Autore Topic: Agcom: basterà un sospetto per oscurare un sito  (Letto 1635 volte)

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Offline ambarambacicicoco

Agcom: basterà un sospetto per oscurare un sito
« il: Giugno 28, 2011, 18:44:32 pm »
Agcom: basterà un sospetto per oscurare un sito
28-06-2011

Il 6 luglio una delibera del Garante delle Comunicazioni (Agcom) potrebbe consentire all’Autorità di cancellare e oscurare siti internet solo sospettati di violare il diritto d’autore senza alcun processo. Il rischio è che la legittima tutela del copyright si tramuti in censura arbitraria.

La delibera colpisce anche i siti privati
Non vi è alcuna differenza se il sito o il portale è privato o pubblico o esercita la propria attività per fini di lucro, o sia un sito amatoriale o un blog personale. In tutti i casi di “uploading” di contenuti su internet, su qualsiasi piattaforma, l’Autorità, in caso di segnalata violazione,  potrà operare il procedimento di cancellazione o di inibizione mediante il blocco dell’indirizzo IP o del Domain Name Systems. Il titolare del sito o il provider dovrà cancellare i file sospetti (senza alcuna verifica in contraddittorio sulla legittimità o meno del contenuto) nel giro di 48 ore, in caso non lo faccia si aprirà un procedimento sommario davanti all’Autorità della durata di soli 5 giorni. Trascorsi i quali i contenuti saranno cancellati dall’Autorità o inibiti dai provider su ordine dell’Autorità.

Basta un solo sospetto
L’Autorità quindi avrà il potere di intervenire su siti che siano semplicemente sospettati di contenere non solo file musicali, articoli,video coperti da copyright ma anche ad esempio fotografie o video amatoriali caricati su qualche piattaforma (Youtube o Facebook ad esempio) contenenti un qualche sottofondo musicale, oppure software liberi che contengano componenti sospettate di violazione di diritti di autore; e ancora banche dati online pubbliche o private contenenti almeno un file sospetto per il quale non è stata rilasciata l’autorizzazione da parte del titolare, e infine tutti i video caricati dalle web tv.

L’Agcom non può esercitare funzioni giudiziarie
Il sistema di cancellazione o di inibizione funzionerà in maniera del tutto autonoma senza alcuna verifica della posizione di colui che ha inserito il file. L’intera procedura, avviata dalle segnalazioni degli stessi titolari dei diritti d’autore, si conclude in 5 giorni senza alcuna forma di consultazione o di interazione con l’Autorità giudiziaria: niente indagini, quindi, compiute dalla polizia e niente possibilità da parte del titolare del sito di appellarsi all’autorità giudiziaria. Non vi è nemmeno un passaggio dell’intera procedura all’interno del quale venga coinvolto un magistrato. Eppure va detto che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni non è un giudice e non può esercitare funzioni giudiziarie attribuite solo alla Magistratura dalla nostra Costituzione.

Una petizione per la rete libera
Altroconsumo, assieme ad Adiconsum, Agorà Digitale, Assonet-Confesercenti, Assoprovider-Confommercio e Studio legale Sarzana, ha promosso una petizione online su sitononrggiungibile.it, che in queste ore funziona però a fatica. Scopo della petizione, fare in modo che l’Agcom riveda il testo della delibera prendendo in più seria considerazione i diritti degli utenti o si astenga completamente dall’intervenire, considerate le sue limitate prerogative in materia e rimetta, con una apposita Comunicazione, la necessaria riforma del diritto d’autore nel nuovo scenario tecnologico digitale al Parlamento.

Dal sito di Altroconsumo

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 

Offline elabuelo

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Re:Agcom: basterà un sospetto per oscurare un sito
« Risposta #1 il: Luglio 01, 2011, 21:55:30 pm »
viva l'italia(notare la i minuscola!) hail2
 

Offline ambarambacicicoco

Re:Agcom: basterà un sospetto per oscurare un sito
« Risposta #2 il: Luglio 03, 2011, 15:12:45 pm »

Se insieme costruiremo un appello pubblico enorme contro la censura su  internet potremo fare la differenza. Inondiamo i membri dell'Autorità di  messaggi per chiedere di respingere la regolamentazione e preservare  così il nostro diritto ad accedere all’informazione su internet.
Agisci  ora e inoltra l'appello a tutti!


