Autore Topic: Perché si riparla di nucleare?  (Letto 1647 volte)

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Offline ninfea

Perché si riparla di nucleare?
« il: Marzo 12, 2011, 08:47:43 am »

Una centrale nucleare

Il 12 giugno si andrà alle urne per il referendum sul nucleare. Chi l’ha promosso? E qual è l’oggetto della consultazione?
Il referendum, promosso dall’Italia dei Valori, chiede di abrogare parte del decreto voluto nel 2008 dal governo Berlusconi. In sostanza, come nel 1987, punta a bloccare la costruzione di impianti nucleari in Italia: se la consultazione raggiungerà il quorum, la vittoria dei sì significherà il no a nuove centrali.

Cosa è cambiato da allora?La tecnologia nucleare è migliorata?
Sì. Tre delle quattro centrali che furono chiuse allora - Trino Vercellese, Latina e Garigliano (Caserta) - erano di cosiddetta «prima generazione». La centrale di Piacenza, entrata in funzione nel 1981, era già di seconda generazione, più sicura e potente. Le centrali in progettazione e costruzione oggi, fra cui quelle italiane, sono definite di terza generazione avanzata: prevedono nuovi sistemi di sicurezza passiva, consentono un maggiore sfruttamento del combustibile e una riduzione del volume di scorie a parità di energia prodotta.

Si può sostenere che le centrali di terza generazione avanzata siano più sicure?
Senza dubbio. Secondo gli esperti del settore, con la tecnologia di oggi un incidente simile di Cernobyl del 1986 non ha alcuna probabilità di accadere.

Questo nuovo tipo di tecnologia è in funzione?
Non ancora. Tutti i grandi fornitori di tecnologia nucleare (Areva, Westingouse, General Electric) stanno costruendo centrali per il mondo. A Flamanville, in Francia, c’è il cantiere di un impianto partecipato da Enel ed Edf, il consorzio che si candida a realizzare almeno due delle possibili quattro centrali italiane.

Le centrali emettono emissioni radioattive nell’aria?
Sì, ma in quantità infinitesimali. Basti pensare che le dosi di radioattività assorbite da chi lavora negli impianti non sono superiori a quelle che noi tutti assorbiamo per cause naturali. I piloti e i cosiddetti «frequent flyer» sono sottoposti ad uno stress radioattivo molto più alto. Inoltre i reattori non emettono né anidride carbonica né altre sostanze inquinanti tipiche degli impianti a combustibile fossile.

E le scorie?
La vera fonte di inquinamento delle centrali sono i rifiuti radioattivi, classificati in tre categorie. Quelli pericolosi sono i rifiuti di terza categoria, ovvero le barre di combustibile che restano radioattive per migliaia di anni. Sistemate in grandi piscine d’acqua, perdono il 99% della carica radioattiva in un anno.

Quante scorie produce una centrale di terza generazione? E dove vengono stoccate?
Una centrale EPR produce ogni anno nove metri cubi di rifiuti di terza categoria. In Francia i rifiuti vengono inviati a impianti di «riprocessamento» che separano gli elementi più radioattivi. Altrove le scorie sono stoccate in gallerie sotterranee.

I sostenitori del no dicono che le centrali di terza generazione siano molto costose. E’ vero?
E’ certamente un investimento complesso: un impianto EPR da 1600 megawatt, simile a quello in costruzione a Flamanville, costa circa quattro miliardi di euro e richiede dai cinque agli otto anni di lavoro.

Se il referendum non avrà successo, quando si saprà dove verranno costruite le centrali?
Una volta insediata l’Agenzia per la sicurezza nucleare, entro la fine di quest’anno dovrebbero essere indicate le aree.

E quali potrebbero essere?
Quelle «papabili» sono le stesse nelle quali già sorgevano gli impianti. A queste se ne potrebbero aggiungere altre: dal Veneto alla Puglia, dalla Basilicata alla Sicilia. Aree idonee esistono anche in Sardegna.

Che criteri devono essere rispettati perché un’area sia considerata idonea?
I criteri sono essenzialmente tre. L’area deve essere pianeggiante, a basso rischio sismico e vicina ad importanti fonti idriche. Per raffreddare il «nocciolo» del reattore sono infatti necessarie grandi quantità d’acqua: la colonna di fumo che sale dai «funghi» delle centrali altro non è che il vapore sprigionato.

Quando potrebbe vedere la luce la prima centrale italiana?
Fra individuazione delle aree, autorizzazioni e realizzazione dell’impianto ci vorranno almeno nove anni. Dunque, se i piani dell’Enel saranno rispettati, nel 2020.
                                  
