

A supportare il progetto, il MiBAC, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, insieme all’AIE (Associazione Italiana Editori). Attivato grazie a un finanziamento della Commissione Europea, “ARROW costituisce una soluzione tecnologia per rendere disponibili e fruibili i tesori della nostra cultura, nel rispetto del diritto d’autore” ha dichiarato Maurizio Fallace, direttore generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali del MiBAC. All’incontro che ha ufficializzato il lancio di ARROW in Italia, hanno preso parte pure la FEP (Federazione degli Editori Europei) e l'Iccu (Catalogo Unico delle biblioteche italiane).

 

L’obiettivo principale, infatti, è facilitare la gestione dei diritti d’autore nell’amministrazione delle  biblioteche digitali, attraverso una infrastruttura tecnologica distribuita su base europea. Di fatto, le biblioteche (e, in futuro, tutte le altre organizzazioni pubbliche o private che avviano progetti di digitalizzazione su larga scala) usufruiranno di un supporto valido e condiviso per determinare se un’opera è protetta da diritto d’autore o è di dominio pubblico e per individuare i titolari dei diritti da contattare per ottenere la licenza necessaria alla sua digitalizzazione e uso. Dall’altro lato, gli utenti potranno ricercare i testi all’interno di “cataloghi” creati sia dalle biblioteche sia da privati, ed accedervi a condizioni diverse, secondo politiche che ciascun interlocutore, pubblico o privato, potrà liberamente fissare.

 

L’ingresso dell’Italia segna un cambiamento molto importante: la sua funzione strategica nello sviluppo delle biblioteche digitali, infatti, l’ha resa una delle iniziative di livello più elevato all’interno del piano della Digital Agenda della Commissione Europea per il periodo 2010-2020.

Annalaura Ruffolo
 
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