Ritenevo doveroso omaggiare una grande mente, una grande donna Il mondo scientifico piange la perdita di una delle icone della ricerca made in Italy: Rita Levi Montalcini si è spenta all’età di 103 anni, dopo una vita passata tra i banchi di laboratorio e dedicata allo studio della medicina. A lungo si è battuta per veder riconosciuto a pieno titolo l’impegno e le capacità delle donne in campo lavorativo e la prima metà degli anni Settanta l’ha vista partecipe dell’attività del Movimento di Liberazione Femminile per la regolamentazione dell’aborto.
Alcune delle sue frasi più celebri:
-C’è una difficoltà nel rendersi conto che il nostro comportamento è molto complesso, che il cervello è fatto di tante componenti. E c’è una difficoltà nel vedere in ogni catastrofe la possibilità di un rovesciamento. Forse io sono una innata ottimista ma penso che ci sia sempre qualcosa che ci salva.
-Il messaggio che invio, e credo anche più importante di quello scientifico, è di affrontare la vita con totale disinteresse alla propria persona, e con la massima attenzione verso il mondo che ci circonda, sia quello inanimato che quello dei viventi. Questo, ritengo, è stato il mio unico merito.
-Tutti dicono che il cervello sia l’organo più complesso del corpo umano, da medico potrei anche acconsentire. Ma come donna vi assicuro che non vi è niente di più complesso del cuore, ancora oggi non si conoscono i suoi meccanismi. Nei ragionamenti del cervello c’è logica, nei ragionamenti del cuore ci sono le emozioni.
-Il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. Non ha importanza che siano religiosi oppure laici. I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori, perché questi rimangono anche dopo la nostra morte.