« Ultima modifica: Luglio 03, 2011, 15:14:27 pm da ambarambacicicoco »

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 

Offline ninfea

Re:Agcom: basterà un sospetto per oscurare un sito
« Risposta #3 il: Luglio 04, 2011, 00:36:47 am »
Si allarga la protesta contro la delibera Agcom: il 5 luglio "Notte della Rete"

Agorà digitale: "Moratoria subito del provvedimento sul diritto d'autore fino a riforma parlamentare"
Aggiornamento delle ore 21 (venerdì 1 luglio)

Le agenzie stampa stanno divulgando una comunicazione che proviene da "ambienti dell'Autorità Garante per le Comunicazioni" (Agcom): nel consiglio dell’Agcom del prossimo 6 luglio, rassicurano, non ci sarà nessuna approvazione definitiva di un provvedimento in materia di diritto d’autore. "L’articolato dello schema di regolamento sarà sottoposto a una pubblica consultazione nella quale tutte le parti interessate potranno pronunciarsi con le loro proposte e i loro suggerimenti". L’Autorità rassicura di proseguire pertanto secondo il metodo di "un aperto e democratico confronto" nel quale tutte le iniziative saranno, anche quelle più critiche, considerate e tutte le istanze saranno tenute "nel giusto conto nel rispetto dei ruoli di ciascuno".

La reazione dei radicali di Agorà Digitale non si è fatta attendere: "Iniziare una consultazione sul provvedimento relativo al diritto d'autore il 6 Luglio avrà l'unico effetto di consentirne l'approvazione nei mesi estivi, rendendo impossibile una reazione delle istituzioni e una mobilitazione della società civile. Ormai l'unica decisione democratica che può assumere l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è quella di mettere in moratoria il testo fino ad una riforma parlamentare. Tanto più che tale richiesta non viene più solo dalla società  civile" scrivono il segretario dell'Associazione Agorà Digitale Luca Nicotra e Marco Perduca, Senatore Radicali/Pd.

"L'intero arco dei partiti, membri del Governo e il Presidente  della Camera sono intervenuti per chiedere un passo indietro ad Agcom. Perciò, mentre in queste ore si organizzano raccolte firme da parte di  parlamentari e oltre 100.000 mail sono giunte al presidente  dell'Autorità e agli altri Commissari, Agcom e Calabrò si devono fermare" prosegue la nota. "Indipendenza non vuol dire autarchia. Anzi, proprio l'assenza di  strumenti vincolanti da parte del Gove rno e del Parlamento nei confronti  dell'Autorità, obbligano quest'ultima a dare la massima importanza al  dialogo con le istituzioni, richiesto invano da giorni. A nulla servono  le rassicurazioni di Calabrò. In democrazia il "fidatevi" non è  accettabile. Ormai non è più una questione di apertura di una nuova  consultazione, o di alcuni dettagli del testo che verrà approvato il 6  luglio. Agcom deve porre in moratoria la regolamentazione o metterà a  rischio non solo la libertà di espressione, informazione e accesso alla  conocenza, ma lo stesso funzionamento democratico delle istituzioni".
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TORINO, VENERDI' 1 LUGLIO ore 16

Si allarga la protesta contro l'annunciato intervento dell'Agcom (il Garante delle comunicazioni) su Internet e il diritto d'autore: la protesta si anima con la proclamazione della 'Notte della Rete'. (http://www.agoradigitale.org/lanottedellarete)

"Il 5 luglio, a 24 ore dall'approvazione della Delibera definita 'ammazza-Internet' dai blogger italiani, artisti, esponenti della rete, leader politici, cittadini e utenti del web si troveranno a Roma - informa una nota diffusa dal blogger e animatore del Popolo Viola Gianfranco Mascia - per una no-stop contro il provvedimento".

