Autore Topic: Disabili, metà delle aziende non li assume  (Letto 414 volte)

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Offline pinkfloyd

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Disabili, metà delle aziende non li assume
« il: Giugno 03, 2013, 09:40:31 am »
 La metà di chi può svicolare lo fa. E chi, potendo evitare sceglie comunque di assumere un disabile, lo fa soprattutto per non pagare penali. E’ il risultato principale emerso dalla “Indagine categorie protette”, appena ultimata tra i suoi iscritti, dall’associazione direttori del personale Gidp. “In effetti - commenta il presidente Paolo Citterio – poiché le retribuzioni medie lorde annue di un operaio, un impiegato e un quadro sono, rispettivamente, di 22, 27 e 55 mila euro e visto che l’esonero per la non assunzione di un disabile costa 11.184 euro, è evidente che, qualche azienda, fa i suoi calcoli. Così, però, evita una responsabilità sociale a cui è chiamata ogni impresa”. La legge 68/1999 che regola l’obbligo d’assunzione delle categorie protette (invalidi civili e del lavoro, non vedenti e sordo) in effetti permette di sottrarsi all’obbligo alle sole aziende che dimostrino certe condizioni: lavori pericolosi, fastidiosità della prestazione richiesta, attività lavorative ad alta specializzazione tecnica. Fatto sta però che, nell’indagine Gidp, il 50% dei direttori del personale dice di usare l’esonero. Interpellati sulle ragioni della scelta di “svincolamento”, la maggioranza relativa (26%) sostiene che è “più comodo pagare la cifra prevista che attivare l’iter di assunzione dei disabili”, e un altro 15% che “comunque per l’azienda si tratta di un costo inferiore”. D’altro canto quell’altra metà degli interpellati che non si è avvalsa dell’esonero, solo nel 28% dei casi dice di farlo perché è “contenta di assumere disabili”. “Certo, una volta inseriti vanno aiutati a rendere al meglio, con la formazione e con l’eventuale adattamento del posto fisico di lavoro - aggiunge Citterio - ma una volta innervati nell’azienda quasi sempre si impegnano al massimo per non apparire diversi dagli altri lavoratori. Purtroppo non tutti facilitano l’inserimento, lo fanno soprattutto le grandi aziende dove sono presenti i sindacati”. Quando finalmente arrivano in azienda, i disabili sono prevalentemente impiegati in area amministrativa (19,5% dei rispondenti), centralini e reception (18%), produzione (11%) e logistica (8,5%). Il problema non è in ogni caso da sottovalutare, visto che si calcola siano 750 mila le persone delle categorie protette con potenziale diritto all’assunzione. Secondo l’Isfol la situazione ultimamente è un po’ migliorata: 1.000 assunzioni in più all’anno nell’ultimo biennio. Ma restano enormi disparità geografiche, con il Sud che assorbe solo l’11% del totale. Il tema sarà oggetto di dibattito il prossimo 5 giugno alle 16 in via Gattamelata 15, nell’ambito di “Reatech Italia”, la rassegna di Fieramilanocity dedicata alla disabilità.
Enzo Riboni - Fonte: www.corriere.it

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Vivi e lascia vivere, perché niente è più importante della vita, quindi fregatene di ciò che pensano, fregatene di chi non ti è amico, fregatene di chi parla alle tue spalle, vivi alla faccia di coloro che sono invidiosi, vivi alla faccia di chi è falso, dimentica chi ti ha fatto male e sorridi, si indifferente al suo pensiero e ricorda che... il vero amico sei solo tu! Straordinaria follia.
 


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