Autore Topic: Blocchi Per Il Copyright Sono Illegali.L’Europa Ha sentenziato  (Letto 1172 volte)

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Offline iNnOmInAbIle-mUGuu

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Blocchi Per Il Copyright Sono Illegali.L’Europa Ha sentenziato

L’Unione Europea ha emesso – attraverso la Corte di Giustizia – una sentenza “epocale”: sono considerate illecite e devono perciò essere rimosse tutte le restrizioni dei provider riguardo ai siti che proponessero il download di contenuti protetti dal diritto d’autore. Quei blocchi che, ad esempio, costringono a utilizzare un proxy.

La sentenza si riferisce alla causa che SABAM, il corrispettivo belga della SIAE, ha intentato a Netlog — un social network molto popolare tra gli adolescenti. Il filtro dei contenuti in rete è considerato una violazione dei diritti umani, a prescindere dall’intenzione di tutelare il copyright. Il contrario di quanto prevede l’ACTA.


In Europa, la situazione è confusa: ieri ho riportato l’uscita di Bulgaria e Olanda dalla ratifica dell’ACTA, che pure la maggioranza dei membri ha firmato in quel di Tokyo. Oggi, invece, apprendiamo che la Corte di Giustizia comunitaria ha dichiarato illegali le misure che sarebbero introdotte dall’adozione del trattato in Europa.

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Offline Druidosan

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Re:Blocchi Per Il Copyright Sono Illegali.L’Europa Ha sentenziato
« Risposta #1 il: Febbraio 19, 2012, 10:32:13 am »
Diritto d'autore in cerca d'equilibrio

Roma - Comunque la si pensi sul difficile rapporto tra diritto d'autore e  internet, la certezza è che non si può più proseguire a strattoni,  provvedimenti d'urgenza ed iniziative legislative - spesso nazionali -  estemporanee come sta accadendo ormai da anni.
Nelle scorse ore, le agenzie non avevano ancora finito di battere la notizia dell'ultimo sequestro di alcuni siti italiani  accusati di "facilitare" lo scambio di materiale protetto da diritto  d'autore - e, questa volta, anche di ricettazione - che la sala stampa  della Corte di Giustizia dell'Unione Europea diffondeva un comunicato  relativo ad una nuova Sentenza con la quale la Corte di Giustizia ha ribadito  il principio in forza del quale nessun giudice nazionale può ordinare  ad un fornitore di servizi di hosting (la popolare piattaforma di social  network Netlog, nel caso di specie) di impedire lo scambio, da parte  dei propri utenti, di materiale protetto da diritto d'autore.

"Sebbene  la tutela del diritto di proprietà intellettuale sia sancita  dall'articolo 17, paragrafo 2, della Carta dei diritti fondamentali  dell'Unione europea (in prosieguo: la "Carta") - scrivono i Giudici della Corte di Giustizia nella loro ultima Sentenza - non  può desumersi né da tale disposizione né dalla giurisprudenza della  Corte che tale diritto sia intangibile e che la sua tutela debba essere  garantita in modo assoluto (sentenza Scarlet Extended, cit., punto 43).  Come emerge, infatti, dai punti 62-68 della sentenza del 29 gennaio  2008, Promusicae (C-275/06, Racc. pag. I-271), la tutela del diritto  fondamentale di proprietà, di cui fanno parte i diritti di proprietà  intellettuale, deve essere bilanciata con quella di altri diritti  fondamentali. Più precisamente, dal punto 68 di tale sentenza emerge che  è compito delle autorità e dei giudici nazionali, nel contesto delle  misure adottate per proteggere i titolari di diritti d'autore, garantire  un giusto equilibrio tra la tutela di tali diritti e quella dei diritti  fondamentali delle persone su cui incidono dette misure".

