Autore Topic: A 10 anni dal condono: caccia a 1 miliardo dalle tasche dei furbetti  (Letto 381 volte)

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Offline ambarambacicicoco

A 10 anni dal condono: caccia a 1 miliardo dalle tasche dei furbetti
Tra il 2002 e il 2003 il governo consentì agli evasori di mettere una pietra sopra il loro passato pagando un condono. Ma di questa somma verosimilmente sarà recuperabile solo una parte: 1 miliardo di euro o poco più, perché molti degli interessati o sono falliti o sono spariti

Mancano all'appello oltre 4 miliardi di euro e il prossimo anno saranno praticamente passati dieci anni da quando il governo consenti' agli evasori di mettere una pietra sopra il loro passato pagando un condono. Ma di questa somma verosimilmente sara' recuperabile solo una parte: 1 miliardo di euro o poco piu' perche' molti degli interessati o sono falliti o sono spariti.

Tra il 2002 e il 2003 sono state circa una decina le sanatorie concesse e ci fu una vera e propria corsa al condono. Il gettito immediato fu di oltre 13 miliardi di euro ma, attraverso le rate, se ne attendevano altrettanti (26 complessivamente). Difficile calcolare il numero dei contribuenti, anche perche' un contribuente-evasore poteva accedere a una o piu' sanatorie e anche perche' si poteva scegliere la versione "anonima". Furono 70.000, per la precisione, le domande coperte proprio dall'anomimato, secondo un rapporto della Corte dei Conti. La norma della manovra, introdotta in Senato, che ha come obiettivo quello di recuperare le somme ancora non riscosse prevede innanzitutto che l'Agenzia delle entrate e le societa' del gruppo Equitalia debbano avviare, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, una ricognizione dei contribuenti che si sono avvalsi dei condoni e delle sanatorie. Nei 30 giorni successivi all'avvio della suddetta ricognizione, le societa' del gruppo Equitalia sono tenute ad avviare nei confronti dei contribuenti sopra citati ogni azione coattiva necessaria per il recupero integrale delle somme dovute e non corrisposte, maggiorate degli interessi maturati. L'azione coattiva puo' anche consistere nell'invio di un'intimazione a pagare quanto concordato e non versato alla prevista scadenza entro il termine inderogabile del 31 dicembre 2011.

Degli oltre 4 miliardi di euro non riscossi per il condono 2002 e' da considerare che circa 2,5-2,7 sono inesigibili. Lo aveva spiegato qualche giorno fa, proprio durante i lavori in Senato sulla manovra, il direttore dell'Agenzia delle entrate Attilio Befera. Dei 4 miliardi di euro che mancano all'appello, gente che ha fatto domanda di condono ma che poi non ha pagato, "1 miliardo di euro e' in procedura concorsuale e oltre 1,5 e' riferito a soggetti che hanno una marea di debiti fiscali e contributivi. Praticamente queste somme sono inesigibili perche' si tratta di gente fallita o sparita". Resta dunque oltre 1 miliardo di euro da mettere all'incasso e si potrebbe agire direttamente sui conti correnti.

Fonte TelevideoRAI

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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