La delibera Agcom sugli Internet service provider (Isp) che dovrebbe essere approvata il 6 luglio contempla, in caso di segnalazione di una violazione del copyright, la rimozione dei contenuti per via amministrativa, senza passare per il sistema giudiziario.

Così, prosegue il comunicato, "l'Autorità per le Comunicazioni si arrogherà il potere di oscurare siti internet stranieri e di rimuovere contenuti da quelli italiani, in modo arbitrario e senza il vaglio del giudice. Su Internet oltre 130.000 cittadini hanno espresso il loro dissenso via email all'Agcom e cresce di ora in ora il passaparola su Facebook, una mobilitazione online e offline che ha già dimostrato con il referendum quanto possa risultare incisiva".

La protesta continua anche fuori dal web: 'La notte della rete', il 5 luglio alla Domus Talenti a Roma, è una no-stop in cui si alterneranno cittadini e associazioni in difesa del web, politici, giornalisti, cantanti, esperti: tutti contro il bavaglio alla rete. L'evento sarà in diretta streaming accompagnato dai tweet e dai messaggi indirizzati all'Agcom e sarà preceduto da una serie di flash-mob.

Sempre a Roma, ieri nella sede della rappresentanza italiana del Parlamento Europeo si è tenuto il convegno ’La cultura corre sul web’: un’occasione per confrontarsi, cercare soluzioni comuni e individuare strategie con cui proteggere il diritto d’autore nell’era di Internet facendo leva anche sulla legislazione europea.

A partecipare al convegno sono stati esponenti del mondo della politica, della cultura e dell’editoria tra i quali l’europarlamentare del Pd Luigi Berlinguer, il giurista Stefano Rodotà, il senatore del Pd Vincenzo Vita, componente della commissione di Vigilanza Rai e vicepresidente della commissione Cultura di Palazzo Madama. Al convegno hanno preso parte anche Zeno Zenkovich, in rappresentanza del direttore generale Siae, Nicola D’Angelo, il commissario Agcom rimosso dal ruolo di relatore per questa delibera (guarda caso era il solo che si batteva per i diritti degli internauti e non solo per le lobby del copyright), e il deputato del Pd Paolo Gentiloni, ex ministro delle Comunicazioni.

"Al convegno di ieri i sostenitori della delibera Agcom hanno battuto in ritirata" ha commentato Arturo Di Corinto, giornalista co-autore con Alessandro Gilioli del libro "I nemici della Rete", che era presente.

Il convegno basato su due tavole rotonde, ’Il Copyright nell’era digitale' e ’Come allargare la torta', è stato organizzata dal gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo. Obiettivo dell’iniziativa: individuare forme di tutela del lavoro intellettuale favorendo un più largo accesso ai contenuti della rete.

«Finchè si affrontano questi problemi - ha spiegato l’ex ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer - nella contrapposizione tra chi reclama legittimamente il rispetto del proprio lavoro e chi reclama un largo accesso alla rete, non si risolve nulla. Di fatto, ci sono due beni in conflitto. Ma dobbiamo trovare una soluzione: il punto d’accordo è rappresentato dal fatto che l’accesso alla rete il più ampio possibile è nell’interesse di entrambi, di chi vuole sapere e di chi vuole consumare». Eppure gli scenari, rispetto al passato, sono notevolmente cambiati. E il vecchio diritto d’autore non appare più in grado di dare risposte certe. «Il vecchio modello del diritto d’autore, fondato sulla produzione prevalentemente cartacea - ha detto Berlinguer - è stato superato dal web». In questo contesto, la sfida di fronte alla quale si trovano i giuristi e gli uomini d’ingegno per Berlinguer «è quella di abbassare i prezzi e introdurre in questo modo la legalità con una ragionevolezza che la rende praticabile. Bisogna superare le barriere nazionali che ostacolano la circolazione dei beni». Per l’europarlamentare del Pd la soluzione è «allargare legalmente le eccezioni ad una visione stretta del diritto d’autore e trovare una forma di pagamento che sia sostenibile».

