L'italia ha deciso di candidarsi per ospitare le Olimpiadi del 2020. Ancora tanti i dubbi su quale citta del nostra bel Paese dovrà fare da teatro a questo evento. Le candidate maggiormente accreditate sono Rona e Venezia, ma ora spunta anche l'ipotesi Palermo
Mancano ancora 11 anni, ma la "guerra" per accaparrarsi le Olimpiadi del 2020 ha già avuto inizio. Da una parte c'è la voglia di rivincita del Giappone che, già candidato per i Giochi del 2016, si è visto preferire il Brasile. Il Paese del Sol Levante non si è però lasciato "mortificare" dalla decisione del CIO e prosegue il suo cammino perchè, come spesso ricordato dai membri del Comitato Olimpico Internazione, le Olimpiadi rappresentano la possibilità di raccontare e far conoscere al mondo la propria storia. E' per questo che il Giappone ha deciso di candidare Hiroshima e Nagasaki come città ospiti. Due nomi che non hanno bisogno di spiegazioni.
Il CIO ha però storto il naso ricordando che deve essere scelta una sola città. E questa presa di posizione ha condizionato non poco anche il nostro italico Paese.
L'Italia ha infatti deciso di candidarsi, ma il Bel pease è spaccato in due: c'è chi vorrebbe che la candidatura presa in considerazione fosse quella di Venezia, chi preferirebbe invece la Città Eterna. Ora l'ultima novità: Palermo si offre di fare da cornice all'evento.
Giovedì il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo e l'assessore al Turismo e Sport Nino Strano presenteranno la candidatura del capoluogo siciliano nella sede dell'Associazione Stampa estera in Italia, in via dell'umiltà a Roma, alle 15.30.
Favorevole Franco Carraro, membro del Cio, che, però, chiede chiarezza. "Io lo dico subito: vale la pena che l'Italia si candidi per le Olimpiadi 2020. Bisogna sapere che non c'è la certezza di vincere: il governo e il Coni devono valutare i costi e i benefici della candidatura prendendo in considerazione l'ipotesi che non si vinca. La Carta olimpica è precisa: bisogna decidere su chi puntare, tenendo presente che la città candidata è una sola. Qualche gara può svolgersi fuori dalla città in questione, ma serve l'autorizzazione del Comitato esecutivo del Cio. Si può scegliere Roma, Venezia, Palermo: tutto però va valutato nel rispetto di regole inderogabili".