Autore Topic: Dispone dei propri beni con una lettera, ma non c’è la firma: [Cittadino e Istituzioni]  (Letto 1303 volte)

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Offline ninfea

Dispone dei propri beni con una lettera,
ma non c’è la firma:
niente da fare per le ultime volontà

 

Una donna aveva adito il Tribunale per sentir dichiarare nullo il testamento olografo con il quale la figlia, deceduta, aveva istituito quale unico erede il convenuto. L’attrice aveva sostenuto di essere l’unica erede, insieme ai suoi figli, fratelli della defunta. La de cuius aveva fatto recapitare ad un avvocato, a mezzo posta, un plico - recante nello spazio riservato alle generalità del mittente la propria firma - contenente una scheda testamentaria con la quale ella disponeva dei propri beni per il periodo successivo alla propria morte, che sarebbe avvenuta, per suicidio, due giorni dopo. L’avvocato, dunque, era andato dal notaio, il quale, data lettura del testamento, aveva constatato, però, la mancanza della sottoscrizione non solo in calce al testamento, ma in tutta la scheda testamentaria, trovandosi, l’unica sottoscrizione della defunta, sul retro del plico che conteneva il documento. Il Tribunale aveva accolto la domanda dell’attrice, perciò il convenuto aveva proposto appello chiedendo, in via principale, la integrale riforma della sentenza di primo grado e, in via subordinata, di revocare la statuizione sulle spese, disponendone la compensazione. Avendo la Corte d’Appello rigettato l’appello proposto dal soccombente, compensando le spese di secondo grado, questi ha proposto ricorso in Cassazione. A suo dire, i giudici distrettuali avrebbero del tutto omesso di considerare la rilevanza dirimente della firma apposta dalla de cuius sul plico contenente la scheda testamentaria. Per la Suprema Corte (sentenza 22420/13) il motivo non è fondato. Gli Ermellini hanno dichiarato che sebbene il testamento olografo non sia un atto pubblico e, quindi, non sia dotato di pubblica fede, tuttavia la legge prevede l’osservanza di determinate formalità, la mancanza delle quali è sanzionata con la nullità: la autografia e la sottoscrizione. Quindi, per Piazza Cavour, accogliere il principio – proposto dal soccombente – per cui il giudice dovrebbe andare alla ricerca degli elementi costitutivi di un testamento da qualificare come fattispecie a formazione complessa, significherebbe svilire la finalità che la sottoscrizione deve assolvere. Con il secondo motivo di ricorso, il ricorrente ha lamentato omessa motivazione in ordine alla liquidazione delle spese, avendo egli chiesto in via subordinata, in appello, la rideterminazione delle spese poste a suo carico in primo grado, con conseguente compensazione. Il Collegio ha considerato la censura di violazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato fondato. Infatti, il ricorrente aveva contestato la nota spese della controparte e l’indicazione del valore della causa come indeterminabile, ma la Corte territoriale, pur rigettando l’appello principale, si era tuttavia limitata a compensare le spese del grado di appello, sussistendo giusti motivi. Considerando la giurisprudenza di legittimità – secondo cui il vizio di omessa pronuncia su una domanda o eccezione di merito, che integra una violazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato, ricorre quando vi sia omissione di qualsiasi decisione su di un capo di domanda, intendendosi per capo di domanda ogni richiesta delle parti diretta a ottenere l’attuazione in concreto di una volontà di legge -, il S.C. ha accolto il secondo motivo di ricorso. Ciò, poiché la Corte d’Appello non ha minimamente considerato la domanda ritualmente proposta dall’appellante in via subordinata rispetto all’eventuale rigetto dell’impugnazione. Alla luce di ciò, la sentenza impugnata è stata cassata in relazione al motivo accolto.


Fonte: www.dirittoegiustizia.it


                                  
 

Offline mozagga

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voto zerissimo....scrivere a mano, mettere data e firmare assolutamente altrimenti non vale.
Potete andare da un notaio a depositarlo (non obbligo) per essere sicuri di non perderlo, ma vi costa (a me hanno chiesto 300 euro). Se invece lo scrivete e lo vidimate con un notaio vi costa molto di più.
Fatelo olografo normale e se cambiate idea non c'è problema, buttate quello vecchio e vale quello con la data più recente  :yes:

....c'è qualcuno a cui interessa la mia collezione di fumetti che leggevo a militare?  :sweatdrop: ve la lascio... :P
 

Offline Pecos

Chi è, "il tromba"?
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Vi veri universum vivus vici
 

Offline mozagga

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