 

Offline ambarambacicicoco

Re:Perché si riparla di nucleare?
« Risposta #1 il: Marzo 12, 2011, 08:53:37 am »
il problema primario sono le scorie, che co la "serietà" che abbiamo in italia, stoccheremo in qualche sito nascosto, accorgendoci della loro presenza dopo 30 anni.

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 

Offline ninfea

Re:Perché si riparla di nucleare?
« Risposta #2 il: Marzo 12, 2011, 09:21:46 am »
Flamanville - Bloccati i lavori per il reattore EPR di terza generazione
30 Maggio 2008

E’ notizia del 28 maggio mattina che l’ “Autorité de Sûreté Nucléaire” (l’ Autorità francese per la sicurezza nucleare - ASN) ha dato ordine di sospendere i lavori al cantiere della centrale di Flamanville (in Francia) che ospiterà il reattore di terza generazione EPR.

Sono infatti state riscontrate irregolarità nell’ armatura in ferro dell’ isolotto su sui poggerà il reattore nucleare e questo ha indotto l’ ANS a obbligare la sospensione dei lavori per le successive colate di cemento previste nei prossimi giorni.
L’ ASN tiene a precisare che la sospensione è a tempo indeterminato finchè non saranno risolte le irregolarità riscontrate (dovrà quindi seguire una nuova ispezione prima che i lavori potranno reiniziare).
L’ ispezione dell’ ASN a cui è seguita tale decisione risale al 21 maggio e risulterebbe esser stata non l’ unica anomalia riscontrata da parte degli ispettori dell’ ASN da quando sono iniziati i lavori circa 24 mesi fa (in particolare sono state riscontrate fessurazioni del cemento dovute a scarsa qualità dei materiali ed errori nella messa in opera dell’ armatura in ferro).

Secondo gli ispettori questi ripetuti errori non mettono comunque a rischio la sicurezza del futuro impianto, tuttavia manifestano una mancanza di rigore inaccettabile.

Ovviamente tale stop ai lavori fa aleggiare su Flamanville lo spettro dei ripetuti rallentamenti che stanno caratterizzando la costruzione dell’ altro reattore EPR Olkiluoto in Finlandia. Si ricorda che a Olkiluoto sia i costi preventivati sia i tempi previsti per la costruzione non si stanno rispettando.

L’ impianto di Flamanville appartiene alla società francese EDF e l’ italiana Enel partecipa a tale progetto con una quota del 12,5%.

e vogliono costruirle qui in italia  >:(
                                  
 

Offline mozagga

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Re:Perché si riparla di nucleare?
« Risposta #3 il: Marzo 12, 2011, 16:51:21 pm »
un terremoto in italia è possibile eccome...e contro i terremoti non c'è centrale nucleare che tenga!!!!!!!! quindi il rischio è troppo grande....e poi ci sono le mafie in italia...io il nucleare non lo voglio...che impegnassero i nostri soldi per le energie alternative va che è meglio....
 

funcool3

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Re:Perché si riparla di nucleare?
« Risposta #4 il: Marzo 12, 2011, 18:37:33 pm »
un terremoto in italia è possibile eccome...e contro i terremoti non c'è centrale nucleare che tenga!!!!!!!! quindi il rischio è troppo grande....e poi ci sono le mafie in italia...io il nucleare non lo voglio...che impegnassero i nostri soldi per le energie alternative va che è meglio....

quoto

il disastro che sta avvenendo in Giappone non ci insegna nulla? Il disastro di Cernobyl? Le scorie dove le mettono? Non si tratta solo di questioni di sicurezza dell'impianto! Santo cielo, come si fa a ragionare ancora con il nucleare!
 

Offline ambarambacicicoco

Re:Perché si riparla di nucleare?
« Risposta #5 il: Marzo 12, 2011, 19:11:52 pm »
E' solo una questione di soldi: pur di investirne sulle imprese edili costriuamo il ponte sullo stratto, centrali nucleari e Dio solo sa quale altra 'monnezza.

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 

Offline mozagga

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Re:Perché si riparla di nucleare?
« Risposta #6 il: Marzo 14, 2011, 12:24:10 pm »
le macchie di plastica negli oceani del mondo insegnano...oppure le discariche usate dalle mafie per smaltire a minor prezzo scorie tossiche...tutta una schifezza nascosta sotto il tappeto...ragionevolmente può essere questa la strada?
 

Offline ninfea

Re:Perché si riparla di nucleare?
« Risposta #7 il: Marzo 19, 2011, 00:04:59 am »

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