Il file sharing responsabile delle vittime al festival di Pukkelpop?
Si parla molto di file sharing e dei problemi che starebbe determinando per le case discografiche, che incontrano parecchie difficoltà a far acquistare i CD di loro produzione. Ma quanto c’è di vero nella questione? Qual è il peso reale
del file sharing nella crisi del mercato discografico? In effetti è piuttosto difficile dare una risposta certa, perché molto dipende anche dal punto di vista adottato per osservare il problema. A volte la questione assume caratteri piuttosto paradossali, come nel caso del festival di Pukkelpop, che da diversi anni ha luogo in Belgio.
[youtube]
[/youtube]
L’ultima edizione di questo festival musicale è stata
segnata da una tragedia, in quanto, a causa di una tempesta, cinque persone sono rimaste vittime di un crollo delle attrezzature, mentre 140 spettatori hanno riportato delle ferite.
Le compagnie di assicurazione sono intervenute nella vicenda, dando la colpa direttamente al file sharing, il quale, determinando il calo delle vendite, costringe gli artisti a servirsi in modo massiccio dei concerti dal vivo con l’uso di molteplici attrezzature per rendere gli spettacoli più coinvolgenti.Se poi le attrezzature crollano, la colpa è del file sharing.
Piuttosto curiosa come motivazione, senza dubbio dettata dalla volontà di non pagare, ma di certo induce a riflettere sul problema e sulla visione che in molti hanno della condivisione di file in rete.
Eppure, proprio in tema di condivisione di file, il file sharing è diventato intuitivo e veloce e anche se, ad esempio, Facebook ha detto no al file sharing, è indubbio che il successo del condividere files in rete per mezzo del file sharing non è indifferente. Da questo ad attribuire colpe in maniera indifferenziata passa comunque una certa distanza.
