Autore Topic: Morto lo scrittore Mario Rigoni Stern...  (Letto 712 volte)

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Morto lo scrittore Mario Rigoni Stern...
« il: Giugno 17, 2008, 21:47:08 pm »

ASIAGO (VICENZA) - Lo scrittore Mario Rigoni Stern è morto ad Asiago, all'età di 86 anni. Malato da tempo, Rigoni Stern e' mancato ieri sera.  La notizia della sua morte è stata tenuta riservata dalla famiglia, per espressa volontà dello scrittore. I funerali sono stati celebrati oggi pomeriggio, in forma strettamente privata, nella chiesetta del cimitero di Asiago.
Tra le sue opere piu' famose ''Il sergente nella neve'', ''Ritorno sul Don'' e '' Storia di Tonle''. Vincitore di numerosi premi letterari tra i quali Campiello, Bagutta e Grinzane Cavour


MUORE NELLA SUA ASIAGO SERGENTE NELLA NEVE - Nato nel 1921 ad Asiago, Mario Rigoni Stern è noto al grande pubblico soprattutto come autore de "Il sergente nella neve", libro autobiografico in cui raccontava le drammatiche vicende vissute durante la campagna di Russia, di cui fu fra i pochi sopravvissuti. Alpino della divisione Tridentina, medaglia d'argento al valor militare, fu fatto prigioniero dai tedeschi dopo l'8 settembre, e trasferito in Prussia orientale. Rientrò a casa a piedi dopo due anni di lager, e da allora rimase sempre nella sua Asiago. Con la moglie Anna, sposata nel 1946, ebbe tre figli e negli ultimi decenni - dopo aver lavorato fino al 1970 al catasto di Asiago -, si dedicò interamente all'attività di scrittore, ma anche ad un costante impegno civile. Era stato Elio Vittorini, nel 1953, a fargli pubblicare presso I Gettoni di Einaud, il suo primo romanzo "Il sergente nella neve", che presto diventò un classico della letteratura italiana. Nel 1962 uscì "Il bosco degli urogalli", cui seguirono "La Storia di Tönle"(1978), "L'anno della vittoria"(1985) e "Le stagioni di Giacomo (1995)". Giornalista de "La Stampa", per la quale scrisse anche brevi racconti, si dedicò anche agli studi storici, tra cui il recente volume "1915/18: La guerra sugli Altipiani". Una raccolta di firme presentata dal Gruppo Amici della Montagna del Parlamento, lo aveva candidato a senatore a vita.

LO SCRITTORE-POETA DI NATURA E MEMORIA
(di Mauretta Capuano) - Il passo, il ritmo della scrittura di Mario Rigoni Stern è come quello delle sue amate montagne, della camminate sull'Altopiano di Asiago che non ha mai abbandonato, fino alla morte, ieri sera, nella casa che si era costruito da solo. Fedele in tutta la sua opera ad alcuni temi: il rapporto fra l'individuo e la natura, il rigore morale, il valore dell'amicizia, uniti a una grande precisione lessicale nata dall'esperienza diretta, Rigoni Stern come sottolineò Elio Vittorini presentando, nel 1953, nei Gettoni Einaudi Il sergente della neve, il suo primo è più conosciuto libro: "non è scrittore di vocazione... Forse non sarebbe mai capace di scrivere di cose che non gli sono mai accadute".

Nel suo libro d'esordio, diventato rapidamente uno dei best seller del secondo Novecento, aveva raccontato, infatti, sul filo dell'autobiografia la storia di un gruppo di alpini durante la ritirata di Russia. E subito Rigoni Stern era diventato uno degli autori più letti nelle scuole, con Primo Levi. Un'esperienza che ha segnato la sua vita. Fatto prigioniero dai tedeschi, dopo la firma dell'armistizio l'8 settembre del 1943, era rientrato a casa a piedi dopo due anni di lager in Prussia orientale, il 5 maggio del 1945. Come ha raccontato a oltre quarant'anni di distanza nel film dialogo diretto da Carlo Mazzacurati e Marco Paolini, Ritratti: "il momento culminante della mia vita non è quando ho vinto premi letterari, o ho scritto libri, ma quando la notte dal 15 al 16 sono partito da qui sul Don con 70 alpini e ho camminato verso occidente per arrivare a casa, e sono riuscito a sganciarmi dal mio caposaldo senza perdere un uomo, e riuscire a partire dalla prima linea organizzando lo sganciamento, quello è stato il capolavoro della mia vita".

L'ultimo suo libro, uscito tre settimane fa, è una raccolta di sue storie e racconti in cui si ritrova la sua vocazione di scrittore-poeta della natura. Le vite dell'Altipiano-racconti di uomini, boschi e animali (Einaudi tascabili), con introduzione di Giorgio Bertone. Tutte le sue opere successive a Il sergente della neve sono l'affresco di un mondo in cui l'autobiografia si lega alla riflessione e al racconto di una realtà fatta di cose semplici, alimentata dal rapporto tra memoria e natura, che è il nucleo della sua poetica. Così è ne Il bosco degli urogalli con cui si conferma nel 1962 vero e non occasionale scrittore, per Storia di Tonle (1978), sulla vita di un pastore e i suoi intrecci con gli avvenimenti della Storia, per L'anno della vittoria e per Le stagioni di Giacomo, sulla piccola comunità dell'Altopiano di Asiago stremata dalla grande guerra. L'opera completa è riunita nel Meridiano Mondadori Storie dell'Altipiano, a cura di Eraldo Affinati. Nato ad Asiago, in provincia di Vicenza il 1 novembre del 1921, Rigoni Stern ha passato l'infanzia aiutando i genitori nel negozio di alimentari e tra i pastori e la gente di montagna dell'Altopiano di Asiago, appena terminata la guerra. Nel 1938 é entrato nella scuola militare d'alpinismo di Aosta e ha combattuto come alpino nel battaglione Vestone, in Francia, Grecia, Albania e Russia.

Dopo i due anni di prigionia in Prussia Orientale, rientrato a casa a piedi nel '45, non si e' più mosso dal suo Paese. Fino al 1970 è stato impiegato al catasto comunale e poi si è sempre dedicato alla scrittura. Numerosi i premi, fra cui il Chiara alla Carriera nel 2004 e il Campiello nel 1978 con Storia di Tonle, e riconoscimenti ricevuti comprese due lauree honoris causa in scienze forestali e ambientali, conferita dall'Università di Padova per la sua sensibilità verso il mondo della natura e della montagna nel 1998, quella in scienze politiche dell'Università di Genova nel marzo del 2007 e nello stesso anno l'importante onorificenza francese di Commendatore delle Arti e delle Lettere. La neve, come disse lo scrittore "ha accompagnato la mia vita" e alle soglie dell'estate ha dato l'ultimo saluto al mondo.
 

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