Verso le 19.00 per pulizia del Database saranno cancellati tutti i messaggi utente Leggete QUI
0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.
La storia del Sud Sound System prima degli anni '90, è la storia di un gruppo di ragazzi del Salento e del loro amore incondizionato verso la musica Reggae, in quella terra (Sud Italia) così lontana dai cosidetti "circuiti" e allo stesso tempo così ricca di cultura e tradizioni mediterranee.Il S.S.S. non ha bisogno di inventarsi la similitudine tra il Reggae giamaicano e il patrimonio popolare tradizionale, semplicemente perché questa similitudine può dirsi già preesistente nell'attitudine musicale così come nei temi sociali, poiché entrambi Sud del mondo, e non ultimo nel calore che accomuna le due realtà.In tutto questo si inscrive l'uso del dialetto, che non è una scelta: perché si può scegliere di cantare in inglese, ritenendola una lingua musicale, ma non si può scegliere una cosa che fa parte della natura delle persone, della quotidianità delle espressioni. Per il reggae salentino il dialetto, pur non essendo l'unica espressione linguistica, è comunque la dimensione più naturale, quella con cui il S.S.S. comunica perché parte integrante di sé.Esce a giugno del '91 il 12 pollici "Fuecu/T'a sciuta bona", l'impatto con il mondo musicale italiano è sicuramente notevole; fuori dalla retorica, quel disco , come pochi altri allora, ha detto qualcosa di nuovo a partire dall'uso del dialetto salentino nel reggae e dalla freschezza delle trovate musicali e ottiene grandissimo successo.Nel '92 escono due 12": uno con "Reggae Internazionale" e "Punnu Ieu", l'altro con "Turcinieddhri" e "Chiappalu". Questi nuovi brani diventeranno subito dei classici richiestissimi nei concerti che si susseguono senza sosta. Comincia una lunga serie di esibizioni con esponenti stranieri della scena roots, reggae e raggamuffin: Macka B e Mad Professor, Little Owie, Linton Kwesi Johnson, Asher D, Chunny Rankin, Daddy Freddy, Thriller Jenna, Sweete Irie. Tra il '93 e il '94 vari tours li porteranno in giro per l'Europa, toccando Francia , Germania, Svizzera e Inghilterra.Nei primi mesi del '94 battezzano la loro etichetta RITMO VITALE producendo "Salento Showcase '94", CD raccolta con molti dei cantanti che nella scena reggae salentina si andavano aggiugendo. L'album riceverà un buon successo e porterà a radicalizzare e diffondere ancor di più il movimento reggae raggamuffin nella propria terra.Il 1995 e i primi mesi del '96 sono assorbiti dalla intensa produzione dell' album "COMU NA PETRA" , che vede la collaborazione di tamburellisti salentini con cui vengono gettate le basi per quel raggamuffin intriso di pizzica, da sempre parte costituente imprescindibile della natura del gruppo e che prenderà forma con i brani "Afro ragga taranta jazz" e "Crisce", e della compilation "TRADIZIONE".Questo lavoro esce con 'Il Manifesto' nelle edicole e per la prima volta 'Il Manifesto', in collaborazione con CNI Compagnia Nuove Indye, esce nei negozi di dischi con un doppio CD dal titolo "COMU NA PETRA".Nel '97 esce "No Playback - Comu Na Petra Remixes: trenta minuti ricchi di "sound" di alta qualità: il dinamico ed energico "Mena moi" un brano inedito, prodotto dai Sud Sound System, eseguito dai Timpadub & The Massapians, la band che li accompagna con il suo reggae nei concerti; più quattro remix imperdibili, realizzati e firmati dai più noti artisti dell'attuale scenario italiano: "Beddhra"- Frank Nemola; "Te fumanu"- Deda dei Sangue Misto; "Solidu comu na petra"- Almamegretta; "Azzate San Giuanni"- Ohm Guru.Le voci dei Sud Sound System si accendono di nuovi colori: dal funky solare di Frank Nemola al dub cupo e meditativo di Reeno Almamegretta, dal trip hop lisergico di Ohm Guru al nuovo hip hop di Deda Sangue Misto.