Autore Topic: A Parigi elogio del sedere...  (Letto 709 volte)

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Offline garfield

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A Parigi elogio del sedere...
« il: Giugno 27, 2008, 21:35:37 pm »
Mania, ossessione, follia: sembrerebbe un elogio del sedere femminile la serie di fotografie dell'artista ceco Miroslav Tichy, 81 anni, in esposizione al Centro Pompidou di Parigi e per la prima volta in Francia fino al prossimo 22 settembre. Come unico soggetto, sublimato, erotizzato, immortalato tra sogno e realtà, c'é la donna, in particolare ripresa da dietro. Un centinaio di scatti, in bianco e nero, quasi sfocati, raelizzati attorno agli anni Cinquanta in modo amatoriale passeggiando per le vie della sua cittadina natale Kjov in Moravia, e con strumenti fotografici di fortuna, costruiti in casa con materiali di recupero, come scatole di conserve, cartoncini, plexiglas e scotch. "Per me una donna è un motivo, spiega l'artista, la sua silhouette, in piedi, inclinata, seduta, il suo movimento quando cammina, niente d'altro mi interessa". "Andavo in città, facevo almeno cento foto al giorno - continua l'artista - Mi veniva automatico, senza il minimo sforzo". In modo immediato, istintivo fotografa le sue donne, senza che se ne accorgano, quasi da voyeur, mentre sono in piscina, in costume, per strada, o spiandole all'interno di qualche abitazione, mentre guardano la tv o mentre stanno chine a raccogliere qualcosa. La sua opera è "poetica, nostalgica; è la ricerca del tempo perduto, della femminilità", ha commentato il curatore della mostra Quentin Bajac. Una volta sviluppate, le foto vengono abbandonate nel suo atelier, senza cura: ci cammina sopra, ci appoggia i bicchieri, le lascia rosicchiare dai topi. Ne riscopre la bellezza e l'artisticità solo in seguito, negli anni Novanta, grazie ad un vicino di casa, il regista ceco Roman Buxbaum. Tichy allora le seleziona, le rilavora, le incolla su cartoncini spesso dalle forme irregolari e li incornicia a modo suo. Il suo lavoro, singolare e senza tempo, è stato presentato per la prima volta al pubblico nel 2004 alla Biennale di Siviglia su iniziativa dello svizzero Harald Szeemann. L'anno seguenze la Kunsthaus di Zurigo gli ha dedicato una grande esposizione. "C'é come un velo su queste foto", ha osservato Bajac. "Sembrano immagini mentali, ricordi, sogni". Thicy è un personaggio fuori dal comune, un outsider che ha trascorso una parte della sua esistenza internato in ospedale psichiatrico per la sua antitesi all'ideale socialista dell'uomo nuovo in seguito all'arrivo del regime comunista. Le sue fotografie ne sono un riflesso. Anche il suo aspetto fisico è una provocazione: barba incolta, capelli lunghi, pantaloni lisi. Nato nel 1926, suo padre era un sarto, ha studiato alle Belle Arti di Praga (la sua opera di pittore aveva subito l'influenza di Picasso, Matisse e degli espressionisti tedeschi) prima di dedicarsi alla fotografia. 
 

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