Autore Topic: ero una sposa bambina  (Letto 1386 volte)

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Offline ninfea

ero una sposa bambina
« il: Ottobre 19, 2013, 08:18:16 am »



Mi chiamo Fatima, sono una bambina, e non voglio sposarmi. Lui si chiama Ahmed e non sorride mai. Bruno e con la barba, a me non sembra né bello né brutto. Quando lo vedo, ha l’aria di un uomo che sta per concludere un affare. Dicono semplicemente questo: «È tuo marito». Lo sconosciuto dal viso severo è mio marito. Banale come frase. Che strano, mi sposo con un estraneo. Penso che sia assurdo. Sono una bambina, non so niente della vita, ma di una cosa sono certa: non sono obbligata a sposare un estraneo per uscire dalla mia condizione.Quando Fatima è nata, solo una strega cattiva si è affacciata sulla sua culla. Una zia senza scrupoli che chiede, e ottiene, dal padre, la neonata per sé. È un investimento per il futuro, perché il mondo è pieno di uomini danarosi disposti a pagare cifre altissime per comprarsi ragazzine, spesso ancora bambine, magari da aggiungere al proprio harem. Non è insolito in Nigeria, se nasci in una famiglia povera. La vita di Fatima, bella come una principessa, è tutt’altro che una fiaba. La zia Saba ha tutti i poteri su di lei e ne abusa abbondantemente. Ma né la zia né il marito, Ahmed, hanno fatto i conti con lo spirito indomito della ragazza, che non è disposta a rinunciare alla libertà senza lottare e un giorno decide che è arrivato il momento di sfidare il destino che gli altri hanno disegnato per lei.


letteratura straniera


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