Redditi on line, stop del garante...
garfield:
Cade l'ultimo 'tabu' fiscalé italiano, ma per poco: tutti i redditi di tutti i contribuenti vengono infatti pubblicati in internet sul sito dell'Agenzia delle Entrate. Ma questa 'ventata di trasparenza fiscale' dura appena 24 ore: il garante della privacy interviene: stop agli elenchi e stop alla pubblicazione dei nomi per gli organi di stampa. Questo anche se 'Italia Oggi', che ha anticipato la notizia, qualche nome lo ha già pubblicato, almeno i più noti. La vicenda tiene banco tutto il giorno e in serata il viceministro Vincenzo Visco ne potrebbe aver parlato anche con il premier, Romano Prodi che ha incontrato a Palazzo Chigi. Visco comunque in una nota spiega di aver chiesto spiegazioni alle Entrate. E l'Agenzia in serata risponde con tanto di riferimenti normativi. Il succo della risposta è: la pubblicazione degli elenchi non è una novità, è prevista dalla legge e la stessa autorità per la tutela della privacy ha in passato affermato che "non vi è incompatibilità tra la protezione dei dati personali e determinate forme di pubblicità di dati previste per finalità di interesse pubblico". Il presidente dell'autorità, Francesco Pizzetti, però spiega intanto che la diffusione dei dati è stata bloccata perché "priva di una base normativa adeguata". Insomma la polemica monta e una vera e propria 'bufera' si abbatte intanto sull'Agenzia delle Entrate: appena si diffonde la voce degli elenchi il sito viene preso d'assalto, da giornalisti a 'caccia' dei soliti noti ma soprattutto dai curiosi, e va in tilt. Quando riprende a funzionare parzialmente i link dei comuni dai quali consultare gli elenchi non sono più consultabili. E l'Agenzia delle Entrate dopo qualche ora conferma: "A causa dell'elevato numero di accessi al sito ed al fine di fornire ulteriori delucidazioni al Garante per la protezione dei dati personali, è sospesa la disponibilità degli elenchi". La stessa Agenzia delle Entrate spiegava nel provvedimento di pubblicazione firmato dal direttore, Massimo Romano, che la diffusione degli elenchi con le imposte pagate nel 2005 erà 'a norma di legge'. Insomma, l'obiettivo era la trasparenza e c'era anche l'ok del Garante per la privacy. Ma lo stesso garante si smarca ("non ne sapevamo nulla") e nel pomeriggio decide: stop alla diffusione dei nomi. Questo perché "per tale forma di diffusione sussistono allo stato evidenti e rilevanti problemi di conformità con il quadro normativo in materia", inoltre si invitano i "mezzi di informazione a non divulgare i dati estratti dagli elenchi resi disponibili in Internet". Poi l'intervento di Pizzetti. Lo stop non ferma però le polemiche e sono molti quelli che protestano a vario titolo per questa che dal Partito delle Libertà viene definita "l'ultima Viscata". Il più caustico é Beppe Grillo che dal suo blog critica duramente l'iniziativa anche perché si ritrova negli elenchi dei 'noti' con tanto di reddito e imposte pagate. "Questo ex governo di imbelli, presuntuosi e deficienti - dice Grillo - fornisce ai criminali le informazioni sul reddito e l'indirizzo di casa dei contribuenti. Pagare le tasse così è troppo pericoloso, meglio una condanna per evasione fiscale che una coltellata o un rapimento". Per il Pdl parla Guido Crosetto che sostiene che questa sia "l'ultima viscata" per "fare concorrenza a Dagospia" mentre Renato Brunetta pur apprezzando la trasparenza di "no al fisco spettacolo". Infine Maurizio Leo (An) ritiene che la normativa consente la pubblicazione degli elenchi va ripensata e sarà dunque modificata. Mario Ferrara (Pdl) parla della "vendetta di Visco contro gli italiani rei di averlo mandato a casa". Non è d'accordo il ministro per lo Sviluppo Pierluigi Bersani: "La Pubblica Amministrazione deve garantire la massima trasparenza". I commercialisti parlano di "voyerismo" e mettono in guardia sui rischi per la sicurezza, i tributaristi invocano il buon senso che sembra "dimenticato" e le associazioni dei consumatori si dividono tra chi sottolinea l'importanza della trasparenza e chi mette in luce il pericolo della privacy violata. Ma alcune sigle già ipotizzano di chiedere i danni alle Entrate. Il 'polverone' sembra comunque destinato a non placarsi rapidamente anche perché per chiunque sapere quanto guadagna, ad esempio, il vicino di casa, o meglio ancora il proprio dentista o meccanico, sarebbe un boccone ghiotto se, ad esempio, si scoprisse che questi ultimi dichiarano al fisco meno di quanto gli abbiamo pagato come prestazione professionale.
testardone:
Teniamoci pronti: ci sarà un bel putiferio! >:(
http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/connect/Nsi/
Druidosan:
Ma stiamo scherzando ? Quanto vorrei prendere a calci in culx Visco, parlano di privacy e poi si inventano una assurdità del genere, quasi una cosa criminale, ma possibile che al governo ci debbano essere degli idioti del genere ?
L' unica cosa che mi ha fatto piacere è aver visto la verità sul cosi osannato Beppe Grillo, sarei bravo pure io a fomentare le folle con discorsi tipo i suoi guadagnando 4 milioni di euro l' anno.
testardone:
Settore Comunicazione Istituzionale
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Ufficio Stampa
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COMUNICATO STAMPA
Elenchi contribuenti, sospesa consultazione online
per delucidazioni al Garante della Privacy
Nei giorni scorsi l’Agenzia delle Entrate ha predisposto e inviato a ciascun Comune mediante sistemi telematici, i relativi elenchi nominativi dei contribuenti che hanno presentato le dichiarazioni dei redditi e dell’imposta sul valore aggiunto relative all’anno d’imposta 2005. Gli elenchi sono stati resi pubblici ai sensi dell’articolo 69 del Dpr 600 del 1973 e dell’articolo 66 bis del Dpr 633 del 1972.
A causa dell’elevato numero di accessi al sito dell’Agenzia ed al fine di fornire ulteriori delucidazioni al Garante per la protezione dei dati personali, è sospesa la disponibilità degli elenchi nella sezione uffici dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competenti del sito internet www.agenziaentrate.gov.it ,
Roma, 30 aprile 2008[/i]
mozagga:
sinceramente non riesco a capire lo scopo di questa storia...perchè mettere in pubblico?
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