Sulla stessa linea il giurista Stefano Rodotà per il quale «è sbagliato pensare che si possa chiudere questa partita con una direttiva o peggio ancora con leggi o delibere repressive. L’esperienza di questi anni ci ha mostrato una dinamica che nessuno aveva previsto. Siamo in una fase molto aperta: almeno per il web -ha spiegato Rodotà- la conoscenza richiede la massima condivisione. Oramai non è più possibile ritenere che il vecchio diritto d’autore possa offrire delle norme valide ancora oggi».

Intanto sul fronte delle lobby industriali, anche l’Anica (Associazione dell’industria cinematografica) e l’Apt (Associazione dei produttori indipendenti) in una nota «hanno valutato positivamente, hanno sostenuto e sostengono con convinzione l’orientamento dell’Agcom».  Enzo Mazza, presidente della Fimi (la federazione dell'industria musicale italiana), segnala che “il Dipartimento al Commercio Usa, nel suo rapporto sui Paesi ad alto tasso di pirateria, ha incoraggiato l’Italia ad assicurare che l’Agcom adotti e implementi con urgenza le regole per creare un efficace meccanismo contro la pirateria Internet”, e che a favore della delibera antipirateria dell'Agcom è anche l'associazione 100Autori .

Invece la Femi (Federazione dei Media Digitali Indipendenti) aderisce alla Notte della Rete, e contro la delibera si è pronunciato anche l’avvocato Guido Scorza, Presidente dell'Istituto per le Politiche dell'Innovazione e legale rappresentante della Femi.

Sulla presa di posizione dei 100Autori commenta Roberto Cuillo del Pd: «La delibera Agcom prevista per il 6 Luglio finge di difendere il diritto d’autore per poter censurare la rete. Spero che l’Associazione 100 autori non si faccia strumento di operazioni liberticide e soprattutto non diventi ostaggio dei network televisivi» .

E poi approfondisce: «Primo interesse di un autore dovrebbe essere quello della diffusione di massa del suo prodotto, non di recintarlo. Così come è interesse di tutti difendere il copyright e il lavoro creativo dalla pirateria alla luce delle nuove tecnologie. Ma questo non può essere fatto al di fuori da una normativa europea e sovranazionale. Soprattutto non può essere accettata la censura. E gli autori dovrebbero essere in prima fila nel respingere qualsiasi tentativo di repressione della creatività. La delibera dell’Agcom prevede la possibilità che possa essere la stessa Agcom a inibire gli accessi ai siti e chiuderli. Vale anche per i siti stranieri e tutto ciò in assenza di una legge approvata dal Parlamento che lo consenta. In teoria si potrebbero chiudere in un solo colpo Youtube e Facebook. È un provvedimento che va tutto nella direzione di difendere gli interessi della televisione e inibire l’attività spontanea e individuale della rete. Ed è sospetta la fretta con cui l’Authority sta cercando di far passare questa delibera: subito dopo i due turni elettorali e in un periodo di grande incertezza politica per la maggioranza. Tramite l’Agcom il governo consuma una vendetta sui risultati elettorali, mettendo un bavaglio alla Rete. Il copyright va difeso, ma non c’è copyright senza libertà».

L'ho citato perchè è un pensiero chiaro, non perchè è del Pd. A questo riguardo, è importante chiarire che la battaglia per la libertà su Internet è trasversale e bipartisan: non c'entra "essere di destra" o "di sinistra". Lo dimostra il fatto che per la libertà di Internet  si è espresso proprio su questo blog ieri il presidente della Camera Gianfranco Fini.

La Stampa
                                  
 

Offline Pecos

Re:Agcom: basterà un sospetto per oscurare un sito
« Risposta #4 il: Luglio 04, 2011, 09:25:25 am »
Citazione
è importante chiarire che la battaglia per la libertà su Internet è trasversale e bipartisan: non c'entra "essere di destra" o "di sinistra"
:pollicione: :pollicione: :pollicione:
Vi veri universum vivus vici
 


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