Giochi e scommesse: troppo azzardo
10 dicembre 2012
Cresce il giro d’affari di Lotto, Superenalotto, Bingo, slot machine, Gratta&Vinci, giochi online e scommesse. Imprese e Stato ci guadagnano. E i cittadini?
Sono dappertutto: al bar, nelle tabaccherie, nelle sale gioco, nei supermercati, in alberghi, ristoranti, ma anche in cinema, stazioni e aeroporti, oppure li troviamo comodamente seduti sul divano di casa. E non è finita. Accendi la tv, apri il giornale o vai su internet e il messaggio è sempre quello: “Tenta la fortuna”, “gioca e vinci subito”, “vinci e cambia vita”. I giochi autorizzati con vincita in denaro non conoscono crisi: anzi, di fronte a difficoltà e incertezze economiche, i consumi calano, ma gli italiani non rinunciano al sogno di vincere.
Il rischio è la dipendenza
Ma se il settore dei giochi è in espansione – una rarità per il Paese – non lo sono sicuramente le tasche dei cittadini. Chi ci guadagna davvero? E quali sono i confini tra il sano gioco e la patologia? Sì, perché di patologia – con gravi risvolti psichici e sociali – a volte si tratta. Lo Stato sembra averne preso coscienza. Quanto sarà sufficiente il decreto Balduzzi a contrastare la “ludopatia”? Quanto davvero vogliono e possono – le istituzioni – resistere alle pressioni delle aziende e limitare i danni di un settore che esse stesse hanno a più riprese incentivato per arricchire le casse dell’erario?
Dal sito di Altroconsumo