7 scoppole in due partite fanno male. Il morale è finito sotto i tacchetti e il tricolore ti saluta da lontano. La Vecchia Signora soccombe al San Paolo per il quarto anno consecutivo ma questa volta in modo davvero umiliante. Non tanto per il risultato finale, perché si sa, nel calcio tutto può succedere, quanto per la palese inferiorità dimostrata nel gioco e nel carattere. E pensare che fino a dicembre tutto sembrava funzionare al meglio. La squadra si intendeva bene: equilibrio, grinta, concentrazione e capacità di manovra. Ed ora, è come se l'incantesimo si fosse spezzato. Krasic e Aquilani, gli uomini chiave di questa nuova Juve, sono ancora in vacanza, difesa e attacco sono diventati due problemi degni di nota. L'aver perso Quagliarella per strada, proprio quando ormai era diventato indispensabile come l'aria, non è stato certamente un toccasana. Chiamatelo malocchio partenopeo, sfortuna, o semplice incidente di percorso, ma una cosa è certa: il danno maggiore, a Torino, l'hanno combinato il giorno che hanno deciso di ingaggiare una "vecchia gloria" come Luca Toni. Passi che è stato un acquisto last minute e low cost e che di necessità si fa virtù, ma qui più che un mercato di riparazione è stato un mercato da rottamazione. Iaquinta-Amauri-Toni, in tre non fanno un Cavani. " Ma 'ndo vai se la banana non ce l'hai" cantavano Alberto Sordi e Monica Vitti. E in effetti, dove pensa di andare una Juve così? La Juve deve poter contare su giocatori "da Juve", non su gente come Grygera e Traoré. Al San Paolo le fasce bianconere sembravo strade californiane. E' anche vero che buttarsi sul mercato senza avere i soldi diventa problematico. Ma qualcosa in Corso Galileo Ferraris se la dovranno pur inventare. Agnelli vorrebbe puntare sul prestito. Il taccuino di Marotta pullula di nomi ma tanti saranno presto depennati. A partire da Adrian Mutu. Il biglietto di sola andata per il ceco sarà destinazione internazionale. Giuseppe Rossi è il primo obiettivo ma il Villareal non ci pensa minimamente a lasciarlo partire prima dell'estate. L'Udinese ha messo in vetrina Floro Flores ma Pozzo esige la formula della comproprietà. Tutto, dipenderà, quindi, dall'opera di convincimento della dirigenza bianconera, che ha dalla sua il vantaggio di essere in buoni rapporti con la società friulana. No money no party, è vero. Ma in fondo basterebbe applicare la regola del meglio pochi ma buoni. Quest'estate a Torino hanno voluto rivoluzionare la rosa, quando in realtà sarebbe stato più opportuno e furbo fare qualche acquisto in meno, ma di qualità. Innesti che ti facciano fare la differenza, veri campioni, sui quali, una squadra come la Juventus dovrebbe sempre poter contare.
di Federica Migliavacca