Terremoto ad Haiti: indirizziamo la solidarietà nella giusta direzione
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ambarambacicicoco:
Terremoto ad Haiti: indirizziamo la solidarietà nella giusta direzione
15-01-2010
Come tutti sappiamo, purtroppo un terribile terremoto ha colpito gli abitanti di Haiti.
Come sempre in questi casi, grazie alla generosità di molti, si aprono campagne di raccolta fondi per aiutare le popolazioni colpite. Ecco qualche consiglio per indirizzare la solidarietà nella giusta direzione.
[*]Donate ad associazioni o enti che conoscete già, attive nel campo degli aiuti umanitari. Medici senza frontiere http://www.medicisenzafrontiere.it/, Croce Rossa Italiana http://www.cri.it/, Caritas http://www.caritasitaliana.it/, Action Aid http://www.actionaid.it/ sono solo alcuni esempi. Non donate a perfetti sconosciuti.
[*]Diffidate di raccoglitori di fondi improvvisati, che si presentano di persona, se non potete accertarne con sicurezza l'appartenenza a un'organizzazione che conoscete: piuttosto, fatevi dare il nome della sede o il sito e recatevi di persona o fate una donazione online.
[*]Potrebbero esservi inviate mail truffaldine, che contengono link "per donare aiuti ai terremotati di Haiti". Non è mai prudente cliccare sul link contenuto nella mail, meglio andare di persona sul sito, digitando direttamente l'indirizzo o cercando con Google il nome dell'associazione, e non attraverso il link della mail.
[*]Prima di fare una donazione online con carta di credito, accertatevi che la pagina del sito dove dovete inserire i dati abbia nell'indirizzo la sigla iniziale https e il simbolo del lucchetto chiuso (significa che le transazioni di denaro sono sicure).
[*]Prevedibilmente, sono già nati su Facebook gruppi di "solidarietà per le vittime del terremoto". Noi vi invitiamo ad essere cauti nell'aderire a gruppi di questo genere, le finalità di chi li crea sono ignote e non facilmente controllabili, l'utilità dubbia ed è già successo nel recente passato che a gruppi analoghi, nati come "solidarietà per le vittime" sia poi stato cambiato il nome, diventando gruppi di sostegno a tutt'altro (cosa che è possibile fare senza nemmeno chiedere l'assenso agli aderenti al gruppo).
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Dal sito Altroconsumo
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