Italia-programmi torna alla carica11 luglio 2012
Sanzionata dall'Antitrust, si trasferisce a Cipro e cambia dominio, ma il giochino resta lo stesso: scarichi un software gratuito e ti ritrovi abbonato. Non pagate, mandate una email di reclamo e ignorate ogni sollecito.Di Italia-programmi.net ci eravamo già occupati qualche mese fa: ne avevamo segnalandone le pratiche scorrette all'Antitrust. L'Autorità garante della concorrenza aveva intimato alla società la sospensione di ogni attività, in particolare quella dei solleciti di pagamento nei confronti di migliaia di utenti, ignari di aver sottoscritto un abbonamento solo per aver scaricato un software. Nonostante la multa di 1,5 milioni di euro, la società Estesa Limited, titolare del sito, ora sembra ritornare alla carica con una nuova ondata di richieste di pagamento. Il trucco è semplice: è bastato cambiare dominio (da italia-programmi.net a
italia-programmi.org) e spostare la sede legale (dalle Seychelles a Cipro) per continuare a ingannare i consumatori in un modo del tutto simile al precedente.
Ecco l'ingannoIn pratica, mentre un utente è convinto di scaricare liberamente dal sito un programma gratuito, sottoscrive un abbonamento di durata biennale e dell'importo annuale di 96 euro. Il tutto facilitato da una grafica fatta apposta per non essere sufficientemente comprensibile all'utente. A questo punto, a dieci giorni dalla registrazione, la società inizia a inviare richieste di pagamento e in seguito solleciti anche minacciosi, paventando addirittura un'azione penale (inesistente nel nostro Paese).
Non pagateAnche questa volta abbiamo segnalato la cosa all'Antitrust, vi terremo aggiornati.
Nel frattempo il nostro consiglio è sempre lo stesso: non pagare. A chi riceve le intimazioni da italia-programmi.org consigliamo di non pagare e di mandare una contestazione per iscritto (anche via email), ignorando ulteriori solleciti. Pagando, infatti, ci sarebbe il pericolo di non riuscire più a recuperare il proprio denaro per via della dislocazione all'estero della società coinvoltà.
Dal sito di Altroconsumo