Autore Topic: Allarme dal Censis: ‘giovani imprigionati nel presente’  (Letto 466 volte)

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Offline ambarambacicicoco

Allarme dal Censis: ‘giovani imprigionati nel presente’
« il: Giugno 21, 2011, 13:14:35 pm »
Allarme dal Censis: ‘giovani imprigionati nel presente’
Per uno su 2 scuola ha perso valore

Madri a 31 anni, giovani non intenzionati ad avviare un'attività' autonoma e una società ossessionata dal benessere istantaneo: gli italiani non sono più capaci di guardare al domani, ma sono vittime del 'presentismo'. E' il ritratto del nostro Paese tratteggiato dal Censis nella ricerca "Il rattrappimento del presente", illustrata oggi a Roma nell'ambito della XXIII edizione dell'iniziativa 'Un mese di sociale'.

Per l'istituto presieduto da Giuseppe De Rita, "la società non avanza ma, credendo di avanzare, gira a vuoto e ricade sempre su sé stessa, perché appiattita sul presente". Tra i segnali di questa nuova tendenza - che il Censis non circoscrive a un semplice cambiamento dei costumi ma a una mutazione antropologica - c'è l'aumento dell'età in cui ci si sposa e si diventa madri. Se nel 1990 era di 25,6 anni per le donne e di 28,5 per gli uomini, oggi e' di 30 anni per le donne e di 33,1 per gli uomini. La convivenza pertanto, prevale sul matrimonio e si rimanda l'assunzione delle responsabilità familiari.

Anche l'età media delle madri al primo parto ha seguito la stessa logica, passando dai 27,1 anni del 1991 ai 30,8 attuali. Ma - sottolinea il Censis - è la realtà che spinge i giovani "ad assumere atteggiamenti attendisti e in questo attendismo rielaborano il loro modo di vedere il mondo", colpiti dalle difficoltà di trovare lavoro e di staccarsi dalla famiglia.

Gli italiani, dunque, sono incapaci di fare progetti futuri di sobbarcarsi sacrifici oggi per avere un vantaggio domani. La scuola e' tra gli investimenti di lungo termine di una società, ma il 50% dei giovani italiani non lo ritiene un investimento valido, contro il 90% della Germania. E la sfiducia sul futuro si riverbera anche nel desiderio di avviare un'attività in proprio. Solo il 27,1% dei nostri ragazzi ha questo desiderio: la media europea e' invece di oltre il 42%. "Significativa - osserva il Censis - è la motivazione addotta: al 21,8% dei giovani appare un'impresa troppo complicata, contro una media continentale del 12,7%".

Ma 'il presentismo' è evidente anche nelle abitudini degli italiani. Il tempo di permanenza su una singola pagina web è diminuito, tra il 2010 e il 2011, da 33 a 29 secondi: si ha l'impressione di essere sempre aggiornati, ma "in lealtà assistiamo a un moltiplicarsi di informazioni di breve durata, le notizie sono più veloci della storia e sfugge la comprensione dei processi di lunga durata", evidenzia la ricerca. Inoltre il boom del consumo low cost ha fatto leva sul "soddisfacimento del gusto dell'acquisto che così può essere ripetuto senza più cercare prodotti che ci accompagneranno a lungo o che abbiamo desiderato a lungo".

Anche l'aumento dei biglietti 'gratta e vinci', a fronte del calo dei tagliandi della lotteria, è sintomatico della supremazia del 'qui e ora'. Sono ben dieci milioni gli italiani che si affidano ai giochi istantanei a fronte di circa la metà di quelli che non rinunciano alla tradizionale estrazione della lotteria della Befana, mentre le slot rappresentano ormai più della metà delle giocate complessive. Gli italiani, insomma, non hanno nemmeno più la pazienza di sognare.

Fonte TelevideoRAI

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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