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Offline ambarambacicicoco

Sit-in davanti Montecitorio: lingua dei segni subito!
« il: Maggio 27, 2011, 14:21:44 pm »
Sit-in davanti Montecitorio: lingua dei segni subito!
3.000 sordi da tutta Italia protestano per l’approvazione della legge

di Mariaceleste de Martino



Una folla che protesta, apparentemente silenziosa e certamente non muta. “Che cos’è la sordità che il governo non lo sa”. “Non toglieteci il futuro non tagliateci le mani”. Questi alcuni degli slogan sugli striscioni a piazza dei Santi Apostoli a Roma alla manifestazione della comunità dei sordi di tutta Italia. Chiedono al Parlamento di non essere sordo. Chiedono una legge che riconosca la Lis, lingua italiana dei segni. In tremila, da Genova e Lecce, da Brescia ad Ascoli.

Parlano, urlano, ridono e discutono, anche se non li sentiamo come siamo abituati a sentire una persone udente. Ma loro parlano. E parlano usando le mani, non semplici gesti, ma con frasi che contengono soggetto, verbo e complemento, e anche tante emozioni e sentimenti. Parlano e sono espressivi e articolati, diretti e pragmatici, come gli udenti spesso non sono capaci di essere. Parlano la Lis che ha tutte le caratteristiche morfologiche, sintattiche e grammaticali di una lingua.

Tra i numerosi rappresentanti della comunità dei sordi scesi in piazza sono intervenuti la presidente dell’Ente nazionale dei sordi, Ida Collu, la poetessa sorda Rosaria Giuranna, e Roberto Petrone, da Firenze, responsabile di “Lis subito”, il gruppo nato spontaneamente in occasione di questo evento. Petrone spiega come in moltissimi Paesi del mondo la lingua dei segni sia stata riconosciuta e che l’Italia è ancora indietro rispetto anche ad altri Paesi europei. “Chiediamo che la Camera approvi immediatamente e definitivamente, senza modifiche, la legge che riconosce la Lis passata al Senato, per promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva”, dice Petrone. “L’Onu e il Parlamento europeo l’hanno ufficialmente riconosciuta”. La voce è dell’interprete, Daniela Palumbo dell’Anios.

Sono tantissimi anni che si attende dal Parlamento italiano che la Lis venga ufficialmente approvata come vera e proprio lingua, perché di lingua si tratta, riconosciuta a livello scientifico da ricercatori e linguisti. D’altronde anche gli udenti usano le mani per accompagnare la voce, a volte anche per fare gestacci, ma non è certo al stessa cosa. Se la lingua italiana è la lingua ufficiale per gli udenti italiani, anche i sordi come i ciechi con il Braille hanno la loro lingua. L’iter in parlamento è cominciato nel 2009 e va avanti come una palla in un match di tennis. Il 16 marzo scorso la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato all’unanimità in testo unificato il disegno di legge, passato in discussione alla Commissione degli Affari Sociali della Camera. Dopo tre sedute, l’ultima il 3 maggio scorso, la proposta di legge non è ancora stata approvata dalla Camera.

La Commissione della Camera afferma che il testo approvato in Senato può essere migliorato. Ma la comunità dei sordi italiani chiede che non venga fatta alcuna modifica. A loro va bene già il disegno di legge approvato da palazzo Madama.

Resoconto della XII Commissione permanente (Affari sociali). Durata 35 minuti.
Da qui nasce la protesta. Campanacci e tamburi per far sentire la loro indignazione anche agli udenti. Mani in alto non per arrendersi, bensì per applaudire ai discorsi di chi interviene sul palco. Previsti sit-in anche davanti a Montecitorio, giovedì 26, dalle 14 alle 20, e venerdì 27, dalle 8 alle 14.

I sordi usano le mani per “segnare”, ovvero per parlare. È la loro lingua, come lo è l’italiano per gli udenti italiani, come lo è il francese per i francesi, il cinese per i cinesi, l’inglese per gli americani, così come tutte le lingue degli udenti di tutti i Paesi del mondo. E ciascun Paese ha la propria lingua dei segni. La Camera ha anche parlato di Lmg, lingua mimica gestuale, piuttosto che di Lis. La lingua mimica gestuale non ha una grammatica, non ha sintassi, né regole di pronuncia e dizione. Senza il riconoscimento ufficiale della Lis non si riconosce un’intera comunità, che peraltro potrebbe avere bisogno di tutti gli aiuti che ricevono i cittadini con un handicap. Il riconoscimento del Parlamento permetterebbe anche di garantire il godimento dei diritti, pari opportunità, dignità e rispetto delle persone sorde che la usano, in quanto cittadini dello Stato italiano (art. 3 della Costituzione italiana).

A livello internazionale le risoluzioni sulla lingua dei segni sono già state riconosciute in veste ufficiale dal Parlamento europeo nel 1988 e nel 1998, e dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006 (ratificata in Italia con Legge dello Stato nel 2009) che tra l’altro, tutela il riconoscimento e della promozione della Lingua dei Segni in più articoli. Nonostante questo, “tenendo in considerazione anche il fatto che molti paesi europei ed extraeuropei hanno riconosciuto, o si muovono nella direzione di riconoscere, le lingue dei segni adottate nelle rispettive comunità locali come una delle diverse azioni tese a garantire una migliore qualità della vita delle persone sorde”- afferma l’associazione Lis subito – “in Italia siamo ancora al punto di partenza”.

Fonte Televideo RAI

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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