In caso di errori del contribuente, rimborso solo se la dichiarazione integrativa è tempestiva

Una S.r.l. si opponeva in giudizio ad una cartella di pagamento relativa all’IRPEG, all’IVA e all’IRAP per l’anno 2004. La CTP e la CTR accoglievano le sue doglianze affermando che il credito d’imposta andava riconosciuto a seguito della dichiarazione integrativa, per la cui presentazione il termine era uguale a quello della emendabilità delle dichiarazioni anche a favore dell’Erario. L’Agenzia delle Entrate proponeva ricorso per Cassazione avverso tale decisione sostenendo che il giudice di appello non aveva considerato che: la cartella era stata emessa soltanto sulla base della liquidazione automatica della dichiarazione della contribuente medesima; la contribuente aveva omesso di indicare il credito d’imposta invocato nell’apposito quadro RU di tale documento, pur avendone fruito mediante la sua indicazione nel Modello F24; la contribuente aveva presentato la dichiarazione integrativa di rettifica solo tardivamente, posto che il termine era scaduto l’anno successivo e precisamente coincideva con quello della presentazione della dichiarazione dell’annualità seguente. La Suprema Corte – con l’ordinanza 28191 del 17 dicembre 2013 – ha ritenuto fondato il ricorso dell’Amministrazione finanziaria affermando che “in tema di imposte sui redditi, il contribuente, per ottenere il rimborso di quanto indebitamente pagato per effetto di errori od omissioni da lui commessi in proprio danno nella dichiarazione, deve presentare dichiarazione integrativa non oltre il termine per la presentazione di quella relativa al periodo di imposta successivo”.


Fonte: http://fiscopiu.it/news/caso-di-errori-del-contribuente-rimborso-solo-se-la-dichiarazione-integrativa-tempestiva