Il bus della Nazionale del Togo è stato mitragliato da un gruppo di ribelli dell'Angola: secondo le prime indiscrezioni, l'autista del pullman è morto sul colpo, ci sono nove feriti. E' stata chiesta la sospensione del torneo ma la Confederazione africana ha rifiutato
Un terrificante fatto di sangue ha aperto anticipatamente la Coppa d'Africa: il bus della Nazionale del Togo è stato assaltato dai ribelli angolani a colpi di mitraglia, mentre attraversava la travagliata regione di Cabinda. Il bilancio delle vittime è di un morto e nove feriti: l'autista del pullman è deceduto sul colpo. Due dei giocatori colpiti (il portiere Kodjovi Obilalé e il difensore Serge Akakpo), sono stati operati immediatamente e sembra che non siano in pericolo di vita.
"Io sto bene - ha spiegato Dossevi, attacante del Togo in forza al Nantes - ma alcune persone sono rimaste ferite, anche gravemente. Siamo ancora in ospedale. Siamo stati attaccati furiosamente, e sono dovuto restare 20 minuti steso sotto i sedili per evitare i proiettili".
La Nazionale togolese ha comunicato che i due giocatori più rappresentativi, Emmanuel Adebayor, attaccante del Manchester City, e Mustafa Salifou, centrocampista dell'Aston Villa, sono incolumi. I dirigenti del Manchester che hanno raggiunto Adebayor, hanno fatto sapere che il giocatore "è sotto shock".
Il direttore della comunicazione della Coppa d'Africa Suleymane Habuba, si è difeso così: "Secondo le direttive, non era previsto che le squadre arrivassero in Angola via terra. Non sappiamo esattamente perché abbiano preso questa decisione. Solo i membri della Federazione Togolese posso rispondere a questo quesiti".
Anche il presidente della Fifa, Joseph Blatter, è intervenuto sull'argomento, tramite un comunicato: "Siamo tutti scossi da quanto accaduto ed esprimiamo la nostra vicinanza al Togo. La Fifa rimane in stretto contatto con la CAF e il suo presidente, Issa Hayatou, da cui si attende un rapporto completo sull'accaduto".
Il Togo, che avrebbe dovuto esordire l'11 gennaio contro il Ghana, starebbe valutando la possibilità di ritirarsi dal torneo: secondo un portavoce della Nazionale, infatti, non esisterebbero le misure di sicurezza necessarie per garantire l'incolumità dei giocatori e dello staff.
La scelta dell'Angola come Paese ospitante della Coppa d'Africa è stata a lungo discussa negli ultimi mesi e oggetto di pesanti critiche sulla sicurezza interna dello Stato: dopo aver ottenuto l'indipendenza nel 1975, l'Angola è stata colpita da una lunga guerra civile conclusasi soltanto nel 2002. Il "cessate il fuoco" ha lasciato però pesanti strascichi nella regione settentrionale di Cabinda, confinante con la Repubblica del Congo, ancora instabile: un terzo della popolazione vive infatti come rifugiata in Congo.
Intanto, la federazione togolese ha chiesto la sospensione della competizione, ma è arrivato il rifiuto della confederazione africana: domenica, dunque, la Coppa d'Africa inizierà regolarmente.