Contemporaneamente,  in Italia - ma ad onor del vero la tensione, per una volta, non è tra  Italia e resto del mondo ma ben più generalizzata - per l'ennesima volta  si pensa di poter intervenire su una materia tanto delicata come il  rapporto tra enforcement dei diritti d'autore, libertà d'impresa,  libertà di manifestazione del pensiero e privacy, con un provvedimento  emesso - come tutti i provvedimenti cautelari - sulla base di una  cognizione necessariamente sommaria e, quindi, approssimativa.
L'intervenuto sequestro delle pagine di FilmGratis.tv e ScaricoLibero.com  non permette, allo stato, di verificare quale fosse effettivamente  l'attività svolta attraverso i siti in questione né se tale attività  avesse ad oggetto esclusivamente contenuti protetti da diritto d'autore  pubblicati in violazione dei diritti dei titolari o anche - e magari  prevalentemente - altro genere di contenuto.
 

Offline elabuelo

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Re:Blocchi Per Il Copyright Sono Illegali.L’Europa Ha sentenziato
« Risposta #2 il: Febbraio 19, 2012, 17:24:10 pm »
...Ma i nostri (molti)molto poco onorevoli, saranno capaci di leggere questa sentenza? ....comunque tra valli e monti, riusciranno a trovare un escamotage per trombarci, vedi come la futura tassa sui pc...(non illudiamoci, in primis e' rivolta alle aziende, ma solo come banco di prova!) i veri destinatari siamo tutti noi...vero Monti?Vero ex mi consenta?vero simpatico Bersani?vero....basta non ne posso piu' :diavolo: :diavolo:
 

Offline iNnOmInAbIle-mUGuu

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Re:Blocchi Per Il Copyright Sono Illegali.L’Europa Ha sentenziato
« Risposta #3 il: Febbraio 20, 2012, 16:56:38 pm »

SABAM, l’autorità belga per il diritto d’autore, citata in tribunale


La Société d’Auteurs Belge – Belgische Auteurs Maatschappij (SABAM), cioè il corrispettivo belga della SIAE, ha avuto soltanto un “assaggio” dei guai giudiziari che dovrà affrontare. Venerdì scorso, infatti, la Corte di Giustizia europea aveva sancito la vittoria di Netlog in un processo sul diritto d’autore dei contenuti digitali.

Frederic Lugentz, un Magistrato coinvolto nel ricorso d’un associato contro la SABAM nel 2004, ha raccolto – fino al 2007 – una corposa documentazione che proverebbe una serie di illeciti accumulati nel tempo. I capi d’imputazione sarebbero ventiquattro: dall’accusa di frode nel compenso degli autori e degli editori alla corruzione.

Il condizionale è d’obbligo, perché il Governo belga è riuscito a eliminare gran parte delle imputazioni e a bloccare il processo per cinque anni. Grazie alla sentenza della Corte di Giustizia europea, la SABAM dovrà rispondere delle accuse rimanenti presso la Magistratura nazionale. La data del processo non è ancora stata fissata.

In sostanza, la SABAM avrebbe “dirottato” i fondi destinati ad autori ed editori a un’associazione non lucrativa consorziata allo scopo di riempire le tasche degli amministratori. Un sistema di corruzione che il Governo belga avrebbe risolto dimissionando il Presidente della SABAM, Jacques Leduc, insieme al Direttore delle Finanze.

Le indagini di Lugentz arrivano molto in alto, perché il responsabile delle nomine è nientemeno che il Ministro belga dell’Economia. A poche ore dall’invio degli avvisi di garanzia, il sito della SABAM è apparso “curiosamente” irraggiungibile: non è di certo una prova di colpevolezza. Tuttavia, la circostanza è quanto meno sospetta.

In Europa si profila una “guerra” tra poteri. Se i Governi intendono inasprire le leggi a tutela del diritto d’autore, nella sua concezione ottocentesca, la Magistratura difende il diritto inalienabile della libertà d’espressione. Gli esiti di questo scontro potrebbero avere delle ripercussioni positive in Italia, quanto alla SIAE.

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