Autore Topic: Scossa di terremoto nelle Marche  (Letto 698 volte)

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Offline ninfea

Scossa di terremoto nelle Marche
« il: Agosto 22, 2013, 21:46:39 pm »

Un boato, poi la scossa di magnitudo 4.4, la più forte dopo il 4.9 del 21 luglio scorso, e un blocco di calcare della falesia del Monte Conero che si schianta sul litorale fra la Spiaggiola e i Lavi di Sirolo, sollevando un polverone avvistato a chilometri di distanza. Sono le 8:44 del mattino quando Ancona e la riviera del Conero ripiombano nella paura di una crisi sismica iniziata a giugno e non ancora finita: da allora una ventina di scosse avvertite dalla popolazione, centinaia solo strumentali.

Non ci sono feriti (l’allarme per un presunto disperso rientra in un paio d’ore), i danni sono limitati, ma la nuova scossa, a 7,9 km di profondità, dieci chilometri al largo di Ancona con epicentro fra il capoluogo e Porto Recanati (Macerata), fa schizzare via i turisti da sotto l’ombrellone e paralizza la gente negli uffici e nei negozi. Mentre i centralini delle forze di polizia ricevono centinaia di chiamate, due micro-crolli interessano la spiaggia del Trave a Portonovo, riproponendo il nodo della fragilità geologica del Conero, il “Komaros” (corbezzolo) dei greci, parco naturale di 5.800 ettari a picco sul mare, meta di bagnanti, amanti del trekking, botanici e bird watchers a caccia di aquile e cicogne.

La spiaggia delle Due Sorelle a Sirolo, che nel mondo rappresenta le Marche balneari, viene evacuata dalla Capitaneria di porto e dai vigili del fuoco a scopo precauzionale, affinché i geologi possano individuare eventuali massi erranti in un costone roccioso già da anni in parte protetto da reti paramassi e interdetto a natanti e ombrelloni: ordinanze rimaste spesso sulla carta, dopo la botta di oggi chissà.

A fine serata, dai 50 sopralluoghi condotti in tutta l’area dai vigili del fuoco non scaturiscono ordinanze di inagibilità. Ma pezzetti di cornicione caduti si segnalano al Palazzo della Prefettura di Ancona, in via Flaminia, e gli edifici dell’Inps, del ministero dei Lavori pubblici e della Rai sono stati ispezionati dai pompieri. Una motovedetta e un gommone della Guardia costiera perlustrano il monte dalla costa, e la struttura della Sala operativa regionale della Protezione civile «rimane attiva», fa sapere il dirigente Roberto Oreficini. «Non si sono manifestate scene di panico - afferma il presidente della Regione Gian Mario Spacca - e i cittadini si sono comportati con grande prudenza e responsabilità, hanno seguito le procedure di sicurezza consigliate e dopo poco hanno ripreso le loro normali attività». È vero, conferma Silvia, titolare del Bar del Conero nella piazzetta di Sirolo, che ha servito cappuccini e brioche agli ultimi turisti di questo fine agosto. «Questa volta la scossa è stata più lunga, ma la gente è sembrata più tranquilla, forse si è abituata al terremoto ... purtroppo».

A luglio, la Regione aveva stimato attorno al 5% il calo di prenotazioni dopo la scossa del 21, ed era scattata una campagna per assicurare che nelle Marche, dopo i terremoti del 1972 e 1997, gli edifici e gli alberghi sono stati tutti ricostruiti o adeguati alle norme antisismiche. Un “promo” che indirettamente ha coinvolto anche moglie e figli del premier Enrico Letta, in vacanza al Conero a inizio luglio, e Mario Monti, sceso a Porto Recanati. Anche oggi, in spiaggia molti si sforzavano di sdrammatizzare, come Angela e Pinuccia, madre e figlia modenesi a Sirolo: «Eravamo qui anche la volta scorsa a luglio, abbiamo una casa in centro. Ce lo stiamo portando dietro da un anno il terremoto, prima in Emilia e adesso qui. Cerchiamo solo di non pensarci».

