Autore Topic: Dallo slow food allo slow foot: la giornata della lentezza  (Letto 1707 volte)

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Offline ambarambacicicoco

Dallo slow food allo slow foot: la giornata della lentezza
« il: Febbraio 28, 2011, 14:28:44 pm »
Dallo slow food allo slow foot: la giornata della lentezza
24 ore per rilanciare la filosofia del rallentare

'Go slow be happy', quest'anno per la Quinta Giornata mondiale della lentezza il tema è ' ambiziosi e altruisti'. Ambiziosi nel cambiare e nel pensare che cambiare si può. Tutto o quasi nasce da Jórrgen Larsson con il suo o “downshifting” (“filosofia del rallentare”). Una vera rivoluzione copernicana per rimediare alla follia dell’efficientismo senza sosta, riscoprendo il piacere del vivere lento: dalla vita, al cibo, dalle relazioni al lavoro.

Il piacere della calma come nuovo mantra quotidiano al posto del ‘mordi e fuggi’ quotidiano. Si può correre ma si deve capire quando fermarsi replicando la ricetta di Forrest Gump. Nuove saggezze metropolitane e soprattutto nuove ricette per riscoprire il piacere della calma. Il 28 febbraio da New York a Londra, da Roma a Madrid, si celebra in tutto il mondo la Giornata della lentezza. Un giorno per pensare e per ‘premiare’ chi non corre, chi vuole fermarsi per capire. Una giornata per elogiare la lentezza e non colpevolizzarla. E per i seguaci della lentezza viene in aiuto anche Confucio ‘La riflessione è il primo modo per essere saggi'', e soprattutto ‘Non importa, se stai procedendo molto lentamente; ciò che importa è che tu non ti sia fermato'.

I Maya, invece pensavano che in ognuno di noi ci fossero due orologi: quello del tempo e quello del cuore. Per il 28 Febbraio quindi: niente nevrosi da traffico, niente stress da lavoro, niente ansia E soprattutto tanti buoni propositi. C’è chi gli antidoti li ha gia’ trovati contro la fretta e i ritmi compulsivi scegliendo: lo slow life, oppure lo slow foot, il camminare lento, o il deep walking per approfondire gli aspetti terapeutici del camminare, oppure scegliendo le camminate consapevoli, o i cammini meditativi lungo le vie dei pellegrini.

Elogi della lentezza in tante città italiane con letture, spettacoli, happenings e ciaspolate sulle nevi. Per i seguaci della lentezza c'è ( http://www.vivereconlentezza.it/ ) Il nuovo vademecum ( almeno per 24 ore) e' passeggiare a piedi, o in bicicletta, oppure andarsi a rifugiare nelle spa concedendosi massaggi e trattamenti mise en forme. O una fuga alle terme per annegare lo stress tra le acque rigeneranti.

Per chi vuole iniziare questa nuova strada, si possono seguire anche i corsi per imparare a mettersi in cammino, per meditare, perdersi e ritrovarsi in compagnia di grandi camminatori, fotografi ed attori, cartografi e scrittori, pittori e guide che si incontrano Casa del Movimento Lento,in un’antica cascina lungo la Via Francigena piemontese.

Per le vacanze slow ci si può sbizzarrire sul web nella ricerca ( ovviamente lenta) delle vacanze a contatto con la natura, trekking lontani dalla folla oppure andando alla scoperta dei sapori perduti. Ma si può essere zen anche in città, cambiando i ritmi della giornata e molte pessime abitudini. Ricominciando 'a respirare' come insegnano i cultori dello yoga. Vacanze zen anche in città a Roma nel quartiere di Trastevere in un B&B, tenuto da due monaci buddisti che offre riparo allo stress in un giardino nascosto in mezzo alla città.www.bbitalia.it/

A pochi chilometri dal centro di Milano, in zona Romolo, sorge Enso-Ji Il Cerchio, c'è un monastero Zen in piena città con un un giardino interno che lo protegge dal caos metropolitano dove rifugiarsi per un po' di saggia lentezza (http://www.monasterozen.it/enso-ji.html

C'è un angolo zen anche nell'Appennino Tosco-Emiliano a Pagazzano a Berceto in provincia di Parma, dove si trova l'eremo di montagna “Sanbo-Ji”, traduzione giapponese di Tempio dei Tre Gioielli. Si può alloggiare in alcuni edifici rurali recuperati o in alcune costruzioni realizzate nel tradizionale stile dei monasteri Zen. Nel giardino, nei prati e nei boschi vicini gli ospiti possono imparare i ritmi della disciplina lenta. Nella sala principale, arredata con tatami giapponesi e cuscini zafu e aperta giorno e notte, si può praticare la Meditazione Zen. www.monasterozen.it/sanbo-ji-eremo-di-montagna

E poi c'è il monastero di Pomaia, il più importante centro buddhista in Italia ed uno dei maggiori in Europa. Situato nel verde delle colline toscane, 40 km a sud di Pisa, luogo caro al Dalai Lama. Qui, in una struttura completamente immersa nella natura è possibile non solo conoscere più da vicino la filosofia buddista,ma seguire corsi e conferenze. Si alloggia in confortevoli alloggi e si approfondisce la conoscenza e la pratica del Dharma (www.iltk.it/it/istituto.htm)

Per i meno trascendenti, restano le passeggiate nei parchi, i full immersion nella natura anche in città all'ombra degli alberi leggendo un buon libro seduti, senza correre.

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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