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L’origine della Sla è nel cromosoma 5

(1/1)

ninfea:
“L’origine della Sla è nel cromosoma 5
Un gene scatena il male dei calciatori”
La scoperta di un gruppo di ricercatori italiani coordinati dall’Università e dalla Città della Salute e della Scienza di Torino conquista la copertina di “Nature”: più vicina la possibilità di terapie mirate


Marco Accossato


Grazie a un gruppo di ricercatori italiani del consorzio Italsgen che riunisce 14 centri universitari del nostro Paese, la Sla - Sclerosi Laterale Amiotrofica - ha da oggi un’origine meno misteriosa. È stato scoperto il gene principale causa della malattia: è localizzato sul cromosoma 5, denominato Matrin 3 dai ricercatori: fornisce informazioni fondamentali per l’identificazione dei meccanismi della degenerazione dei neuroni del moto (il cui danneggiamento non solo rende progressivamente difficoltosi i movimenti, ma riduce la massa e la potenza muscolare), rendendo più vicina e concreta la possibilità di nuove terapie mirate.

Lo studio, compiuto su 108 casi, ha ottenuto la pubblicazione sulla copertina della prestigiosa rivista internazionale Nature: è stato coordinato dal professor Adriano Chiò, responsabile del Centro Sla del Dipartimento di Neuroscienze della Città della Salute e della Scienza di Torino, dalla dottoressa Gabriella Restagno, del Laboratorio di Genetica Molecolare della stessa azienda ospedaliera torinese, e dal dottor Mario Sabatelli, dell’Istituto di Neurologia dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma. Ha collaborato il dottor Bryan Traynor, neurologo dell’Nih di Bethesda (Washington).

La scoperta è stata possibile grazie all’utilizzazione di nuove tecniche di sequenziamento della parte del Dna che codifica per le proteine. La «Matrin3» lega il Dna e condivide domini strutturali con altre proteine anch’esse implicate nella Sla.

La ricerca servirà a far luce sia sulla forma ereditaria, sia su quella non ereditaria della malattia: è stata finanziata per la parte italiana da AriSla, la Fondazione Italiana di ricerca per la Sla, nell’ambito del progetto Sardinials, dalla Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus, dalla Figc, dal Ministero della Salute e dalla Comunità Europea nell’ambito del settimo Programma Quadro.

 
:applausi:

Pecos:
Un altro grande passo, ci voleva, la SLA è una brutta bestia e curarla è davvero importante
Speriamo non debba passare un decennio prima che i malati possano ricevere cure e vedere dei risultati...

ninfea:

--- Citazione da: Pecos - Marzo 31, 2014, 20:13:28 pm ---Un altro grande passo, ci voleva, la SLA è una brutta bestia e curarla è davvero importante
Speriamo non debba passare un decennio prima che i malati possano ricevere cure e vedere dei risultati...

--- Termina citazione ---

sai... le staminali in altri paesi vengono utilizzate da anni e i risultati si riscontrano   :yes: :yes:
il problema sono i costi di viaggio e permanenza...
spero e mi auguro che i giovani (perchè anche i ragazzi di appena 17-18 anni sono in totale crescita esponenziale) non debbano attendere oltre per avere cure adeguate senza dover viaggiare oltreoceano per poter salvaguardare la propria salute e la stessa vita.

 

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