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Offline ambarambacicicoco

Un libro di Renato Marengo: L’anima latina di Battisti
« il: Novembre 29, 2010, 08:27:59 am »
Un libro di Renato Marengo: L’anima latina di Battisti
La storia di un'intervista esclusiva

di Roberta Balzotti

C’è voluto un libro per raccontare un’intervista nata quasi per caso 36 anni fa. E, se il protagonista è un artista complesso come Lucio Battisti, si può capire anche il motivo. Autore all’epoca di quello scoop “involontario” e oggi del libro è Renato Marengo, giornalista e conduttore da un decennio di “Demo” su RadioUno, in coppia con Michael Pergolani. L’intervista fu pubblicata da “Ciao 2001”, diffuso settimanale di musica negli Anni Settanta, sul numero con data di copertina “domenica 1 dicembre 1974”. Il libro che la racconta, e la riporta nella versione integrale, è uscito in questi giorni per la Coniglio Editore e s’intitola: “Lucio Battisti: la vera storia dell’intervista esclusiva”.

Attraverso il racconto di quell’intervista, Marengo racconta un inedito Battisti. “Tra i vari motivi per cui nasce questo libro –spiega l’autore- c’è l’esigenza di fare chiarezza su speculazioni fatte negli anni, da ogni parte, su chi fosse e di che pelle fosse realmente Battisti. La mia intervista è stata tirata in ballo a mia insaputa in quasi tutti i libri su di lui, in almeno trenta su una cinquantina. E’ stata citata, fatta a pezzi. Anche perché da allora, altre sue dichiarazioni in giro non ce ne sono state”. Battisti motivava la ritrosia nei confronti di interviste e giornalisti, così: “Un musicista, se la propria musica comunica ed emoziona realmente, non ha nulla da spiegare e null’altro da aggiungere a quello che si ascolta nei suoi LP”.

Il libro raccoglie i ricordi di cinque giorni vissuti da Marengo al Mulino, la sala di registrazione di Mogol e Battisti ad Anzano del Parco, dove Lucio stava ultimando “Anima Latina”, la sua “opera più ambiziosa e misteriosa”, come la definisce Gianfranco Salvatore nel saggio che introduce la storia dell’intervista. E “Anima” aleggia su tutte e 174 le pagine del libro che è anche un pretesto per fare un viaggio nella musica, nelle varie sfaccettature della musica, di quegli Anni Settanta.

Marengo arriva in Brianza come produttore discografico di Tony Esposito, che deve incidere un disco. Battisti non sa che è anche un giornalista; gli fa ascoltare in anteprima mondiale “Anima Latina”. Si stanno reciprocamente simpatici; parlano e parlano di musica.

E’ un “feeling imprevisto e imprevedibili” tra Lucio e Renato, tra il “re del pop italiano con la nomea nell’ambito discografico di orso antipatico e destrorso” e un “rockettaro, critico musicale impegnato” e “simpatizzante della sinistra extraparlamentare”.

Intorno ruota tutta una serie di altri personaggi, ad alcuni dei quali sono dedicati capitoli del libro o citazioni: Mogol; Claudio Bonivento, oggi produttore cinematografico e all’epoca alla Numero Uno, l’etichetta discografica di Mogol-Battisti; il chitarrista Alberto Radius, che si diverte a fare il cuoco; Tony Esposito, impaziente e innervosito perché deve registrare il suo disco e invece la sala è occupata da “questo” Battisti per l’ascolto e il riascolto di “Anima Latina”.

Dopo confidenze e chiacchiere musicali , Lucio scopre - complice Mogol - di aver condiviso pensieri e parole con un giornalista. E, “con la forchetta di bucatini a mezz’aria tra il piatto e la bocca”, accetta che Renato scriva su di lui: “E allora, be’, se scrivi veramente solo di musica…”.

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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