Fonte: La Gazzetta dello Sport
PRAGA (Repubblica Ceca), 24 luglio 2008 - Un Under 19 da applausi. Che ha eliminato la Grecia (l’anno scorso in finalissima con la Spagna), ha respinto l’assalto dell’Inghilterra (ritenuta la Under 19 più forte vista in questo Europeo) e ha battuto, al cospetto di 5000 cechi, i padroni di casa in un emozionante 4-3 con doppietta di Poli, reti di Paloschi (rigore) e Bonaventura. Come se non bastasse, nella semifinale, l’Italia di Rocca ha sconfitto 1-0 l’Ungheria con 3000 tifosi al seguito, accorsi a Plzen sfruttando la distanza non proibitiva dalla città della birra boema. In 3000 con maglie bianche, con stampato Hungary e il logo dell’Europeo, in 3000 ad inghiottire il boccone amaro della rete di Forestieri e dell'eliminazione.
PROTAGONISTI - Dalle 4 gare che hanno portato l’Italia alla finalissima con la Germania di sabato finiscono in copertina alcuni nomi su tutti. Fiorillo della Samp (miglior portiere del torneo), la coppia di centrali difensivi Gentili (Atalanta) e Tagliani (Fiorentina), in mediana Mazzarani (ex Cisco Roma ma andrà in ritiro con l’Udinese) con Bonaventura (Atalanta) e Raggio Garibaldi (Genoa), oltre a Poli (Samp). La partenza lenta di Forestieri (Siena) non gli ha negato la possibilità di divenire il protagonista della semifinale con l’Ungheria. Quanto alle punte Okaka (della Roma, da poco passato in comproprietà al Bologna), sebbene non abbia segnato, s’è sacrificato tatticamente facendo più da supporto ai compagni che non cercando, ostinatamente, la via della rete. Conferme per Paloschi (Milan), in rete solo su rigore ma con vari assist-gol realizzati. A parte le valutazioni per il giovane Albertazzi, bolognese del Milan: classe 91 (ha altri due anni di Under 19 e, quanto ad età, è più "vecchio" nel torneo solo a Papadopulos K. della Grecia), partito riserva, ha strappato applausi per come ha tamponato la fascia sinistra divenendone, di fatto, titolare.
IL SOGNO - Un bel po’ di componenti questa Under era debuttante in un Europeo. "Quando sento l’inno di Mameli mi viene la pelle d’oca" giura Paloschi. Sta di fatto che, anche soffrendo in quasi tutte le gare, il carattere e la tenuta atletica degli azzurrini è venuto fuori. "Abbiamo avuto la forza di crederci - ricorda Poli - e di non demoralizzarci di fronte alle prime difficoltà. Anche con l’Ungheria, per esempio, siamo partiti col 4-4-2 e poi abbiamo virato sul 4-2-3-1. Io ho fatto da mediano davanti la difesa, con Bonaventura: è stata dura ma abbiamo preso ciò che volevamo". Fiorillo va cauto. Il titolo del miglior portiere del Torneo, assegnatogli dagli osservatori, non lo smuove. "Nel mio ruolo occorre anche un po’ di fortuna - ricorda - e oltre alle mie parate, che comunque ci sono state, con l’Inghilterra e l’Ungheria mi sono aiutato coi pali per non essere battuto. La finale, per noi, è un sogno e se i giudizi che mi riguardano sono positivi ne prendo atto. Io so solo che, dopo la gara con la Repubblica Ceca, benché avessi preso 3 gol avevo la coscienza a posto. La verità è che questa Under 19 ha affrontato tutti gli avversari a viso aperto, giocando la gara senza mai risparmiarsi o nascondersi. Qualche rischio, quindi, è normale si corra".
