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Offline ambarambacicicoco

I risvolti della crisi: nei negozi si ruba di più
« il: Ottobre 18, 2011, 14:37:30 pm »
I risvolti della crisi: nei negozi si ruba di più
In Italia perdite per 3,5 miliardi secondo il Centre for Retail Research. La classifica dei prodotti più rubati vede al primo posto gli accessori di lusso, seguiti da prodotti di hi-tech e dai profumi

Il taccheggio, le frodi da parte di dipendenti e fornitori, la criminalità organizzata e gli errori amministrativi hanno rappresentato nel 2011 un costo globale per il settore retail pari a 88,878 miliardi di euro, equivalente all' 1,45% delle vendite: lo rivela l'edizione 2011 del Barometro Mondiale dei Furti nel Retail, la più dettagliata indagine indipendente sul numero e la tipologia di furti commessi all'interno dei punti vendita e della Grande Distribuzione, condotta dal Centre for Retail Research e patrocinata da Checkpoint Systems. Secondo lo studio, la percentuale globale delle perdite causate da furti di clienti e dipendenti ma anche da errori amministrativi ha subito un aumento del 6,6%, il più alto incremento mai registrato da questa indagine a partire dal 2007.

La ricerca, condotta tra luglio 2010 e giugno 2011 in ben 43 Paesi, ha rilevato che le differenze inventariali sono aumentate in tutte le regioni prese in esame. In Italia, le perdite subite dai responsabili dei punti vendita hanno raggiunto un valore di circa 3,5 miliardi di euro, cifra che rappresenta l'1,37% del fatturato del settore. Rispetto al 2010, l'Italia ha aumentato le differenze inventariali del 7%, superando la media globale di incremento che è stata pari al 6,6%. I furti da parte dei clienti, compresi il taccheggio e la criminalità organizzata, hanno subito un incremento rispetto al 2010 pari al 13,4%, rivelandosi la causa principale dell'aumento delle differenze inventariali nella maggior parte dei paesi del mondo; il 43,2% delle perdite a livello globale viene attribuito proprio a questa tipologia di furti "esterni", con un costo per i retailer di 38,434 miliardi di euro.

I dipendenti disonesti - autori dei furti "interni" - sono stati responsabili di perdite per 31,080 miliardi di euro, un valore che corrisponde al 35% delle differenze inventariali a livello globale. Per ciò che concerne le tipologie di mercati maggiormente colpiti dai furti a livello globale, alcune delle percentuali medie più alte sono state rilevate nel settore moda e accessori (1,87%), seguito dal comparto Health & Beauty (1,79%).

Tra i prodotti che hanno subito i maggiori incrementi rispetto al 2010 ci sono gli articoli per la cosmesi come mascara, eyeliner e ombretto, aumentati del 30% a livello globale, e l'abbigliamento da esterno, cresciuto del 15,3%. La classifica dei prodotti più rubati - in Italia così come nel resto del mondo - vede al primo posto gli accessori di lusso, seguiti da prodotti di hi-tech e dai profumi. In Europa, la maggior parte dei retailer considerano i clienti disonesti la principale fonte delle perdite, responsabile per 17,299 miliardi di euro, ossia il 47,7% delle differenze inventariali totali. Tuttavia, l'ammontare medio rubato e ammesso dai dipendenti in Europa è risultato oltre quattordici volte superiore al valore medio dei beni sottratti dai taccheggiatori. In Italia sono aumentati ulteriormente i furti commessi da parte dei clienti: sono infatti il 52,7% i taccheggi ad opera di bande organizzate o da ladri non professionisti (erano 52% nel 2010), un valore ben più alto rispetto alle medie europee e mondiali. Anche i furti ad opera dei dipendenti sono aumentati, passando dal 25% del 2010 al 25,9% di quest'anno.

La criminalità nel retail costa in media alle famiglie dei 43 Paesi presi in esame una maggiorazione di 149 euro sul conto della spesa, cifra in aumento rispetto ai 139 euro dello scorso anno. In Europa, tale cifra è di 150 euro, mentre in Italia la "tassa invisibile" che le famiglie sono costrette a pagare sale addirittura a 175,31 euro, circa 12 euro in più rispetto al 2010. Lo studio registra un aumento a livello globale delle spese in sicurezza e prevenzione delle perdite del 5,6% rispetto al 2010. Tuttavia, analizzando la quota destinata alle attrezzature antitaccheggio, si nota un leggero calo rispetto all'anno precedente, dato che potrebbe spiegare la diminuzione del numero dei ladri arrestati. In Europa invece la spesa in sicurezza e prevenzione delle perdite, rapportata alla percentuale delle vendite, ha subito una contrazione del 6,25% rispetto al 2010, portando le differenze inventariali ad un incremento del 7,8%. Anche in Italia si registra un generale calo delle spese in loss prevention, che passano dallo 0,36% del 2010 allo 0,29% del 2011.

I paesi che hanno fatto registrare la percentuale più alta di differenze inventariali sono stati l'India (2,38% delle vendite retail), la Russia (1,74%) e il Marocco (1,72%). Le percentuali più basse di differenze inventariali sono state riscontrate in Taiwan (0,91%), Hong Kong SAR (0,95%) e in Giappone, Austria e Svizzera (1,04%). La percentuale europea è stata pari all'1,39%.

Fonte TelevideoRAI

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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