Autore Topic: I giochi sono la chiave per la diffusione di Linux?  (Letto 634 volte)

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Offline sly3000

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I giochi sono la chiave per la diffusione di Linux?
« il: Gennaio 10, 2009, 17:50:06 pm »
oneopensource.it

Su Slashdot (http://games.slashdot.org/games/09/01/02/0433231.shtml) è stato segnalato un interessante post pubblicato sul blog The Warden in cui Andrew Min cerca di individuare una strategia che possa favorire la diffusione di Linux.

Nella prima parte dell’articolo l’autore analizza i problemi che si nascondono dietro le attuali strategie di mercato e, in particolare, critica l’idea di fornire Linux preinstallato sui portatili. Questa strategia, adottata nell’ultimo anno su diverse piattaforme hardware, non ha prodotto i risultati sperati.

Secondo Andrew Min i motivi del fallimento di questa manovra di mercato vanno ricercati nelle contromosse adottate da Microsoft, che, forte del proprio potere commerciale, è stata in grado di far comparire sulle vetrine dei negozi informatici PC che, pur con lo stesso hardware, costano meno delle controparti Linux. Per raggiungere questo risultato l’azienda di Redmond ha dovuto lavorare con accordi commerciali e ha privato Vista di alcune applicazioni.

Un altro motivo della scarsa diffusione di Linux è senza dubbio la mancanza di informazione tra la gente comune: basti pensare a quanti dei vostri amici sanno che Linux è in grado di gestire la maggior parte dei formati di file in circolazione. I non esperti del settore sono spesso portati a pensare che i formati dei file siano strettamente correlati al sistema operativo e, pertanto, sono spaventati anche solo dall’idea di usare un altro sistema operativo.

E allora? Quale strategia adottare? Min pensa che il metodo più efficace potrebbe consistere nell’uso dei videogiochi. Min definisce i videogiocatori un popolo di avventurieri, in grado di cimentarsi, senza troppi timori, nell’installazione di un nuovo sistema operativo. Se aggiungiamo a questa constatazione la possibilità di poter comprare un PC più performante risparmiando sulle costose licenze per Windows, i videogiocatori sembrano essere un obiettivo ideale per la diffusione di Linux.

A questo punto, nasce un altro problema legato alla disponibilità di giochi per Linux: abbiamo elencato una lista di giochi gratuiti open source (http://www.onegames.it/27/10/2008/i-giochi-costano-troppo-eccovi-una-raccolta-di-liste-di-giochi-gratuiti-open-source/) in un articolo pubblicato su oneGames. Nonostante la moltitudine dei giochi, è difficile paragonarli dal punto di vista tecnico ai più blasonati giochi presenti sui sistemi operativi proprietari di punta, Windows e Mac OS X. Infatti, i giochi per Linux sono indietro di qualche anno dal punto di vista tecnologico. Il divario tecnico è difficile da colmare considerati i grossi investimenti delle aziende videoludiche sui giochi disponibili per Windows.

Per risolvere questo problema Min suggerisce di investire in società come Loki software che dispone di un po’ di esperienza nell’ambito videoludico. In aggiunta a ciò si potrebbe investire parallelamente sul porting dei giochi già esistenti su piattaforma Linux. Il porting, senza dubbio, non entusiasma tutti quegli sviluppatori che fanno dell’etica open source una ragione di vita ma troverebbe comunque qualche azienda interessata, come dimostrano i progetti wine, cedega e CrossOver.

In questo modo, investendo negli sviluppatori e nelle aziende i videogiochi open source potrebbero proliferare e, in un futuro non troppo lontano, portare gli avventurosi videogiocatori (e non solo) verso Linux.


 


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