Intanto il direttore del Centro Nazionale Terremoti dell’Ingv, Alessandro Amato, precisa i contorni del nuovo sommovimento. Il terremoto del 21/7 era stato provocato da una faglia di tipo trascorrente, ossia generato da una struttura superficiale nella quale i due lembi della crosta terrestre scorrono l’uno contro l’altro sullo stesso piano. All’origine del sisma di oggi c’è invece una faglia inversa, nella quale i due lembi della crosta si trovano su due piani diversi ed uno dei due sale rispetto all’altro. «Potrebbe trattarsi di due strutture adiacenti, nelle quali quella inversa è parallela alla costa, interrotta da strutture laterali». Il risultato «è uno scenario complesso, confrontabile a quello tipico della Pianura Padana». 


Fonte: ANSA.it

                                  
 

Offline ambarambacicicoco

Re:Scossa di terremoto nelle Marche
« Risposta #1 il: Agosto 23, 2013, 08:29:54 am »
Conero, il fragile monte dei 'corbezzoli'
Oasi di seimila ettari verde sul mare, parco regionale dal 1987




Il profilo del Monte Conero, quello che con la scossa di magnitudo 4.4 al largo di Numana e Sirolo ha perso altri pezzi di falesia calcarea, è l'identità stessa della riviera anconetana.

572 metri di altitudine per 5.800 ettari, dal 1987 l'area è Parco regionale naturale: un'oasi di verde, con 1.500 specie di piante diverse, a picco sulle spiagge di Portonovo, Sirolo e Numana, meta di turisti ma anche di appassionati di trekking e naturalisti.

Fra tutte, la spiaggia delle Due Sorelle a Sirolo - la 'cartolina' delle Marche - evacuata a scopo precauzionale dopo il sisma.

Il nome viene dal greco Komaros (corbezzolo), e il piccolo frutto rosso e dolce è il simbolo di un territorio che convive da sempre con frane e smottamenti della roccia di calcare, dovuti per lo più all'erosione delle piogge.

E' stata la 'botta' delle 8:44 a staccare pezzi di costone, il movimento tellurico che pochi minuti prima aveva fatto schizzare via dalle spiagge i turisti. Un primo blocco di calcare si è abbattuto al confine fra i litorali di Sirolo e Numana, vicino alla 'Stradella del Frate', in un'area già interdetta alla balneazione e all'attracco dei natanti proprio per il rischio frane.

Due micro-distacchi si sono avuti anche a Portonovo, all'altezza della spiaggia di Mezzavalle, la più gettonata dal turismo giovanile, disposto a percorrere a piedi sentieri ripidissimi, ma anche da quello più 'pigro' degli yacht e dei motoscafi della domenica.

Barriere e reti paramassi proteggono da un decennio i tratti più pericolosi come a Pian Grande, ha ricordato il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, e le ordinanze della Capitaneria di porto che proibiscono transito, soste e attracchi si rinnovano di anno in anno ma spesso sono destinate a restare lettera morta.

Troppo bello, si giustifica chi viene 'pizzicato' lungo il Passo del Lupo o un altro sentiero alternativo ai 18 camminamenti e vie alpinistiche autorizzati, camminare fra i lentischi, i lecci, le querce e specie arboree in via di estinzione, come l'Euforbia Adriatica. Ogni tanto qualcuno si perde, o si fa male, e vigili del fuoco e Soccorso alpino devono andare a recuperare gli escursionisti più imprudenti.

Idem per i bagnanti frigo e ombrellone portati da casa, sorpresi ogni estate dagli uomini della Guardia costiera a prendere il sole proprio sotto costoni di roccia pericolanti. Grotte e cunicoli, la Chiesetta romanica di Portonovo e le migrazioni di aquile, cicogne e falchi che richiamano centinaia di appassionati di bird-watching da tutto il mondo (anche lo scrittore cult americano Jonathan Franzen è stato qui) completano le attrattive di un luogo in cui si notano ancora tracce archeologiche di insediamenti piceni e romani, e di fortificazioni militari medievali.

Un difficile equilibrio fra storia, natura, attività agricole e vitivinicole (Rosso Conero Doc) e turismo di massa, che da secoli deve fare i conti con il rischio sismico. Senza contare leggende e paure che corrono sul web: come una sospetta correlazione dello sciame sismico con le trivellazioni in Adriatico o, interroga il consigliere regionale del Pdl Enzo Marangoni, ''le esplosioni controllate di non meglio specificati ordigni condotte nella zona dalla Marina Militare''. Quattrocentoventinove scosse dall'11 giugno al 31 luglio scorsi, compreso il sisma di magnitudo 4.9 del 21 luglio, tutte ''nella zona delle esplosioni: latitudine 43,41 e longitudine 13,30)''.

Fonte TelevideoRAI

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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